Intervista 2 Scanderbeg
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Intervista dell’editore Costanzo d’AGOSTINO, al Dott. Giorgio Maria Castriota Scanderbeg, discendente diretto dell’eroe Albanese ed Europeo, Giorgio Castriota Scanderbeg.

 

                                                      

Dott.Giorgio Maria CASTRIOTA SCANDERBEG,, come si origina e si sviluppa nel tempo, il ramo di Napoli dei discendenti di SCANDERBEG?

 A MIO AVVISO, QUANDO SI PARLA DI DISCENDENZA DIRETTA, E’ BENE PRECISARE CHE, COME IN TUTTE LE COSE DELLA VITA ESISTONO I RAMI PRINCIPALI, CIOE’ DISCENDENTI DAL PRIMOGENITO DI POI  I RAMI SECONDARI, CHE IN BASE ALLA VICISSITUDINI DELLA VITA , POSSONO DIVENIRE PRINCIPALI, QUALORA IL PRIMOGENTITO DELLA STIRPE NON DOVESSE AVERE FIGLI MASCHI.

PER MEGLIO ESEMPLIFICARE IL MIO PENSIERO, CHE SI BASA SU PRECISE NORME GENEALOGICHE,PORTO COME ESEMPIO I MIE FIGLI. IL PRIMOGENITO E’  FILIPPO MARIA, NATO IL 25.1.1989 ED IL SECONDOGENITO E’ ALESSANDRO MARIA,NATO IL  6.2.1992;QUALORA A FILIPPO TOCCASSE IN SORTE DI NON AVERE FIGLI MASCHI, L’ONERE DELLA DISCENDENZA TOCCHEREBBE DI DIRITTO AD ALESSANDRO.

PARTENDO DA GIOVANNI CASTRIOTA, ENUNCIANDO DI VOLTA IN VOLTA I PRIMOGENITI ,INDIVIDUIAMO IL FIGLIO GIORGIO, EROE ALBANESE ED EUROPEO,COME DA LEI  GIUSTAMENTE PRECISATO , DA CUI  IL MIO RAMO DISCENDE, DOPO GIORGIO DA:

GIOVANNI,  FERRANTE( SPESSO INDICATO IL NOME FERRANTE ANCHE COME FERDINANDO),ACHILLE,PIRRO,ANTONIO,ACHILLE,(SIGNORE DI SAN DEMETRIO SAN COSMO E MACCHIA,IN CALABRIA CITRA), ANTONIO, CHE SPOSA CLAUDIA DI PAOLA,GIORGIO,FERRANTE ( O FERDINANDO)DA CUI FRANCESCO, NATO IUL 23.11.1779  (FILIPPO, NATO IL 29.3.1783, ) ANTONIO, CHE SPOSA EMANUELLA DI GENNARO, DEI MARCHESI DI AULETTA, GIOVANNI CHE SPOSA MARIA DEI MARCHESI SERSALE, DA CUI EMANUELLA E FRANCESCO, NATO IL 7.6.1875 E DECEDUTO, SENZA EREDI, IL 9.6.1943-

A QUESTO PUNTO, ESTINTOSI IL RAMO PRINCIPALE, IL SECONDOGENITO DI FERRANTE, CIOE’ FILIPPO, INDICATO DIANZI IN PARENTESI,NATO IL 29.3.1783, PASSA A TRASMETTERE LA SUA DISCENDENZA, E QUINDI LA DIRETTA DISCENDENZA DEI CASTRIOTA SCANDERBEG, A: FERDINANDO( FERRANTE)I ° BARONE DI FOSSACECA E CASTELLUCCIO,FILIPPO II° SECONDO BARONE DI FOSSACECA E CASTELLUCCIO,DA CUI IN PRIME NOZZE, FERDINANDO III° BARONE DI FOSSACECA E CASTELLUCCIO,FILIPPO,Iv° BARONE DI FOSSACECA E CASTELLUCCIO, E POI, GIORGIO(IO) V° BARONE DI FOSSACECA E CASTELLUCCIO, DA CUI, COME DETTO SOPRA, FILIPPO MARIA ED ALESSANDRO MARIA.

TALE INDICAZIONE DI NOMI, OLTRE AD ESSERE PIU’ DETTAGLIATAMENTE INSERITA NELL’ALBERO GENEAOLGICO DELLA NOSTRA FAMIGLIA,E’ STATA GIUSTIFICATA, ANALIZZATA E RICONOSCIUTA VALIDA,CON ATTI CHE SI CONSERVANO NELL’ARCHIVIO DELLA CONSULTA ARALDICA, E  CHE SONO STATI DICHIARATI AUTENTICI A ROMA IL 3.2.1910 DAL REGIO COMMISSARIO DELLA CONSULTA ARALDICA , E VISTATI PER AUTENTICITA’ DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, MINISTRO DELL’INTERNO, NONCHE’ PRESIDENTE DELLA CONSULTA ARALDICA, DOTT. SANNINO.

 

DOMANDA: LE RISAPUTE VICENDE EROICHE IN CUI SI E’ CONTRADDISTINTO IL SUO GRANDE ANTENATO GIORGIO, CERTAMENTE HANNO RECATO IN DOTE AI SUOI DISCENDENTI OLTRE A QUALCHE PRIVILEGIO, ANCHE UN CERTO CARICO DI RESPONSABILITA’ SOPRATTUTTO MORALE; COME VIVE E COME SI RAPPORTA CON TALI EVENIENZE?

IO SONO NATO CASTRIOTA SCANDERBEG, PER ME E’ SEMPRE STATO NORMALE PORTARE IL  MIO COGNOME. QUANDO ABBIAMO COMINCIATO A STUDIARE LA STORIA, TALVOLTA, IN CLASSE, CI SI IMBATTEVA  NELLO STUDIO, IN GIORGIO CASTRIOTA, DETTO SCANDERBEG, LE CUI GESTA, PURTROPPO, NON VENIVANO MAI REALMENTE APPROFONDITE; IO MI SENTIVO, DAPPRIMA INTIMIDITO, ( NON SOLO DAGLI SGUARDI E SORRISINI DEI COMPAGNI), MA ANCHE DAL PESO DEL NOME CHE PORTAVO. SARO’ MAI ALL’ALTEZZA DI UN SI’ GRANDE UOMO?

EBBENE I PRIVILEGI  TERRENI,AVUTI IN DOTE, A LIVELLO FAMILIARE , NON SONO NULLA NEI CONFRONTI DELL’UNICO VERO PRIVILEGIO,QUELLO DI RAPPRESENTARE SULLA TERRA , AI GIORNI NOSTRI, UN UOMO FIERO, IMBATTIBILE, LEALE, ONESTO, DISTINTOSI IN ALBANIA ED IN EUROPA, COME DIMOSTRABILE LEGGENDO LE SUE GESTA.

NON SAREMO MAI COMPARABILI ALL’EROE, MA POTREMO SOLO TENTARE DI ESSERNE DEGNI AMBASCIATORI, IN ITALIA, IN ALBANIA, E D IN EUROPA TUTTA.

DOMANDA: DOPO OLTRE DUE SECOLI DI RAPPORTI INTERROTTI TRA I DUE RAMI PRINCIPALI DEI CASTRIOTA SCANDERBEG IN ITALIA, QUELLO DI RUFFANO( LE ) E QUELLO DI NAPOLI, SI E’ RIAPERTO QUEL DIALOGO COSTRUTTIVO CHE TANTI, DA TEMPO ATTENDEVANO- PUO’ DIRE QUALCOSA SUL RAPPORTO CON I SUOI” CUGINI” RITROVATI DI RUFFANO?

ANCHE QUI HO DA FARE UNA PREMESSA. IO SONO NATO NEL 1955 DA FILIPPO MARIA, FIGLIO PRIMOGENITO DI FERDINANDO, IL QUALE, PER SUA INDISPONIBILITA’ ALLA NOTORIETA’, NON HA MAI , O MEGLIO QUASI MAI, PARTECIPATO A CERIMONIE UFFICIALI IN RAPPRESENTANZA DEGLI SCANDERBEG. CHI LO HA FATTO, CON UNA DIVERSA E BRILLANTE PARTECIPAZIONE E’ STATO MIO ZIO GIORGIO, CONOSCIUTO COME FRA’ GIORGIO, IN ITALIA, IN ALBANIA E TRA GLI ARBERESH. DETTO CIO’ MI CORRE L’OBBLIGO, PER VERITA’ STORICA, DI AFFERMARE CHE NELLA MIA FAMIGLIA, DA QUANDO SONO NATO,  NON SONO VENUTO MAI  A CONOSCENZA DI DISSAPORI CON IL RAMO DI RUFFANO. HO SAPUTO DELLA LORO ESISTENZA CONSULTANDO IL LIBRO D’ORO DELLA NOBILTA’ ITALIANA E LA MIA CURIOSITA’ NON SI E’ MAI SPINTA OLTRE.LORO DISCENDONO DA PARDO, FRATELLO DI ACHILLE DA CUI DISCENDIAMO NOI. SIAMO QUINDI, PER TROVARE UN GIUSTO LEGAME “ CUGINI”.

MI DISPIACE APPRENDERE  DA LEI CHE TRA LE NOSTRE FAMIGLIE CI SIA STATO DEL “FREDDO” SECOLARE, MA IN TUTTI I CASI, COSI’ COME IL GHIACCIO MANTIENE INALTERATE LE CARATTERISTICHE DELLE COSE, DEGLI ALIMENTI ECC., COSI QUESTO GHIACCIO, UNA VOLTA SCIOLTOSI HA DATO VITA, SEPPUR AD UN SOLO INIZIALE INCONTRO TELEFONICO, AD UN IMMUTATO SENSO DI STIMA A PERSONE CHE IN TUTTI I CASI PORTANO IL NOSTRO COGNOME. RICEVERE UNA SERA VERSO LE ORE 20,00 UNA TELEFONATA DAL DOTT. ALESSANDRO CASTRIOTA SCANDERBEG, MI HA RIEMPITO DI GIOIA E COMMOZIONE. SO CHE LORO HANNO AVUTO INNATO, COME NOI, IL SENSO DELLA FAMIGLIA E DELLA MODESTIA. SONO PERSONE DI INDUBBIA MORALITA’, E SPERO AL PIU’ PRESTO DI POTERLI CONOSCERE.

PENSI CHE ALESSANDRO HA SPOSATO UNA DONNA  IL CUI NOME E’ CAROLINA, CHE E’ LO STESSO NOME DI MIA NONNA, E CHE SAREBBE STATO IL NOME CHE AVREMMO DATO A NOSTRA  FIGLIA, QUALORA FOSSE NATA. IL MIO SECONDOGENITO SI CHIAMA ALESSANDRO. CHE DIRE? SIAMO FELICI DI SAPERE CHE IN TUTTI I CASI, LE NOSTRE FAMIGLIE, A PRESCINDERE DALLE DISCENDENZE, SONO E SARANNO NEL FUTURO, ANCORA PRESENTI, BALUARDI DELL’UNICA COSA CHE POSSIAMO FARE, CIOE’ TENERE IN VITA LA MEMORIA STORICA DELL’EROE ALBANESE. MI PERMETTO, SUO TRAMITE DI FARE GLI AUGURI AL DOTT. GIULIO, IL QUALE DI RECENTE HA AVUTO UN EREDE MASCHIO, GIORGIO,, TESTIMONIANZA DEL RISPETTO CHE ENTRAMBE LE NOSTRE FAMIGLIE PORTANO ALL’EROE.

DOMANDA DOTT. GIORGIO MARIA CASTRIOTA SCANDERBEG, LEI TRA POCO VISITERA’ L’ALBANIA, TERRA IN CUI SI CONSERVANO INDELEBILMENTE LE RADICI DELLA SUA FAMIGLIA. COME STA VIVENDO L’ATTESA DEL VIAGGIO?QUALI SENTIMENTI LE DOMINANO L’ANIMA?

DEVE SAPERE CHE NEL 1997 CIRCA, SE NON RICORDO MALE, SI STAVANO  PREDISPONENDO I CONTATTI TRA GLI AMICI ALBANESI E MIO ZIO, FRA’ GIORGIO,CHE IN ALBANIA FACEVA OPERA MERITORIA DI INVIO DI GENERI MEDICINALI E NON, IN NOME E PER CONTO DELL’ORDINE DI MALTA, PORTANDOLI DIRETTAMENTE LUI, ALLA GUIDA DI CAMION ( COSA CHE ORA CONTINUA A FARE LA SUA DEGNA FIGLIA, MIA CUGINA, MARIA LUISA,). GLI EVENTI BELLICI CHE HANNO DEVASTATO ED INSANGUINATO LA COSTA ADRIATICA E NON, HANNO DI FATTO INTERROTTO I RAPPORTI , PER ORGANIZZARE TALE RIENTRO,MA DENTRO DI ME HO SEMPRE AVUTO IL SENTORE CHE PRIMA O POI CI SAREI ANDATO.

HO AVUTO IL PIACERE E L’ONORE DI INCONTRARE  A ROMA L’AMBASCIATORE KOLA, IL POETA VIZAR ZHITI , E TANTI, TANTI AMICI E FRATELLI ALBANESI. A TUTTI LORO, IN OCCASIONE DI UN MIO COMMOSSO PICCOLO DISCORSO A PIAZZA ALBANIA, HO DETTO CHE IN TUTTI I PAESI DEL MONDO SAREI ANDATO COME TURISTA, IN ALBANIA NO.

VORREI ANDARCI SOLO PREVIO INVITO, E CONSENTIRE A ME ED ALLA MIA FAMIGLIA, DI POTER FAR RITORNO IN QUELLA CHE , MI SIA CONSENTITO, RITENGO ESSERE LA “ TERRA PROMESSA”.

I MILLE PENSIERI, I MILLE SENTIMENTI CHE ATTANAGLIANO LA MIA PERSONA SONO TANTI  E TALI AL PUNTO CHE PENSO CHE VERREBBE LA VOGLIA DI “ SCAPPARE”, MA PUO’ UN CASTRIOTA SCANDERBEG SCAPPARE?.

A PRESTO, ALBANIA, MIA PATRIA DI SANGUE. GIORGIO

 

http://www.arbitalia.it/cultura/interventi/2008/dagostino_intervista_scanderbeg.htm

http://www.albanovaonline.com/modules/news/

 

 

 

-----Messaggio originale-----
Da: costanzodagostino@libero.it [mailto:costanzodagostino@libero.it]
Inviato: giovedì 14 maggio 2009 9.08
A: adramelek@tin.it
Oggetto: I: Il RUOLO DELL'ALBANIA IN EUROPA



IL RUOLO DELL'ALBANIA IN EUROPA
Intervista dello scrittore Halil Jacellari al dr. Giorgio Maria Castriota Scanderbeg
 

                                                     

Domanda: Dott. Giorgio Maria Castriota Scanderbeg, l'Albania ha fatto recentemente richiesta di adesione all'Unione europea. Qual'è il suo punto di vista su tale tema?



Risposta: Ciò che negli ultimi anni ha rappresentato la gioia più grande per me e la mia famiglia è stato certamente sapere che la nostra Patria, mi sia consentito dire nostra, sia finalmente riuscita a conquistare la libertà attraverso il processo democratico. La Democrazia poi ha richiesto sacrifici di enorme spessore ed il superamento di enormi difficoltà, sia di genere organizzativo che economico: sono questi sforzi che legittimano la richiesta d'ammissione all'Unione Europea. Ho ancora davanti agli occhi gli eventi degli scorsi anni in cui la crisi seguita al crollo del comunismo aveva determinato sofferenza e disperazione generale : anche in quei momenti però, come tutti sappiamo, non è mai venuto a mancare l'orgoglio e la grande dignità che da sempre contraddistinguono il Popolo Albanese. Gli anticorpi dei cittadini del Paese delle Aquile sono il risultato di una sperimentazione millenaria avvenuta tra crisi di ogni genere che hanno da sempre attraversato i loro territori. E che danno solidità al progetto di un futuro europeo, alla pari con le altre nazioni della famiglia comune.







Domanda: Pensa che l'Italia stia offrendo tutto il sostegno necessario per accompagnare tale complesso processo?

Risposta: Mi sembra che quanto abbia fatto e stia tuttora facendo l'Italia per accompagnare al meglio l'Albania in questo percorso europeo sia abbastanza soddisfacente, anche se, dati i legami storici tra i due Paesi, si potrebbe pensare a contributi ancora maggiori, almeno in questa fase di transizione. I rapporti d'amicizia tra Stati, poi, si sono sempre consolidati nei momenti di difficoltà, dove l'aiuto concreto assume un valore non solo immediato e legato allo stato di necessità, ma anche e soprattutto di prospettiva, producendo un messaggio di sicurezza, di fiducia, di vincolo spirituale. Personalmente non mi sono mai occupato di politica per cui non saprei esprimere giudizi legati a tale materia, ma dal punto di vista umanitario penso che l'Italia abbia dimostrato più volte, nei fatti, d'essere amica del Popolo albanese. E anche qui ripeto che non c'è mai un limite all'aiuto, dove la parte più debole si trova in una condizione di secolare emergenza.

Domanda: Che ruolo assume il suo progenitore Giorgio Castriota Scanderbeg in questo passaggio storico?

Risposta: Alla luce della domanda in ordine al ruolo che il Grande
Condottiero, Eroe albanese ed europeo da cui ho l'onore di
discendere, assume in quest'ottica europea, la risposta mi sorge veramente
spontanea: Egli rappresenta la figura più importante di questo processo; chi più di Lui avrebbe avuto il diritto di chiedere per la Sua Patria l'ammissione all'Europa? Se non ci fosse stato Lui a difendere il Cristianesimo e l'Europa dalle mire d'espansione degli eserciti ottomani, ci sarebbe oggi questa Europa?
Ma capisco di ripetere cose da tempo e da tutti risapute data l'immensa mole di documenti esistenti a livello mondiale sulla vita e le gesta dell'Eroe, il Suo concetto di Stato, la Sua lungimiranza politica, strategica,ecc. In quei documenti è contenuta in particolar modo la ragione del ruolo attuale di Giorgio Castriota Scanderbeg in questa grandissima avanzata europea dell'Albania.


Domanda: Ritiene, da osservatore esterno, che l'Albania sia pronta a questo passo fondamentale?

Risposta: Osservare esclusivamente " da fuori " le vicende dell'Albania e dare una risposta esauriente alla domanda se l'Albania sia pronta a questo passo, determina non poche difficoltà. Posso dire che le notizie a suo tempo partecipate alla nostra famiglia dallo zio Giorgio, noto anche come Fra'
Giorgio per la Sua appartenenza all'ordine dei Cavalieri di Malta, in occasione degli aiuti umanitari portati alla fine del secolo scorso in Albania, mi hanno sempre reso ottimista. Per esprimere un più veritiero giudizio personale aspetto però di andare in Albania, la Terra , soprattuttto Kruja,dove attendo da 54 anni di mettere piede. La scorsa estate sembrava ci fossero i giusti presupposti, di poi, è slittato tutto a data da destinarsi. Sono certo, comunque, che il tempo, come si dice, si dimostrerà presto galantuomo. Tornando allo spirito della domanda, ritengo che l'allargamento delle frontiere europee, includendo anche l'Albania, sia oggi, per la nuova struttura territoriale e culturale che si va formando, una necessità e contemporaneamente un passo fondamentale. I benefici che intravedo sono notevoli. Provate a pensare se il Popolo Albanese non fosse costretto ad emigrare e potesse esprimere le proprie potenzialità in Albania, e non in altre nazioni,avendo la consapevolezza di operare in Patria, per la Patria, ma in Europa!!


Domanda: Sono certo che come discendente diretto del nostro Eroe nazionale ed europeo vorrà formulare al Paese delle Aquile, a chiusura di questa intervista, un augurio particolare.....

Risposta: L'augurio di Giorgio Maria Castriota Scanderbeg e della sua famiglia è quello di poter presto vedere che l'Aquila Bicipite, anzichè avere un volo abbassato, come nel noto stemma, possa avere un volo altissimo rappresentando non solo la mia famiglia, ma in particolare l'Albania tutta, in Europa.




                                             

 

Da destra a sinistra Halil Jacellari, il poeta Betim Muco, il notissimo scrittore Ismail Kadarè, il poeta e pittore Faslli Haliti e Ilir Jacellari, figlio di Halil.


 

 SCANDERBEG A FIRENZE
 

                                           
Pochi sanno che a Firenze, nello
Studio Galleria della famiglia Romanelli, gestita dai nipoti dell'eccelso Romano Romanelli,Folco e Raffaell ,sita in Borgo San Frediano 70, fa bella mostra di sè la statua in gesso usata come studio per la successiva creazione in bronzo, raffigurante Giorgio Castriota Scanderbeg. Ricordiamo che la maestosa opera in bronzo che oggi troneggia su piazza Albania a Roma, realizzata appunto dal maestro Romanelli ( 1882-1968 ) per celebrare l'Eroe albanese ed europeo Giorgio, invincibile difensore della civiltà occidentale ( come inciso nel basamento ) in occasione del quinto centenario della sua scomparsa, sebbene sia stata inaugurata nel 1968, è espressione di un modello concepito fin dal 1940. In essa, attraverso la robustezza del gruppo equestre ed i superbi lineamenti che lo contraddistinguono, si evidenzia la conoscenza dei segreti della scultura di Bourdelle da parte dell'artista fiorentino, che riuscì ad ottenere così quell'effetto statico ed euritmico, geometrico e gravitante, sottratto ad ogni condizionamento temporale ed ambientale, proteso verso una dimensione altra priva di caducità e relatività, che oggi tutti estasiati ammiriamo.

Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea

Intervista a Gennaro Francione

Intervista a Gennaro Francione

Di Pierfrancesco Palattella (del 03/06/2009 @ 21:25:40, in Cultura, linkato 2 volte)

 

INCIPIT

Abbiamo realizzato un'intervista con il dottor Gennaro Francione, scrittore drammaturgo (ex magistrato)autore del libro "Scanderbeg: un eroe moderno".

 

Dottor Francione, come è nata l'idea di scrivere un libro su Scanderbeg?

Ci sono grandi editori in Italia che pubblicano piccole cose; ci sono piccoli editori che pubblicano grandi cose. E' il caso di Costanzo D'Agostino, operante in Roma, il quale, con pochi mezzi ma tanta bravura, sta attuando un'operazione editoriale davvero notevole come qualità e significato politico. E' stato lui a farmi conoscere e a propormi la pubblicazione di Scanderbeg multimedial hero (Roma 2003). Scoprivo con sorpresa un eroe praticamente sconosciuto alla nostra cultura, capace di difendere la cristianità ovvero l'Europa dalla più potente armata del mondo all'epoca, quella turca, dopo essere stato educato nell'infanzia proprio dagli uomini del Divan. Altra sorpresa questa sorte di eroe dei due mondi, alla Garibaldi, salvava il sud Italia dall'invasione dei francesi, evento di cui colpevolmente non c'è traccia nei miei libri di scuola. Sono grato a D'Agostino per quest'autentica rivelazione in una cultura italiana dormiente, come gli sono grato sono perché è stato il primo editore a a credere in me e a pubblicarmi con la mia opera prima Mille e non più mille (1987)

In cosa Scanderbeg può essere considerato un eroe moderno?

moderno?

Per il seguito  clicca su

http://www.laveracronaca.com/dblog/

http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=7199

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http://www.comunicati.net/comunicati/arte/letteratura/83537.html

 

 

 
 Alessandro Bertirotti
Carissimo Gennaro,
come possono esserti grato, dopo la lettura della tua intervista illazioni e editoriale che hai portato a termine? Nessun uomo di ricerca, oppure di scienza, pu... Visualizza altroò allontanarsi dà i concetti che hai espresso e dall'iniziativa che stai portando avanti. Come antropologo, ma prima ancora come essere umano, ti rinnovo la mia completa disponibilità, affinché il mio umile sapere possa essere "strumentalizzato" secondo il significato etimologico più alto di questo termine. Cercherò in libreria il testo di cui parli perché, e mi scuso profondamente per questa lacuna, non avevo mai sentito parlare di questo importantissimo collega dell'umanità intera. Per quello che mi sarà possibile, spero di poter essere a tua disposizione qualora riuscissi nei miei intenti europei, di cui tu sai bene. Un caro abbraccio e ancora grazie. Alessandro.

http://www.facebook.com/home.php?ref=home#/note.php?note_id=88821719429&ref=mf