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                           COMUNICATO

      Ci risiamo.

 Stavamo ancora seguendo con pazienza e molta attenzione 
 gli eventi relativi alla sorte dello storico Palazzo 
 Scanderbeg, quando il Comitato per la salvaguardia della 
 Cultura Europea è stato sollecitato,da vari amici del 
 mondo universitario e culturale,ad occuparsi anche della 
 difesa del Museo Astronomico e Copernicano di Roma. 

   Questa struttura, fu voluta già nel 1873(quarto 
  centenario della nascita di Copernico) dal Rettore 
  dell'Università di Roma, prof. Filippo Serafini, e dal  
  sen. Domenico Berti. 

   Filippo Serafini a nome del Ministro dell'Educazione 
  nazionale, Antonio Scialoia, coinvolse nel progetto 
  lo scrittore polacco Ignacy Kraszewski, che tramite 
  la stampa polacca sollecitò il Suo Paese a 
  collaborare alla fondazione di un Museo Copernicano a 
  Roma e lo storico polacco Arturo Wolinski, collezionista 
  di cimeli copernicani. I Polacchi aderirono con entusiasmo 
  all’iniziativa tanto che il nuovo Museo si arricchì di 
  importanti cimeli copernicani grazie alla cospicua 
  donazione del Wolinski, e di vari altri lasciti, per 
   divenire una fonte duratura di Arte e di Cultura 
  per il Popolo Italiano,quello Polacco, e per tutti gli 
  altri cittadini provenienti da ogni parte del mondo.
     La storica Villa Mellini, nel 1935, divenne sede 
     del Museo Copernicano ed Astronomico di Roma. 

    Nel 1999,però qualcuno pensò bene di utilizzare 
  diversamente tale luogo, provvedendo come primo 
  intervento alla chiusura del sito Internet 
  (http://www.rm.astro.it) del Museo Astronomico e 
     Copernicano e continuando, con sottili strategie, 
   in un continuo smantellamento del Museo(la cronistoria 
  degli eventi si può trovare sul sito www.amicidimontemario.it. 

 	Per difendere questo fondamentale sito culturale nel 2003
   si è costituito il Comitato per la salvaguardia del Museo 
   Astronomico e Copernicano di Monte Mario in Roma, 
    cui tuttora partecipano: 

- l'Associazione Amici di Monte Mario; 

  http://www.amicidimontemario.it/
  amicidimontemario@virgilio.it
 
- Italia Nostra sezione di Roma; 

 http://www.alfanet.it/welcomeitaly/italianostra/default.html
 italianostra@italianostraroma.it
- l'Accademia Polacca delle Scienze; 

 http://www.accademiapolacca.it/
 accadpol@tin.it
- Musis; 
 http://www.musis.it/
  info@musis.it
 
- Studium Urbis; 
 http://www.studiumurbis.org/

 a.ceen@flashnet.it
 
- Soroptimist

 http://www.soroptimist.it/
  president@soroptimist.it
 
Successivamente hanno aderito a tale Comitato: 

-        l'Associazione Romana Astrofili; 
http://www.ara.roma.it/frames/ita/italiano_frame.htm

info@ara.roma.it
 
-        la Federazione Italiana Donne Arti Professione Affari, 
 sezione Tevere.

  http://www.fidapa.it/index2.htm
 
fidapa@tin.it
 
 
 I Municipi XVII e XIX, diversi uomini politici nostrani si 
 sono occupati (a chiacchiere) della questione, fino a 
  coinvolgere il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e 
  della Ricerca Scientifica, on. Letizia Moratti, la quale 
  ha promesso tutto il suo impegno a difesa della riapertura 
  del Museo. A tutt'oggi niente è stato fatto di quanto promesso,
  anzi sembra che continui la movimentazione oscura di cose e 
  persone all'interno dell'area museale(stanno preparando 
  il trasloco?!?).

   Informiamo col presente comunicato che non faremo mancare 
  il nostro modesto contributo per la giusta risoluzione 
  di questa vicenda che indigna soprattutto il mondo 
  della Cultura Italiana e Polacca.

 -        Comitato per la Salvaguardia della Cultura Europea

        Raul Karelia – Costanzo D’Agostino

http://linux-club.org/modules.php?name=News&file=article&sid=395
 
 

13 maggio

COS'E' UN MUSEO

Alcuni pensano che un Museo sia semplicemente un luogo dove si custodisce la

memoria storica di eventi,fatti,azioni.E' anche questo,ma non è solo questo.Gli

oggetti e i cimeli che riempiono i Musei sono espressione e comunicazione dei

pensieri e dei sentimenti di coloro che ci hanno preceduti.Essi ci parlano del

modo in cui questi conoscevano e si rappresentavano l'esperienza

soggettiva,immaginativa,emozionale;il modo in cui interpretavano il mondo,per

lasciare alle generazioni future la traccia di un cammino innovativo.Un Museo

permette,all'osservatore attento,di sviluppare modalità di pensiero e di

percezione fondamentali per un pieno ed equilibrato sviluppo mentale:un pensiero

flessibile,intuitivo,espressione reattiva dei sensi e dell'immaginazione.Un

pensiero in evoluzione,contraddistinto dal cambiamento continuo,che permette di

comprendere meglio e rapportarsi attraverso un giusto confronto con ciò che è

differente,mutevole,inatteso.Un Museo esprime la certezza di radici

inequivocabili:è punto d'orientamento stabile;è un riferimento essenziale in un mondo tecnologico sovraccarico di dati sensori,strapieno di simboli,di modelli,di immagini,di suoni.Conoscendo la navigazione e le rotte del

passato,meglio si può decidere per la navigazione e le rotte del futuro,meglio

si possono comprendere i significati che sono alla base della concezione del

mondo,delle mentalità,dei modi di vita,dei valori cui facciamo

riferimento.Attraverso le opere del passato,delle loro trasformazioni e dei loro

rapporti intrinseci ed estrinseci,possiamo comprendere meglio noi stessi e

l'universo che ci circonda;possiamo pervenire ad una consapevolezza che porta ad

un'affinamento della capacità d'orientamento e di giudizio;possiamo immergerci

in profondità dentro la trama dell'evoluzione umana e cosmica,per meglio

percepire i significati della nostra esistenza.

Un Museo,insomma,è Cultura.Difendere un Museo è difendere la Cultura che esso

rappresenta.Noi difenderemo il Museo Astronomico e Copernicano di Monte

Mario. Contro tutto e contro tutti.

Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea

SCIENZA E CULTURA

Qualcuno dice che per ottenere risposte etiche, filosofiche o sociologiche,
 non bisogna mai rivolgersi agli scienziati. A noi piace avere fiducia negli uomini
 e pensiamo che il buon senso e la ragione siano due strumenti eccellenti
 per superare molte difficoltà che ci presenta la vita. Riteniamo che quello 
della scienza può essere considerato un sistema che possiede da tempo,
 al suo interno, strumenti d'analisi e regole non solo per controllare 
la veridicità delle proprie affermazioni, ma anche per capire quali 
devono essere i limiti da non superare. Tutti sappiamo che la scienza
 diviene un male quando viene utilizzata per imporre agli altri
 la propria volontà; quando viene utilizzata per manipolare situazioni
 in cui sono coinvolte speranze e desideri di altri esseri umani;
 quando viene utilizzata senza il giusto rispetto della dignità altrui 
o addirittura per provocare stati di disagio o di sofferenza. Da ciò 
consegue che gli scienziati, per poter adempiere pienamente 
alle proprie funzioni e responsabilità, devono rispettare il sistema 
sociale in cui sono inseriti e saper affrontare, con gli altri cittadini,
un giusto confronto democratico e civile. Anche perché spesso 
negli ambienti scientifici può radicarsi la tendenza, da parte 
degli addetti ai lavori, a presentare la propria attività come 
una specie di missione, i cui riflessi vengono presentati
 come verità incontrovertibili e le cui strutture organizzative
 programmate senza tener conto delle volontà esistenti
 nel contesto territoriale. Questa forma di pensiero, la Storia insegna,
 possiede in nuce gli ingredienti giusti per alimentare contrasti e guerre.
 Noi vogliamo ricordare che la scienza è un prodotto dell'intelligenza
 umana: non può nè deve prendere il sopravvento sull'uomo. Per evitare 
questa eventualità, è necessario conservare, in ogni atto o 
comportamento, l'umanità. L'uomo non si può nutrire solo di conoscenze,
 ma anche di virtù, che sono costituite di radici, di appartenenza, di memoria.
 E a questo proposito vogliamo ricordare che esiste un nesso profondo 
che lega strumenti ed idee moderne a quelli che troviamo nei Musei (Museo 
Astronomico e Copernicano docet) a testimonianza del percorso di 
avanzamento scientifico dell'uomo. La memoria del passato ci conforta
 nel pensare che buon senso e capacità critica siano i mezzi più adatti
 per orientarsi ed agire in una società dove scienza e tecnologia mirano 
a dominare, spesso dimenticando che creatività artistica, capacità letteraria
 e scoperta scientifica si originano dalla stessa fonte: la materia cerebrale 
dell'uomo, generatrice di attività complesse dove desiderio, volontà, ragione 
ed intuizione procedono in un rapporto interrelato. E' la stessa materia cerebrale
 che porta taluni uomini, a causa di miopi calcoli, a forzare gli equilibri
 esistenti tra le cose e le persone, provocando reazioni che talora possono 
divenire incontrollabili. COME QUELLE CHE SICURAMENTE SI SCATENERANNO
 SE NON VERRA' RIPRISTINATO IL MUSEO ASTRONOMICO E 
COPERNICANO DI MONTE MARIO.

                     Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea

 
 

           DIFENDEREMO IL MUSEO DI COPERNICO

Nell'ambito della campagna di sensibilizzazione nazionale ed internazionale 
che stiamo promuovendo per recuperare e far ripristinare il Museo Astronomico 
e Copernicano di Monte Mario, ci vediamo costretti a contrastare i progetti 
di occupazione "sotterranea" dei locali museali di Villa Mellini, da parte 
dell'INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), che probabilmente mira, 
attraverso un trasferimento ben congetturato di tutti i vari reperti copernicani 
nella sede dell'Osservatorio Astronomico di Monte Porzio Catone, 
a risolvere impellenti e necessari bisogni logistici. 
Il nostro Comitato, costituito soprattutto da artisti e uomini di Cultura, 
sarà, cioè, costretto allo scontro con altri settori e uomini della Cultura. 
Noi sappiamo che tale situazione non è dovuta a competizioni personali, a gelosie, 
ad invidie che non sono rare in taluni ambienti professionali, ma deriva 
dall'ottica miope e condizionata da parte di chi è delegato a guidare la Cosa Pubblica. 
Tutti sanno che gli Istituti scientifici, al giorno d'oggi, hanno necessità, 
per poter essere competitivi, di svilupparsi fino a raggiungere 
dimensioni europee: tale scopo prefigura oltre ad una buona gestione 
anche i relativi finanziamenti e la dotazione di sedi dignitose ed adatte. 
Che non possono essere sottratte ad altre Istituzioni di altrettanta 
se non di maggiore importanza culturale. Sappiamo bene che il governo italiano 
attualmente destina alla ricerca (e alle esigenze ad essa collegate) fondi 
abbastanza limitati, così come sappiamo che gran parte dei risultati 
scientifici ottenuti negli ultimi anni in Italia sono stati dovuti all'oculata 
gestione delle risorse disponibili: se si fosse aspettato l'intervento dei 
responsabili politici che guidano i relativi dicasteri finanziari, 
il livello scientifico del nostro Paese sarebbe ben lontano 
da quello di eccellenza. Non ignoriamo che molte delle inefficienze 
sono spesso dovute alla spartizione partitocratica vigente in Italia, 
che condiziona l'opera dei ricercatori e lo sviluppo di importanti progetti (forse 
il nostro ceto politico ha dato ormai per persa la battaglia della ricerca 
e dell'innovazione). Ma siamo fortemente convinti che la soluzione 
di tali problemi non può essere trovata a scapito di strutture 
fondamentali per la Cultura come quella rappresentata 
dal Museo Astronomico e Copernicano di Monte Mario. 
Che, ripetiamo, difenderemo con forza.

Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea

  @@@@@@@@@@@@@@@@@

 

Ancora sotto le ceneri il Museo Astronomico e Copernicano di Roma

 

Da qualche tempo, circa quattro anni, seguo con grande interesse le vicende del Museo Astronomico e Copernicano di Roma collocato sulla collina di Monte Mario sulla quale troneggiano le cupole per le osservazioni astronomiche. Ho conservato tutti gli articoli delle testate giornalistiche che in qualche modo hanno affrontato questo problema ancora irrisolto. Ho scelto di iniziare a scrivere riferendomi all’interessante articolo comparso sul n. 211 (gennaio 2003) del giornale “Monte Mario” intitolato Si intensifica la mobilitazione per la salvezza del Museo Astronomico e Copernicano curato da M. Catamo che risulta essere, purtroppo, ancora molto attuale in quanto proprio come viene specificato nel sottotitolo: “Tacciono le Autorità, ma si moltiplicano le opposizioni al paventato trasferimento. Anche il primo meridiano tra le memorie da salvaguardare a Monte Mario, in una eccezionale prospettiva di polo culturale ed ambientale. Nonostante la mobilitazione cittadina, gli articoli comparsi sulla stampa, l’interessamento di istituzioni e personalità dalla cultura, l’intervento addirittura del Ministro Moratti e di altri ministri e deputati a tutt’oggi il Museo Astronomico e Copernicano continua a restare chiuso.

Cito dal testo suddetto e integro con gli aggiornamenti del caso:

“Roma ha un poco invidiabile primato negativo in Europa e nel mondo: è praticamente priva di luoghi pubblici  della scienza, così frequenti e frequentati, amati e ammirati nelle altre città. Se poi qualche alberello sopravvive a dispetto della furia distruttrice e di un'inqualificabile incuria delle Autorità, viene inesorabilmente stroncato in nome di inderogabili esigenze. È il caso del Museo Astronomico e Copernicano di Monte Mario, chiuso da qualche anno e quindi sottratto alla fruizione da parte del pubblico della nostra città. In qualunque altra città del mondo un simile evento negativo non si sarebbe potuto neppure prospettare, ma se, per assurda ipotesi, fosse stato soltanto ventilato, avrebbe provocato scandalo, reazioni e rimedi. Il Museo e l'annessa Biblioteca antica hanno svolto sino ad un recentissimo passato (maggio 2000) un ruolo significativo nella vita culturale di Roma e non soltanto a favore degli studiosi, italiani e stranieri: una vivace attività scientifico-divulgativa a favore della cittadinanza e delle scolaresche, con visite diurne al museo e alla torre solare, visite notturne al telescopio, mostre, seminari e conferenze ne ha caratterizzato la vita per molti anni.

In vista del Giubileo del 2000 il Museo fu chiuso per restauri da eseguirsi con fondi appositamente erogati per “valorizzare al massimo il patrimonio storico-tecnico in modo tale da far diventare questo Museo Astronomico il più importante o tra i più importanti del mondo, come polo di attrazione storico-culturale, scientifica e didattica" ed invece il Museo e la Biblioteca non sono stati più riaperti, con motivazioni pretestuose.  Le motivazioni reali sono altre e desta sorpresa che non abbiano ancora provocato la risentita e fattiva opposizione delle Autorità interessate: i locali dell'Osservatorio di Monte Mario sono stati assegnati ad una struttura prettamente burocratica, l'Istituto Nazionale di Astrofisica, i cui uffici avrebbero ben potuto essere collocati altrove e quel poco che rimane dell'Osservatorio di Roma, cioè il Museo e la sua Biblioteca, sono stati condannati all'asfissia. La progettata conclusione di questo lento processo di soffocamento si sta concretizzando con lo smantellamento del Museo e della Biblioteca ed il loro trasferimento a Monte Porzio Catone.”

     Con decreto legislativo 23 luglio 1999 n. 296 è stato istituito l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) nel quale, a decorrere dall’1/1/2002, sono confluiti tutti gli Osservatori Astronomici italiani, compreso l’Osservatorio Astronomico di Roma e, l’11 gennaio 2002 con delibera del proprio Consiglio Direttivo, l’INAF. ha stabilito la propria sede nel comprensorio di Villa Mellini a Monte Mario trasferendo quella dell’Osservatorio Astronomico di Roma a Monte Porzio Catone. È incredibile che una Istituzione funzionante debba essere soppressa per altri interessi come  quello di mettere su di un piatto d’argento una prestigiosa sede per l’INAF. 

     È cosa recente che nella seduta provinciale del 18 febbraio 2005 il Consiglio Provinciale ha prodotto un testo in cui dopo aver PREMESSO, Constatato, Considerato, ed Atteso, impegna il Presidente della Provincia e gli Assessori competenti a promuovere una conferenza di servizi o un accordo di programma riguardante la collocazione del Museo dell’Osservatorio Astronomico di Roma e della Biblioteca Scientifica, nell’interesse di tutti i cittadini che potrebbero finalmente usufruire di una rilevante offerta culturale nell’ottica lungimirante della “Provincia Capitale”. Pensare che sarebbe dovuta essere organizzata una conferenza dei servizi per la riapertura del Museo a Monte Mario non certo a Monte Porzio. Mi chiedo dove sono i Presidenti dei municipi interessati e dov’è il Sindaco di Roma che consentono un tale scempio?

     A sgradevole ed ulteriore conferma delle intenzioni dell’INAF è stata recentemente rimossa dal pilastro dell’ingresso della Villa Mellini la targa che recava la dicitura “Museo Astronomico e Copernicano” e aggiunta una targa nuova, ottonata e brillante, dove si legge INAF.

     Scriveva M. Catamo:

“Il Museo è nato da donazioni, in larga misura polacche, rivolte a dotare la città di Roma, dove Copernico dimorò nel 1499-1500, di un Museo dedicato al grande scienziato. Le raccolte in esso custodite sono di inestimabile valore come si può evincere dalle numerose pubblicazioni scientifiche prodotte ed esistenti nelle più importanti biblioteche e come possiamo tutti ricordare dalle nostre visite quando il Museo era fruibile semplicemente perché era aperto al pubblico. L’instancabile attività didattica che vi veniva svolta ha prodotto interesse e passioni in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di visitarlo in quanto, nell’ammirare i materiali esposti, era possibile cogliere l’evoluzione storica dei concetti. Tutti ricordiamo il grande impegno degli studenti del Liceo Psicopedagogico Caetani, che, istruiti dal personale di ricerca addetto al Museo e con l’aiuto e la disponibilità del Preside e del corpo insegnante, hanno contribuito  a avvicinare il Museo alla cittadinanza in età scolare.

Nell'inerzia delle Autorità sono stati molti enti e cittadini di Roma, indignati per il sopruso, a reagire. La nostra Associazione, Italia Nostra, Roma Natura, L’Università romana La Sapienza, M.U.S.I.S. (Museo Multipolare della Scienza e dell’Informazione Scientifica), l'Istituto Polacco di Roma, alcuni Licei ed altri Enti ed Istituzioni hanno dato inizio ad una mobilitazione che ha cominciato a dare i suoi frutti. Il Sindaco di Roma e l'Assessore Borgna hanno preso posizione, i Municipi XVII e XIX stanno diventando protagonisti attivi di questa vasta reazione e verso la fine dello scorso mese di dicembre un parlamentare e Ministro, l'onorevole Alemanno, ha visitato la Sede dell'Osservatorio impegnandosi ad intraprendere fattive iniziative per l'apertura immediata del Museo e per impedirne il malaugurato trasferimento.”

     Mi chiedo oggi io: Possibile che la capitale voglia privarsi di un Museo così importante e così apprezzato da tutti e che soprattutto funzionava perfettamente fino alla malaugurata chiusura per i restauri del 2000? Ma non è finita qui e Catamo continua:

“Nell'ultimo numero della nostra rivista (vedi Monte Mario n. 210 “Una valida iniziativa di Studium Urbis: Salvare il Museo astronomico e valorizzare l’area di Villa Mellini”)  è apparso un articolo che ha documentato le iniziative in corso, le quali ha come uno dei punti di riferimento, anche logistico, il Centro di Studi Topografici di Roma Studium Urbis. Al primo incontro tra persone e enti interessati alla difesa del Museo, avvenuto il 22 novembre, è seguito quello del 13 dicembre, in cui è stato presentato un catalogo di mappe riguardanti Monte Mario, che ha questa significativa destinazione: Dedicato ai ragazzi e bambini che hanno aiutato a segnare il Primo Meridiano d'Italia con gesso e corde sulla sommità di Monte Mario nella mattinata di domenica 17 Novembre 2002.

La dedica richiama la singolarità della posizione della cima di Monte Mario: essa è sede della storica Torretta, attualmente compresa nel perimetro di un'area militare, ma ben visibile dall'esterno, che contiene il punto geodetico fondamentale della topografia nazionale: il punto attraverso  cui passa il "PRIMO MERIDIANO D'ITALIA", dal quale sono state misurate per decenni le longitudini di tutte le località italiane, utilizzate - tra l'altro - nelle celebri tavolette su scala 1:25000 dell'Istituto Geografico Militare. L'iniziativa del 17 novembre 2002 vuole essere il gesto preliminare di una ricostruzione del percorso del Meridiano, che va monumentalizzato con una riga fissata al suolo in posizione idonea, in nome di una cultura del recupero senza la quale le testimonianze storiche del nostro passato sono destinate a dissolversi.

Questo è l'embrione di un auspicabile Parco Didattico del Primo Meridiano d'Italia, attraversato da un percorso attrezzato lungo la Linea del Meridiano; l'occasione sarebbe propizia per la segnalazione dell' ultimo tratto della Via Francigena, la più battuta delle vie romee medievali.

Smantellare il Museo e la Biblioteca significa non soltanto depauperare Roma, già così povera, di  insostituibili strumenti di cultura scientifica, ma anche stroncare una armonica prospettiva di sviluppo didattico, storico, paesaggistico della cima di Monte Mario, che è al centro di un vasto Parco naturalistico e che è attorniata da importanti ville e casali, ai quali è stata riservata una sorte migliore di quella alla quale si sta condannando la bellissima (… fino a quando non sarà completamente distrutta dai ripetuti lavori di riammodernamento delle strutture …) Villa Mellini, sede dell' Osservatorio Astronomico di Roma.”

      INAF non ha inteso prendere nemmeno in considerazione l’interessante idea di Studium Urbis di allestire nel comprensorio di Villa Mellini una Mostra di cartografia, strumenti e libri antichi per riscoprire il meridiano di Roma ed il suo significato storico intitolata Meridiani e Longitudini a Roma allestita a Roma presso la Biblioteca Casanatense in Via di S. Ignazio 52 dal 4 al 19 marzo 2005 con gli auspici dell’illuminata Direzione della prestigiosa Biblioteca purtroppo invece a Monte Mario, dove è presente la Torre del Primo Meridiano d’Italia che custodisce al suo interno quel punto geodetico fondamentale, origine delle longitudini d’Italia, ha prevalso l’ottusità negando la possibilità di realizzare tale mostra nel Museo e nel comprensorio in genere forse per nascondere agli occhi dei cittadini che la Cupoletta del PRIMO MERIDIANO è stata trasformata, nel giugno 2004, dall’INAF in un banalissimo ufficio e certamente la strumentazione trasferita a Monte Porzio. Ma a questo la Capitale si è abituata infatti già in occasione di diversi eventi astronomici l’INAF ha detto NO. Tanto per citarne uno tra i tanti vorrei ricordare il passaggio di Venere davanti al Sole avvenuta l’8 giugno 2004. Il fenomeno è molto raro e avviene – sempre in giugno e in dicembre -  in determinate circostanze per cui è possibile osservare, ad esempio, due passaggi ravvicinati di otto anni in dicembre poi trascorrono 121 anni e mezzo e ne accadono altri due in giugno anch’essi intervallati di otto anni. Dopo 105 anni e mezzo si torna a poter osservare il fenomeno in dicembre e così via. Gli astronomi osservando il passaggio di Venere sul Sole sono riusciti a misurare la distanza (unità di misura dell’Universo) della Terra dal Sole.

   Il fenomeno ha mostrato un dischetto nero, trenta volte più piccolo del disco solare, che si muove sul Sole per circa sei ore. Un evento, senza dubbio, affascinante come d’altra parte lo sono tutti i fenomeni astronomici che hanno sempre destato nell’uomo interesse, curiosità e desiderio di comprendere. Un fatto storico e attuale allo stesso tempo che dovrebbe esser messo a disposizione di tutti esattamente come eravamo abituati a fare fino ad un recentissimo passato, l’anno 2000.

   Gli astronomi infatti non ne sono certo i detentori esclusivi e invece a Monte Mario sembra di si e l’INAF ne impedisce la fruizione. La Torre Solare di Monte Mario che nel corso scorso è stata una delle più importanti d’Europa per la ricerca solare e che verso la fine del secolo iniziò ad essere utilizzata per fini didattici, mostrerebbe molto chiaramente un evento così eccezionale. Invece navigando nel sito INAF si veniva informati che sarebbe stato possibile seguire tale transito da Monte Porzio Catone e in altri Osservatori italiani venivano previste conferenze e allestite mostre … a Monte Mario che è stata culla proprio di tali attività fino ad un recentissimo passato e dove la Torre Solare avrebbe consentito di vedere in diretta l’evento astronomico reale (non simulato o trasmesso da altri siti) non è stato organizzato nulla mentre dalla Torre Solare di Monte Mario sarebbe stato possibile osservare in maniera eccezionale il passaggio di Venere sul Sole e se poi a questo si fosse aggiunta una bella mostra storica allestita nelle sale del meraviglioso Museo Astronomico e Copernicano questo sarebbe stato un fiore all’occhiello per l’INAF e l’occasione per riconciliarsi con la città di Roma. Invece, ancora una volta, l’atteggiamento perseguito è stato disdicevole. 

Nel  sito INAF alla sezione “ Iniziative INAF per il pubblico” il cittadino romano ha trovato, nel giugno 2004, il programma di quanto veniva  organizzato a Monte Porzio Catone rimanendo indispettito constatando, ancora una volta, l’intenzione da parte dell’INAF di perseguire il progetto di un totale trasferimento di tutte le attività divulgative a Monte Porzio Catone a scapito di Monte Mario che comunque rimane nei cuori e nei cervelli di tutti come un “massimo irripetibile”. 

Ricordiamo tutti le belle iniziative astronomiche a Monte Mario: Osservatorio Aperto del 1996 di cui tutti ricordiamo l’efficiente organizzazione e l’interesse culturale e scientifico suscitato nei visitatori, l’evento organizzato in occasione dell’eclissi di Sole dell’11 agosto 1999 e tutto quanto veniva normalmente messo a disposizione della cittadinanza semplicemente perché la struttura era aperta al pubblico. Le serate di osservazione venivano introdotte da una breve conferenza sulle attività dell’Istituto e le osservazioni venivano effettuate utilizzando il telescopio in funzione in una cupoletta collocata sul terrazzo della Villa; gli eventi culturali a tema venivano organizzati in concomitanza a fenomeni astronomici di rilievo (eclissi, comete, etc.) utilizzando gli spazi della terrazza, della cupola e del giardino; cicli di conferenze diurne; visite al Museo e relativi seminari storico-scientifici; osservazioni solari venivano svolte utilizzando la grande torre solare per osservare il disco del Sole e lo spettro solare. I naturali destinatari di queste attività sono stati per decenni gli studenti e le scolaresche, gli insegnanti, semplici cittadini, turisti, studiosi ed appassionati in genere. L’ultima volta che è stato concesso a noi, poveri mortali, di accedere nel comprensorio dell’Osservatorio a Monte Mario è stato in occasione della VI Edizione di “Oltre il Cielo” del 7-9 dicembre 2001 quando durante la fredda ma bella mattinata di domenica 9 si svolse la manifestazione denominata “Oasi didattica ed Osservazione del Sole con l’ausilio della Torre Solare e di telescopi”.

           Conclude così l’articolo di Catamo:

“L'Associazione Amici di Monte Mario continuerà a perseguire l'impegno comune di salvaguardia del Museo e della Biblioteca e la Rivista si farà puntualmente portavoce dell'evoluzione di questa vicenda: l'augurio migliore che formuliamo sin da ora è quello di un segnale forte e sollecito da parte delle Autorità competenti che non può essere altro che l'immediata riapertura del Museo e della Biblioteca, evento per la cui realizzazione esistono, e non da ora, tutte le necessarie condizioni.”

     Per ora nemmeno l’autorevole intervento in favore di questa giusta causa del Ministro competente Letizia Moratti, che pur prendendo posizione sul Corriere della Sera del 10.03.04, è riuscito a trarre dalle ceneri in cui viene soffocata questa istituzione museale e didattico-divulgativa che è stato un punto di riferimento per la cultura e per la ricerca durante tutto il 1900 tanto da divenite oggi una “casa museo” ricca di storia e tradizioni.

(tratto dall’articolo di Gianna Filetti

Comitato per la Salvaguardia della Cultura Europea

Per l'articolo completo sulla rivista EVENTS clicca su 

http://www.bonelliconsulting.com/itp/prerivista.asp

 

 

ASSOCIAZIONI CHE HANNO ADERITO AL PROGETTO

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SITI IN CUI SI CITA IL MUSEO

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
 

                                                                         

 

                                                                          Stampa.rec

Elenco parziale di articoli pubblicati sui giornali

 

1)      05. 05. 02   - La Repubblica- Roma Cronaca – Cecilia Cirinei: “Osservatorio, via il museo nuova sede a Monte Porzio”

2)      08. 05. 02  -  " Il Giornale" - Rita Smordoni: “L’Osserevatorio astronomico di Monte Mario deve vivere”

3)      11. 05. 02 - " Il Giornale" - Rita Smordoni: “La protesta dei ricercatori: “l’Osservatorio deve vivere”

4)      13. 05. 02  -  " Il Tempo " Valeria Chichi: Decisisione invisa ai ricercatori di Monte Mario. Migra a monte Porzio il Museo dell’Osservatorio capitolino”

5)      ..    ..     2002 -   Monte Mario (vol. 34 n. 5) G. Mantovani: Il Museo Astronomico e Copernicano deve rimanere a Monte Mario. Dopo tre anni di chiusura al pubblico dell’Istituzione di Villa Mellini, si parla di un assurdo trasferimento a Monte Porzio Catone

6)      Giugno  2002  - Monte Mario n. 207 (vol. 34)  G. Mantovani: Per la riapertura del Museo Astronomico e Copernicano di Monte Mario. Nulla di deciso. Un coro contro il trasferimento a Monte Porzio Catone

7)      23. 06. 02  - " Il Giornale " Rita Smordoni: “Osservatorio, nessun trasloco”la struttura di Monte Mario non sarà smantellata come annunciato.  

8)       28. 10. 02  - “Il Giornale” Rita Smordoni: “Monte Mario, ladri in azione all’Osservatorio. Rubata la lente di Merz di un telescopio solare durante l’assenza di un ricercatore”   

9)       30.10. 02 -    " Il Giornale " – Rita Smordoni: Il Museo astronomico soffocato. A Villa Mellini impossibile la convivenza con l’ Inaf

10)   dicembre 02 – Monte Mario n. 210 (vol. 34) “Una valida iniziativa di Studium Urbis: Salvare il Museo Astronomico e valorizzare l’area di Villa Mellini”

11)   09.01.03 – “Corriere della Sera”- Gaspare Barbiellini Amidei “Restituite le Stelle”

12)   Gennaio 2003 – Monte Mario n. 211 – Mario Catamo “Si intensifica la mobilitazione per la salvezza del Museo Astronomico e Copernicano”

13)   05.02.03 – “Il Secolo d’Italia” – Alemanno alla Moratti: il Museo Astronomico non va trasferito

14)   05.02.03 – “Il Giornale” – “Monte Mario venga tutelato”

15)   05.02.03 – “Il Tempo” – Alemanno “Monte Mario non perda l’Osservatorio”

16)   febbraio 2003 – Monte Mario n. 212 – “No al trasferimento del Museo Astronomico e Copernicano”

17)   10.03.03  - “Corriere della Sera”- Letizia Moratti: Restituiremo alla città le stelle di Monte Mario

18)   22.10.03 – Osservatore Romano p. 14 di Laura Piccinelli “Dalla terrazza dell’Osservatorio Astronomico di Momte Mario per spiare le stelle e i pianeti”

19)   19.12.03 – “Corriere della Sera” pag. 50 Appelli a Letizia Moratti sono arrivati anche dal Sindaco Veltroni e dal ministro Alemanno. Italia Nostra: “Salviamo il Museo Astronomico”

20)   02.03.04  - “Corriere della Sera” pag. 49 Foto manifestazione organizzata dal XVII Municipio: Fuori la Burocrazia Ridateci Museo e Stelle

21)   maggio 2004 – Monte Mario n. 224 – Stefano Giovanardi “All’ombra di Venere”

Renato Zambrini “In difesa del Museo Astronomico e Copernicano”

p. 7 “A Castel Sant’Angelo per vedere Venere”

22)   04.06.04  - “Corriere della Sera” – Gaspare Barbiellini Amidei “Quella porta sbarrata su Venere”

23)   07.06.04 – Leggo “Per Venere domani telescopi a Castel S. Angelo”

24)   ottobre 2004 – Monte Mario n. 226 – p. 5 di G. Mantovani “Lettera aperta al Presidente dell’INAF”; p. 14 “Visita fantasma all’Osservatorio di Monte Porzio”

25)  gennaio 2005 – Monte Mario n. 228 – p. 3 di Luciana Frapiselli “Il Museo Copernicano di Roma celebrato negli USA e in Polonia

26)   19.01.05 – “Corriere della Sera” – Gaspare Barbiellini Amidei “La storia Infinita. Le stelle sospese di Monte Mario”

27)   febbraio 2005 – Monte Mario n. 229 – Rosa Maria Cimino: “Mio padre astronomo. Massimo Cimino, L’Osservatorio e il Museo Copernicano” p. 5

Museo Stronomico e Copernicano . Una sintesi informativa  p. 8

 

Elenco parziale di documentazione per sollecitare la riapertura del Museo

1)      22. 03. 02  - Lettera all'associazione Amici di Monte Mario al presidente INAF, al Direttore del’Osservatorio e al Presidente del XVII Municipio

2)        05. 02  - Al Sindaco di Roma e al presidente INAF

3)      06. 05. 02   - Risoluzione n.21 del Consiglio Municipio XVII

4)      07. 05. 02   - Lettera di Salvo D'Agostino al Ministro Moratti

5)       07. 05. 02  - Lettera dell'associazione Amici di Monte Mario al presidente INAF

6)      08. 05. 02   - Comunicato stampa dell'Assessorato alle Politiche Culturali del comune di Roma

7)      14. 05. 02  - Comunicato stampa  (CGIL- CISL - UIL)

8)      17 . 05. 02  - Risposta del presidente INAF alle lettere dell'associazione AMM

9)      23. 05. 02  -  Lettera dal Dipartimento di Fisica " La Sapienza" al presidente INAF e a due astronomi

10)   30. 05. 02  - Comunicato stampa di Italia Nostra

11)   07. 06. 02  - Dichiarazione di due astronomi

12)   25. 06. 02 - Interrogazione parlamentare del Sen. Castagnetti

13)   24. 07. 02  - Dal Municipio al responsabile scientifico INAF M.P.C.

14)   26. 07. 02 - Lettera del Sindaco di Roma  al Presidente INAF

15)   17.  10.02  - Lettera di Italia Nostra  al Ministro Moratti

16)   25. 10. 02  - Lettera della CISL al Ministro Moratti

17)   22.11. 02 -  Studium  Urbis - Dibattito-incontro: Un segno per Monte Mario

18)   02. 12. 02 - Telegramma di Italia Nostra al Ministro Moratti

19)                 Informazioni sulla situazione del museo di M.M.

20)  13 Dicembre 2002-  Studium  Urbis - Dibattito-incontro

21)   31.07.03 Visconti a Benvenuti

22)   14.12.04   - Lettera del Presidente dell’Associazione “Amici di Monte Mario” Giovanni Mantovani al Ministro Moratti

 

http://www.galileonet.it/Magazine/mag0402/0402_2.html

OSSERVATORIO DI ROMA
Che fine ha fatto il museo?
di Giovanna Dall'Ongaro

 

Citiamo:

"Questa situazione dà un grande dispiacere a noi polacchi, che abbiamo fatto tanto per avere un luogo che ricordasse gli studi romani del nostro illustre connazionale. Ora temiamo che le cose peggiorino ancora con il trasferimento di materiale a Monte Porzio", dice Krysztof Zaboklicki, direttore dell'Accademia polacca di Roma.

Magazine, 16 gennaio 2004 © Galileo

 

http://www.lanuovaecologia.it/iniziative/vertenze/2833_printversion.php


«Giù le mani da Monte Mario»
Il museo e la biblioteca dell'osservatorio astronomico di Roma potrebbero lasciare la storica sede. Al loro posto si istallerebbe la sede dell'Isaf. L'appello della società civile

19 febbraio 2004
Margherita Scaramella

 

COMUNICATO

L'INAF SE NE DEVE ANDARE DA VILLA MELLINI

L'Istituto Nazionale di Astrofisica(INAF) ha eletto sua sede da qualche anno la storica Villa Mellini a Monte Mario,ove si trova il Museo Astronomico e Copernicano,istituito a suo tempo per la conservazione della memoria storica del grande scienziato polacco Niccolò Copernico,con la comune volontà di eminenti uomini di Cultura italiani e polacchi.

Con un abile colpo di mano,approfittando della sua provvisoria chiusura per i restauri previsti in vista del Giubileo del 2000 (lavori tesi a valorizzare al massimo il patrimonio storico-tecnico in modo tale da far diventare questo Museo Astronomico il più importante o tra i più importanti del mondo)l'Istituto Nazionale di Astrofisica è riuscito a farsi assegnare i locali dell'Osservatorio di Monte Mario per adibirli a ricovero di una struttura burocratica che avrebbe potuto benissimo essere collocata altrove, e, probabilmente, ha attualmente in animo di disfarsi al più presto di quanto ancora rimane in tale luogo a perenne ricordo del percorso culturale rivoluzionario che, da Niccolò Copernico, ci ha condotti alle realtà filosofica e scientifica, oltreché chiaramente astronomica,di oggi. Questa occupazione è da noi ritenuta una grave offesa nei confronti del mondo della Cultura, per cui INVITIAMO l'INAF a provvedere immediatamente per l'agevole ripristino della normale attività del Museo Astronomico e Copernicano di Monte Mario.

Avvertiamo tutti i nostri amici della Cultura che ci stiamo preparando ad una mobilitazione straordinaria per combattere contro chi pensa di poter utilizzare i locali del Museo Astronomico e Copernicano per scopi diversi da quelli stabiliti e concordati tra le autorità accademiche italiane e polacche.

Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea

 

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-----Messaggio originale-----
Da: costanzodagostino@libero.it [mailto:costanzodagostino@libero.it]
Inviato: venerdì 17 giugno 2005 9.30
A: adramelek
Oggetto:

Riceviamo dal presidente pro-tempore e ad hoc del Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea :

                        Cari amici,
    sto seguendo con vivo interesse la campagna, già in atto e da me condivisa insieme a Costanzo D'Agostino e tanti altri amici della Cultura, per il recupero del Museo Astronomico e Copernicano di Roma, nel rispetto della volontà di eminenti accademici polacchi ed italiani, che col loro intenso entusiasmo e non pochi sacrifici date le circostanze di allora,resero possibile la nascita di tale struttura museale.
    In questo momento mi trovo negli Stati Uniti, per combattere, insieme a molte altre organizzazioni non governative internazionali, quelle norme del Wto che condizionano i meccanismi di tutela dei vari governi democratici del mondo, responsabili del pubblico interesse.La campagna cui sto partecipando mira a garantire a tutti i popoli del mondo:
a) la fruizione dei beni essenziali quali cibo e medicine;
b) la fruizione dei servizi essenziali come l'acqua pulita,i servizi igienici,l'istruzione,i trasporti,l'assistenza sanitaria;
c) il rispetto per i fondamentali diritti umani e del lavoro;
d) la sicurezza dei prodotti, degli alimenti e dei luoghi di lavoro;
e) un ambiente salubre e la conservazione delle risorse naturali;
f) la possibilità di essere informati sul contenuto e le caratteristiche dei prodotti per mezzo di etichettatura;
g) la scelta tra beni e servizi con prezzi diversi e competitivi;
h) la considerazione degli interessi dei cittadini nelle scelte decisionali;
i) forme di riparazione che comprendano la facoltà di ritenere responsabili quei governi e quelle imprese che colpiscono le popolazioni nei loro diritti fondamentali.
    Ritenendo che a causa di tali impegni la mia permanenza negli Stati Uniti potrebbe protrarsi fino alla fine di gennaio 2006, Vi informo che, comunque, ho sollecitato tutte le associazioni culturali che da sempre sostengono le nostre battaglie, a dare il massimo appoggio e contributo allo scopo di ottenere al più presto la riapertura dell'importantissimo Museo di Copernico.
    Vi seguo col cuore e sono certo che, contro i tentativi deviazionistici, vi aiuterà nell'azione e nella solidarietà la Memoria della Storia che lega indissolubilmente il Museo Copernicano a Montemario.
Che la Rete sia con Voi!

Los Angeles 16/06/05
Raul Karelia
Presidente pro tempore del Comitato per la Salvaguardia della Cultura Europea

 

 

 
 

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Last updated: maggio 08, 2005.