Museo Copernicano
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                           COMUNICATO

      Ci risiamo.

 Stavamo ancora seguendo con pazienza e molta attenzione 
 gli eventi relativi alla sorte dello storico Palazzo 
 Scanderbeg, quando il Comitato per la salvaguardia della 
 Cultura Europea è stato sollecitato,da vari amici del 
 mondo universitario e culturale,ad occuparsi anche della 
 difesa del Museo Astronomico e Copernicano di Roma. 

   Questa struttura, fu voluta già nel 1873(quarto 
  centenario della nascita di Copernico) dal Rettore 
  dell'Università di Roma, prof. Filippo Serafini, e dal  
  sen. Domenico Berti. 

   Filippo Serafini a nome del Ministro dell'Educazione 
  nazionale, Antonio Scialoia, coinvolse nel progetto 
  lo scrittore polacco Ignacy Kraszewski, che tramite 
  la stampa polacca sollecitò il Suo Paese a 
  collaborare alla fondazione di un Museo Copernicano a 
  Roma e lo storico polacco Arturo Wolinski, collezionista 
  di cimeli copernicani. I Polacchi aderirono con entusiasmo 
  all’iniziativa tanto che il nuovo Museo si arricchì di 
  importanti cimeli copernicani grazie alla cospicua 
  donazione del Wolinski, e di vari altri lasciti, per 
   divenire una fonte duratura di Arte e di Cultura 
  per il Popolo Italiano,quello Polacco, e per tutti gli 
  altri cittadini provenienti da ogni parte del mondo.
     La storica Villa Mellini, nel 1935, divenne sede 
     del Museo Copernicano ed Astronomico di Roma. 

    Nel 1999,però qualcuno pensò bene di utilizzare 
  diversamente tale luogo, provvedendo come primo 
  intervento alla chiusura del sito Internet 
  (http://www.rm.astro.it) del Museo Astronomico e 
     Copernicano e continuando, con sottili strategie, 
   in un continuo smantellamento del Museo(la cronistoria 
  degli eventi si può trovare sul sito www.amicidimontemario.it. 

 	Per difendere questo fondamentale sito culturale nel 2003
   si è costituito il Comitato per la salvaguardia del Museo 
   Astronomico e Copernicano di Monte Mario in Roma, 
    cui tuttora partecipano: 

- l'Associazione Amici di Monte Mario; 

  http://www.amicidimontemario.it/
  amicidimontemario@virgilio.it
 
- Italia Nostra sezione di Roma; 

 http://www.alfanet.it/welcomeitaly/italianostra/default.html
 italianostra@italianostraroma.it
- l'Accademia Polacca delle Scienze; 

 http://www.accademiapolacca.it/
 accadpol@tin.it
- Musis; 
 http://www.musis.it/
  info@musis.it
 
- Studium Urbis; 
 http://www.studiumurbis.org/

 a.ceen@flashnet.it
 
- Soroptimist

 http://www.soroptimist.it/
  president@soroptimist.it
 
Successivamente hanno aderito a tale Comitato: 

-        l'Associazione Romana Astrofili; 
http://www.ara.roma.it/frames/ita/italiano_frame.htm

info@ara.roma.it
 
-        la Federazione Italiana Donne Arti Professione Affari, 
 sezione Tevere.

  http://www.fidapa.it/index2.htm
 
fidapa@tin.it
 
 
 I Municipi XVII e XIX, diversi uomini politici nostrani si 
 sono occupati (a chiacchiere) della questione, fino a 
  coinvolgere il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e 
  della Ricerca Scientifica, on. Letizia Moratti, la quale 
  ha promesso tutto il suo impegno a difesa della riapertura 
  del Museo. A tutt'oggi niente è stato fatto di quanto promesso,
  anzi sembra che continui la movimentazione oscura di cose e 
  persone all'interno dell'area museale(stanno preparando 
  il trasloco?!?).

   Informiamo col presente comunicato che non faremo mancare 
  il nostro modesto contributo per la giusta risoluzione 
  di questa vicenda che indigna soprattutto il mondo 
  della Cultura Italiana e Polacca.

 -        Comitato per la Salvaguardia della Cultura Europea

        Raul Karelia – Costanzo D’Agostino

http://linux-club.org/modules.php?name=News&file=article&sid=395

- Milan Kundera
La lotta contro il potere è la lotta della memoria contro l'oblio

13 maggio

COS'E' UN MUSEO

Alcuni pensano che un Museo sia semplicemente un luogo dove si custodisce la

memoria storica di eventi,fatti,azioni.E' anche questo,ma non è solo questo.Gli

oggetti e i cimeli che riempiono i Musei sono espressione e comunicazione dei

pensieri e dei sentimenti di coloro che ci hanno preceduti.Essi ci parlano del

modo in cui questi conoscevano e si rappresentavano l'esperienza

soggettiva,immaginativa,emozionale;il modo in cui interpretavano il mondo,per

lasciare alle generazioni future la traccia di un cammino innovativo.Un Museo

permette,all'osservatore attento,di sviluppare modalità di pensiero e di

percezione fondamentali per un pieno ed equilibrato sviluppo mentale:un pensiero

flessibile,intuitivo,espressione reattiva dei sensi e dell'immaginazione.Un

pensiero in evoluzione,contraddistinto dal cambiamento continuo,che permette di

comprendere meglio e rapportarsi attraverso un giusto confronto con ciò che è

differente,mutevole,inatteso.Un Museo esprime la certezza di radici

inequivocabili:è punto d'orientamento stabile;è un riferimento essenziale in un mondo tecnologico sovraccarico di dati sensori,strapieno di simboli,di modelli,di immagini,di suoni.Conoscendo la navigazione e le rotte del

passato,meglio si può decidere per la navigazione e le rotte del futuro,meglio

si possono comprendere i significati che sono alla base della concezione del

mondo,delle mentalità,dei modi di vita,dei valori cui facciamo

riferimento.Attraverso le opere del passato,delle loro trasformazioni e dei loro

rapporti intrinseci ed estrinseci,possiamo comprendere meglio noi stessi e

l'universo che ci circonda;possiamo pervenire ad una consapevolezza che porta ad

un'affinamento della capacità d'orientamento e di giudizio;possiamo immergerci

in profondità dentro la trama dell'evoluzione umana e cosmica,per meglio

percepire i significati della nostra esistenza.

Un Museo,insomma,è Cultura.Difendere un Museo è difendere la Cultura che esso

rappresenta.Noi difenderemo il Museo Astronomico e Copernicano di Monte

Mario. Contro tutto e contro tutti.

Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea

SCIENZA E CULTURA

Qualcuno dice che per ottenere risposte etiche, filosofiche o sociologiche,
 non bisogna mai rivolgersi agli scienziati. A noi piace avere fiducia negli uomini
 e pensiamo che il buon senso e la ragione siano due strumenti eccellenti
 per superare molte difficoltà che ci presenta la vita. Riteniamo che quello 
della scienza può essere considerato un sistema che possiede da tempo,
 al suo interno, strumenti d'analisi e regole non solo per controllare 
la veridicità delle proprie affermazioni, ma anche per capire quali 
devono essere i limiti da non superare. Tutti sappiamo che la scienza
 diviene un male quando viene utilizzata per imporre agli altri
 la propria volontà; quando viene utilizzata per manipolare situazioni
 in cui sono coinvolte speranze e desideri di altri esseri umani;
 quando viene utilizzata senza il giusto rispetto della dignità altrui 
o addirittura per provocare stati di disagio o di sofferenza. Da ciò 
consegue che gli scienziati, per poter adempiere pienamente 
alle proprie funzioni e responsabilità, devono rispettare il sistema 
sociale in cui sono inseriti e saper affrontare, con gli altri cittadini,
un giusto confronto democratico e civile. Anche perché spesso 
negli ambienti scientifici può radicarsi la tendenza, da parte 
degli addetti ai lavori, a presentare la propria attività come 
una specie di missione, i cui riflessi vengono presentati
 come verità incontrovertibili e le cui strutture organizzative
 programmate senza tener conto delle volontà esistenti
 nel contesto territoriale. Questa forma di pensiero, la Storia insegna,
 possiede in nuce gli ingredienti giusti per alimentare contrasti e guerre.
 Noi vogliamo ricordare che la scienza è un prodotto dell'intelligenza
 umana: non può nè deve prendere il sopravvento sull'uomo. Per evitare 
questa eventualità, è necessario conservare, in ogni atto o 
comportamento, l'umanità. L'uomo non si può nutrire solo di conoscenze,
 ma anche di virtù, che sono costituite di radici, di appartenenza, di memoria.
 E a questo proposito vogliamo ricordare che esiste un nesso profondo 
che lega strumenti ed idee moderne a quelli che troviamo nei Musei (Museo 
Astronomico e Copernicano docet) a testimonianza del percorso di 
avanzamento scientifico dell'uomo. La memoria del passato ci conforta
 nel pensare che buon senso e capacità critica siano i mezzi più adatti
 per orientarsi ed agire in una società dove scienza e tecnologia mirano 
a dominare, spesso dimenticando che creatività artistica, capacità letteraria
 e scoperta scientifica si originano dalla stessa fonte: la materia cerebrale 
dell'uomo, generatrice di attività complesse dove desiderio, volontà, ragione 
ed intuizione procedono in un rapporto interrelato. E' la stessa materia cerebrale
 che porta taluni uomini, a causa di miopi calcoli, a forzare gli equilibri
 esistenti tra le cose e le persone, provocando reazioni che talora possono 
divenire incontrollabili. COME QUELLE CHE SICURAMENTE SI SCATENERANNO
 SE NON VERRA' RIPRISTINATO IL MUSEO ASTRONOMICO E 
COPERNICANO DI MONTE MARIO.

                     Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea

 
 

           DIFENDEREMO IL MUSEO DI COPERNICO

Nell'ambito della campagna di sensibilizzazione nazionale ed internazionale 
che stiamo promuovendo per recuperare e far ripristinare il Museo Astronomico 
e Copernicano di Monte Mario, ci vediamo costretti a contrastare i progetti 
di occupazione "sotterranea" dei locali museali di Villa Mellini, da parte 
dell'INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), che probabilmente mira, 
attraverso un trasferimento ben congetturato di tutti i vari reperti copernicani 
nella sede dell'Osservatorio Astronomico di Monte Porzio Catone, 
a risolvere impellenti e necessari bisogni logistici. 
Il nostro Comitato, costituito soprattutto da artisti e uomini di Cultura, 
sarà, cioè, costretto allo scontro con altri settori e uomini della Cultura. 
Noi sappiamo che tale situazione non è dovuta a competizioni personali, a gelosie, 
ad invidie che non sono rare in taluni ambienti professionali, ma deriva 
dall'ottica miope e condizionata da parte di chi è delegato a guidare la Cosa Pubblica. 
Tutti sanno che gli Istituti scientifici, al giorno d'oggi, hanno necessità, 
per poter essere competitivi, di svilupparsi fino a raggiungere 
dimensioni europee: tale scopo prefigura oltre ad una buona gestione 
anche i relativi finanziamenti e la dotazione di sedi dignitose ed adatte. 
Che non possono essere sottratte ad altre Istituzioni di altrettanta 
se non di maggiore importanza culturale. Sappiamo bene che il governo italiano 
attualmente destina alla ricerca (e alle esigenze ad essa collegate) fondi 
abbastanza limitati, così come sappiamo che gran parte dei risultati 
scientifici ottenuti negli ultimi anni in Italia sono stati dovuti all'oculata 
gestione delle risorse disponibili: se si fosse aspettato l'intervento dei 
responsabili politici che guidano i relativi dicasteri finanziari, 
il livello scientifico del nostro Paese sarebbe ben lontano 
da quello di eccellenza. Non ignoriamo che molte delle inefficienze 
sono spesso dovute alla spartizione partitocratica vigente in Italia, 
che condiziona l'opera dei ricercatori e lo sviluppo di importanti progetti (forse 
il nostro ceto politico ha dato ormai per persa la battaglia della ricerca 
e dell'innovazione). Ma siamo fortemente convinti che la soluzione 
di tali problemi non può essere trovata a scapito di strutture 
fondamentali per la Cultura come quella rappresentata 
dal Museo Astronomico e Copernicano di Monte Mario. 
Che, ripetiamo, difenderemo con forza.

Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea

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Ancora sotto le ceneri il Museo Astronomico e Copernicano di Roma

 

Da qualche tempo, circa quattro anni, seguo con grande interesse le vicende del Museo Astronomico e Copernicano di Roma collocato sulla collina di Monte Mario sulla quale troneggiano le cupole per le osservazioni astronomiche. Ho conservato tutti gli articoli delle testate giornalistiche che in qualche modo hanno affrontato questo problema ancora irrisolto. Ho scelto di iniziare a scrivere riferendomi all’interessante articolo comparso sul n. 211 (gennaio 2003) del giornale “Monte Mario” intitolato Si intensifica la mobilitazione per la salvezza del Museo Astronomico e Copernicano curato da M. Catamo che risulta essere, purtroppo, ancora molto attuale in quanto proprio come viene specificato nel sottotitolo: “Tacciono le Autorità, ma si moltiplicano le opposizioni al paventato trasferimento. Anche il primo meridiano tra le memorie da salvaguardare a Monte Mario, in una eccezionale prospettiva di polo culturale ed ambientale. Nonostante la mobilitazione cittadina, gli articoli comparsi sulla stampa, l’interessamento di istituzioni e personalità dalla cultura, l’intervento addirittura del Ministro Moratti e di altri ministri e deputati a tutt’oggi il Museo Astronomico e Copernicano continua a restare chiuso.

Cito dal testo suddetto e integro con gli aggiornamenti del caso:

“Roma ha un poco invidiabile primato negativo in Europa e nel mondo: è praticamente priva di luoghi pubblici  della scienza, così frequenti e frequentati, amati e ammirati nelle altre città. Se poi qualche alberello sopravvive a dispetto della furia distruttrice e di un'inqualificabile incuria delle Autorità, viene inesorabilmente stroncato in nome di inderogabili esigenze. È il caso del Museo Astronomico e Copernicano di Monte Mario, chiuso da qualche anno e quindi sottratto alla fruizione da parte del pubblico della nostra città. In qualunque altra città del mondo un simile evento negativo non si sarebbe potuto neppure prospettare, ma se, per assurda ipotesi, fosse stato soltanto ventilato, avrebbe provocato scandalo, reazioni e rimedi. Il Museo e l'annessa Biblioteca antica hanno svolto sino ad un recentissimo passato (maggio 2000) un ruolo significativo nella vita culturale di Roma e non soltanto a favore degli studiosi, italiani e stranieri: una vivace attività scientifico-divulgativa a favore della cittadinanza e delle scolaresche, con visite diurne al museo e alla torre solare, visite notturne al telescopio, mostre, seminari e conferenze ne ha caratterizzato la vita per molti anni.

In vista del Giubileo del 2000 il Museo fu chiuso per restauri da eseguirsi con fondi appositamente erogati per “valorizzare al massimo il patrimonio storico-tecnico in modo tale da far diventare questo Museo Astronomico il più importante o tra i più importanti del mondo, come polo di attrazione storico-culturale, scientifica e didattica" ed invece il Museo e la Biblioteca non sono stati più riaperti, con motivazioni pretestuose.  Le motivazioni reali sono altre e desta sorpresa che non abbiano ancora provocato la risentita e fattiva opposizione delle Autorità interessate: i locali dell'Osservatorio di Monte Mario sono stati assegnati ad una struttura prettamente burocratica, l'Istituto Nazionale di Astrofisica, i cui uffici avrebbero ben potuto essere collocati altrove e quel poco che rimane dell'Osservatorio di Roma, cioè il Museo e la sua Biblioteca, sono stati condannati all'asfissia. La progettata conclusione di questo lento processo di soffocamento si sta concretizzando con lo smantellamento del Museo e della Biblioteca ed il loro trasferimento a Monte Porzio Catone.”

     Con decreto legislativo 23 luglio 1999 n. 296 è stato istituito l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) nel quale, a decorrere dall’1/1/2002, sono confluiti tutti gli Osservatori Astronomici italiani, compreso l’Osservatorio Astronomico di Roma e, l’11 gennaio 2002 con delibera del proprio Consiglio Direttivo, l’INAF. ha stabilito la propria sede nel comprensorio di Villa Mellini a Monte Mario trasferendo quella dell’Osservatorio Astronomico di Roma a Monte Porzio Catone. È incredibile che una Istituzione funzionante debba essere soppressa per altri interessi come  quello di mettere su di un piatto d’argento una prestigiosa sede per l’INAF. 

     È cosa recente che nella seduta provinciale del 18 febbraio 2005 il Consiglio Provinciale ha prodotto un testo in cui dopo aver PREMESSO, Constatato, Considerato, ed Atteso, impegna il Presidente della Provincia e gli Assessori competenti a promuovere una conferenza di servizi o un accordo di programma riguardante la collocazione del Museo dell’Osservatorio Astronomico di Roma e della Biblioteca Scientifica, nell’interesse di tutti i cittadini che potrebbero finalmente usufruire di una rilevante offerta culturale nell’ottica lungimirante della “Provincia Capitale”. Pensare che sarebbe dovuta essere organizzata una conferenza dei servizi per la riapertura del Museo a Monte Mario non certo a Monte Porzio. Mi chiedo dove sono i Presidenti dei municipi interessati e dov’è il Sindaco di Roma che consentono un tale scempio?

     A sgradevole ed ulteriore conferma delle intenzioni dell’INAF è stata recentemente rimossa dal pilastro dell’ingresso della Villa Mellini la targa che recava la dicitura “Museo Astronomico e Copernicano” e aggiunta una targa nuova, ottonata e brillante, dove si legge INAF.

     Scriveva M. Catamo:

“Il Museo è nato da donazioni, in larga misura polacche, rivolte a dotare la città di Roma, dove Copernico dimorò nel 1499-1500, di un Museo dedicato al grande scienziato. Le raccolte in esso custodite sono di inestimabile valore come si può evincere dalle numerose pubblicazioni scientifiche prodotte ed esistenti nelle più importanti biblioteche e come possiamo tutti ricordare dalle nostre visite quando il Museo era fruibile semplicemente perché era aperto al pubblico. L’instancabile attività didattica che vi veniva svolta ha prodotto interesse e passioni in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di visitarlo in quanto, nell’ammirare i materiali esposti, era possibile cogliere l’evoluzione storica dei concetti. Tutti ricordiamo il grande impegno degli studenti del Liceo Psicopedagogico Caetani, che, istruiti dal personale di ricerca addetto al Museo e con l’aiuto e la disponibilità del Preside e del corpo insegnante, hanno contribuito  a avvicinare il Museo alla cittadinanza in età scolare.

Nell'inerzia delle Autorità sono stati molti enti e cittadini di Roma, indignati per il sopruso, a reagire. La nostra Associazione, Italia Nostra, Roma Natura, L’Università romana La Sapienza, M.U.S.I.S. (Museo Multipolare della Scienza e dell’Informazione Scientifica), l'Istituto Polacco di Roma, alcuni Licei ed altri Enti ed Istituzioni hanno dato inizio ad una mobilitazione che ha cominciato a dare i suoi frutti. Il Sindaco di Roma e l'Assessore Borgna hanno preso posizione, i Municipi XVII e XIX stanno diventando protagonisti attivi di questa vasta reazione e verso la fine dello scorso mese di dicembre un parlamentare e Ministro, l'onorevole Alemanno, ha visitato la Sede dell'Osservatorio impegnandosi ad intraprendere fattive iniziative per l'apertura immediata del Museo e per impedirne il malaugurato trasferimento.”

     Mi chiedo oggi io: Possibile che la capitale voglia privarsi di un Museo così importante e così apprezzato da tutti e che soprattutto funzionava perfettamente fino alla malaugurata chiusura per i restauri del 2000? Ma non è finita qui e Catamo continua:

“Nell'ultimo numero della nostra rivista (vedi Monte Mario n. 210 “Una valida iniziativa di Studium Urbis: Salvare il Museo astronomico e valorizzare l’area di Villa Mellini”)  è apparso un articolo che ha documentato le iniziative in corso, le quali ha come uno dei punti di riferimento, anche logistico, il Centro di Studi Topografici di Roma Studium Urbis. Al primo incontro tra persone e enti interessati alla difesa del Museo, avvenuto il 22 novembre, è seguito quello del 13 dicembre, in cui è stato presentato un catalogo di mappe riguardanti Monte Mario, che ha questa significativa destinazione: Dedicato ai ragazzi e bambini che hanno aiutato a segnare il Primo Meridiano d'Italia con gesso e corde sulla sommità di Monte Mario nella mattinata di domenica 17 Novembre 2002.

La dedica richiama la singolarità della posizione della cima di Monte Mario: essa è sede della storica Torretta, attualmente compresa nel perimetro di un'area militare, ma ben visibile dall'esterno, che contiene il punto geodetico fondamentale della topografia nazionale: il punto attraverso  cui passa il "PRIMO MERIDIANO D'ITALIA", dal quale sono state misurate per decenni le longitudini di tutte le località italiane, utilizzate - tra l'altro - nelle celebri tavolette su scala 1:25000 dell'Istituto Geografico Militare. L'iniziativa del 17 novembre 2002 vuole essere il gesto preliminare di una ricostruzione del percorso del Meridiano, che va monumentalizzato con una riga fissata al suolo in posizione idonea, in nome di una cultura del recupero senza la quale le testimonianze storiche del nostro passato sono destinate a dissolversi.

Questo è l'embrione di un auspicabile Parco Didattico del Primo Meridiano d'Italia, attraversato da un percorso attrezzato lungo la Linea del Meridiano; l'occasione sarebbe propizia per la segnalazione dell' ultimo tratto della Via Francigena, la più battuta delle vie romee medievali.

Smantellare il Museo e la Biblioteca significa non soltanto depauperare Roma, già così povera, di  insostituibili strumenti di cultura scientifica, ma anche stroncare una armonica prospettiva di sviluppo didattico, storico, paesaggistico della cima di Monte Mario, che è al centro di un vasto Parco naturalistico e che è attorniata da importanti ville e casali, ai quali è stata riservata una sorte migliore di quella alla quale si sta condannando la bellissima (… fino a quando non sarà completamente distrutta dai ripetuti lavori di riammodernamento delle strutture …) Villa Mellini, sede dell' Osservatorio Astronomico di Roma.”

      INAF non ha inteso prendere nemmeno in considerazione l’interessante idea di Studium Urbis di allestire nel comprensorio di Villa Mellini una Mostra di cartografia, strumenti e libri antichi per riscoprire il meridiano di Roma ed il suo significato storico intitolata Meridiani e Longitudini a Roma allestita a Roma presso la Biblioteca Casanatense in Via di S. Ignazio 52 dal 4 al 19 marzo 2005 con gli auspici dell’illuminata Direzione della prestigiosa Biblioteca purtroppo invece a Monte Mario, dove è presente la Torre del Primo Meridiano d’Italia che custodisce al suo interno quel punto geodetico fondamentale, origine delle longitudini d’Italia, ha prevalso l’ottusità negando la possibilità di realizzare tale mostra nel Museo e nel comprensorio in genere forse per nascondere agli occhi dei cittadini che la Cupoletta del PRIMO MERIDIANO è stata trasformata, nel giugno 2004, dall’INAF in un banalissimo ufficio e certamente la strumentazione trasferita a Monte Porzio. Ma a questo la Capitale si è abituata infatti già in occasione di diversi eventi astronomici l’INAF ha detto NO. Tanto per citarne uno tra i tanti vorrei ricordare il passaggio di Venere davanti al Sole avvenuta l’8 giugno 2004. Il fenomeno è molto raro e avviene – sempre in giugno e in dicembre -  in determinate circostanze per cui è possibile osservare, ad esempio, due passaggi ravvicinati di otto anni in dicembre poi trascorrono 121 anni e mezzo e ne accadono altri due in giugno anch’essi intervallati di otto anni. Dopo 105 anni e mezzo si torna a poter osservare il fenomeno in dicembre e così via. Gli astronomi osservando il passaggio di Venere sul Sole sono riusciti a misurare la distanza (unità di misura dell’Universo) della Terra dal Sole.

   Il fenomeno ha mostrato un dischetto nero, trenta volte più piccolo del disco solare, che si muove sul Sole per circa sei ore. Un evento, senza dubbio, affascinante come d’altra parte lo sono tutti i fenomeni astronomici che hanno sempre destato nell’uomo interesse, curiosità e desiderio di comprendere. Un fatto storico e attuale allo stesso tempo che dovrebbe esser messo a disposizione di tutti esattamente come eravamo abituati a fare fino ad un recentissimo passato, l’anno 2000.

   Gli astronomi infatti non ne sono certo i detentori esclusivi e invece a Monte Mario sembra di si e l’INAF ne impedisce la fruizione. La Torre Solare di Monte Mario che nel corso scorso è stata una delle più importanti d’Europa per la ricerca solare e che verso la fine del secolo iniziò ad essere utilizzata per fini didattici, mostrerebbe molto chiaramente un evento così eccezionale. Invece navigando nel sito INAF si veniva informati che sarebbe stato possibile seguire tale transito da Monte Porzio Catone e in altri Osservatori italiani venivano previste conferenze e allestite mostre … a Monte Mario che è stata culla proprio di tali attività fino ad un recentissimo passato e dove la Torre Solare avrebbe consentito di vedere in diretta l’evento astronomico reale (non simulato o trasmesso da altri siti) non è stato organizzato nulla mentre dalla Torre Solare di Monte Mario sarebbe stato possibile osservare in maniera eccezionale il passaggio di Venere sul Sole e se poi a questo si fosse aggiunta una bella mostra storica allestita nelle sale del meraviglioso Museo Astronomico e Copernicano questo sarebbe stato un fiore all’occhiello per l’INAF e l’occasione per riconciliarsi con la città di Roma. Invece, ancora una volta, l’atteggiamento perseguito è stato disdicevole. 

Nel  sito INAF alla sezione “ Iniziative INAF per il pubblico” il cittadino romano ha trovato, nel giugno 2004, il programma di quanto veniva  organizzato a Monte Porzio Catone rimanendo indispettito constatando, ancora una volta, l’intenzione da parte dell’INAF di perseguire il progetto di un totale trasferimento di tutte le attività divulgative a Monte Porzio Catone a scapito di Monte Mario che comunque rimane nei cuori e nei cervelli di tutti come un “massimo irripetibile”. 

Ricordiamo tutti le belle iniziative astronomiche a Monte Mario: Osservatorio Aperto del 1996 di cui tutti ricordiamo l’efficiente organizzazione e l’interesse culturale e scientifico suscitato nei visitatori, l’evento organizzato in occasione dell’eclissi di Sole dell’11 agosto 1999 e tutto quanto veniva normalmente messo a disposizione della cittadinanza semplicemente perché la struttura era aperta al pubblico. Le serate di osservazione venivano introdotte da una breve conferenza sulle attività dell’Istituto e le osservazioni venivano effettuate utilizzando il telescopio in funzione in una cupoletta collocata sul terrazzo della Villa; gli eventi culturali a tema venivano organizzati in concomitanza a fenomeni astronomici di rilievo (eclissi, comete, etc.) utilizzando gli spazi della terrazza, della cupola e del giardino; cicli di conferenze diurne; visite al Museo e relativi seminari storico-scientifici; osservazioni solari venivano svolte utilizzando la grande torre solare per osservare il disco del Sole e lo spettro solare. I naturali destinatari di queste attività sono stati per decenni gli studenti e le scolaresche, gli insegnanti, semplici cittadini, turisti, studiosi ed appassionati in genere. L’ultima volta che è stato concesso a noi, poveri mortali, di accedere nel comprensorio dell’Osservatorio a Monte Mario è stato in occasione della VI Edizione di “Oltre il Cielo” del 7-9 dicembre 2001 quando durante la fredda ma bella mattinata di domenica 9 si svolse la manifestazione denominata “Oasi didattica ed Osservazione del Sole con l’ausilio della Torre Solare e di telescopi”.

           Conclude così l’articolo di Catamo:

“L'Associazione Amici di Monte Mario continuerà a perseguire l'impegno comune di salvaguardia del Museo e della Biblioteca e la Rivista si farà puntualmente portavoce dell'evoluzione di questa vicenda: l'augurio migliore che formuliamo sin da ora è quello di un segnale forte e sollecito da parte delle Autorità competenti che non può essere altro che l'immediata riapertura del Museo e della Biblioteca, evento per la cui realizzazione esistono, e non da ora, tutte le necessarie condizioni.”

     Per ora nemmeno l’autorevole intervento in favore di questa giusta causa del Ministro competente Letizia Moratti, che pur prendendo posizione sul Corriere della Sera del 10.03.04, è riuscito a trarre dalle ceneri in cui viene soffocata questa istituzione museale e didattico-divulgativa che è stato un punto di riferimento per la cultura e per la ricerca durante tutto il 1900 tanto da divenite oggi una “casa museo” ricca di storia e tradizioni.

(tratto dall’articolo di Gianna Filetti

Comitato per la Salvaguardia della Cultura Europea

Per l'articolo completo sulla rivista EVENTS clicca su 

http://www.bonelliconsulting.com/itp/prerivista.asp

 

 

ASSOCIAZIONI CHE HANNO ADERITO AL PROGETTO

Linux Club Italia

http://linux-club.org/

 

 

SITI IN CUI SI CITA IL MUSEO

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
 

                                                                         

 

                                                                          Stampa.rec

Elenco parziale di articoli pubblicati sui giornali

 

1)      05. 05. 02   - La Repubblica- Roma Cronaca – Cecilia Cirinei: “Osservatorio, via il museo nuova sede a Monte Porzio”

2)      08. 05. 02  -  " Il Giornale" - Rita Smordoni: “L’Osserevatorio astronomico di Monte Mario deve vivere”

3)      11. 05. 02 - " Il Giornale" - Rita Smordoni: “La protesta dei ricercatori: “l’Osservatorio deve vivere”

4)      13. 05. 02  -  " Il Tempo " Valeria Chichi: Decisisione invisa ai ricercatori di Monte Mario. Migra a monte Porzio il Museo dell’Osservatorio capitolino”

5)      ..    ..     2002 -   Monte Mario (vol. 34 n. 5) G. Mantovani: Il Museo Astronomico e Copernicano deve rimanere a Monte Mario. Dopo tre anni di chiusura al pubblico dell’Istituzione di Villa Mellini, si parla di un assurdo trasferimento a Monte Porzio Catone

6)      Giugno  2002  - Monte Mario n. 207 (vol. 34)  G. Mantovani: Per la riapertura del Museo Astronomico e Copernicano di Monte Mario. Nulla di deciso. Un coro contro il trasferimento a Monte Porzio Catone

7)      23. 06. 02  - " Il Giornale " Rita Smordoni: “Osservatorio, nessun trasloco”la struttura di Monte Mario non sarà smantellata come annunciato.  

8)       28. 10. 02  - “Il Giornale” Rita Smordoni: “Monte Mario, ladri in azione all’Osservatorio. Rubata la lente di Merz di un telescopio solare durante l’assenza di un ricercatore”   

9)       30.10. 02 -    " Il Giornale " – Rita Smordoni: Il Museo astronomico soffocato. A Villa Mellini impossibile la convivenza con l’ Inaf

10)   dicembre 02 – Monte Mario n. 210 (vol. 34) “Una valida iniziativa di Studium Urbis: Salvare il Museo Astronomico e valorizzare l’area di Villa Mellini”

11)   09.01.03 – “Corriere della Sera”- Gaspare Barbiellini Amidei “Restituite le Stelle”

12)   Gennaio 2003 – Monte Mario n. 211 – Mario Catamo “Si intensifica la mobilitazione per la salvezza del Museo Astronomico e Copernicano”

13)   05.02.03 – “Il Secolo d’Italia” – Alemanno alla Moratti: il Museo Astronomico non va trasferito

14)   05.02.03 – “Il Giornale” – “Monte Mario venga tutelato”

15)   05.02.03 – “Il Tempo” – Alemanno “Monte Mario non perda l’Osservatorio”

16)   febbraio 2003 – Monte Mario n. 212 – “No al trasferimento del Museo Astronomico e Copernicano”

17)   10.03.03  - “Corriere della Sera”- Letizia Moratti: Restituiremo alla città le stelle di Monte Mario

18)   22.10.03 – Osservatore Romano p. 14 di Laura Piccinelli “Dalla terrazza dell’Osservatorio Astronomico di Momte Mario per spiare le stelle e i pianeti”

19)   19.12.03 – “Corriere della Sera” pag. 50 Appelli a Letizia Moratti sono arrivati anche dal Sindaco Veltroni e dal ministro Alemanno. Italia Nostra: “Salviamo il Museo Astronomico”

20)   02.03.04  - “Corriere della Sera” pag. 49 Foto manifestazione organizzata dal XVII Municipio: Fuori la Burocrazia Ridateci Museo e Stelle

21)   maggio 2004 – Monte Mario n. 224 – Stefano Giovanardi “All’ombra di Venere”

Renato Zambrini “In difesa del Museo Astronomico e Copernicano”

p. 7 “A Castel Sant’Angelo per vedere Venere”

22)   04.06.04  - “Corriere della Sera” – Gaspare Barbiellini Amidei “Quella porta sbarrata su Venere”

23)   07.06.04 – Leggo “Per Venere domani telescopi a Castel S. Angelo”

24)   ottobre 2004 – Monte Mario n. 226 – p. 5 di G. Mantovani “Lettera aperta al Presidente dell’INAF”; p. 14 “Visita fantasma all’Osservatorio di Monte Porzio”

25)  gennaio 2005 – Monte Mario n. 228 – p. 3 di Luciana Frapiselli “Il Museo Copernicano di Roma celebrato negli USA e in Polonia

26)   19.01.05 – “Corriere della Sera” – Gaspare Barbiellini Amidei “La storia Infinita. Le stelle sospese di Monte Mario”

27)   febbraio 2005 – Monte Mario n. 229 – Rosa Maria Cimino: “Mio padre astronomo. Massimo Cimino, L’Osservatorio e il Museo Copernicano” p. 5

Museo Stronomico e Copernicano . Una sintesi informativa  p. 8

 

Elenco parziale di documentazione per sollecitare la riapertura del Museo

1)      22. 03. 02  - Lettera all'associazione Amici di Monte Mario al presidente INAF, al Direttore del’Osservatorio e al Presidente del XVII Municipio

2)        05. 02  - Al Sindaco di Roma e al presidente INAF

3)      06. 05. 02   - Risoluzione n.21 del Consiglio Municipio XVII

4)      07. 05. 02   - Lettera di Salvo D'Agostino al Ministro Moratti

5)       07. 05. 02  - Lettera dell'associazione Amici di Monte Mario al presidente INAF

6)      08. 05. 02   - Comunicato stampa dell'Assessorato alle Politiche Culturali del comune di Roma

7)      14. 05. 02  - Comunicato stampa  (CGIL- CISL - UIL)

8)      17 . 05. 02  - Risposta del presidente INAF alle lettere dell'associazione AMM

9)      23. 05. 02  -  Lettera dal Dipartimento di Fisica " La Sapienza" al presidente INAF e a due astronomi

10)   30. 05. 02  - Comunicato stampa di Italia Nostra

11)   07. 06. 02  - Dichiarazione di due astronomi

12)   25. 06. 02 - Interrogazione parlamentare del Sen. Castagnetti

13)   24. 07. 02  - Dal Municipio al responsabile scientifico INAF M.P.C.

14)   26. 07. 02 - Lettera del Sindaco di Roma  al Presidente INAF

15)   17.  10.02  - Lettera di Italia Nostra  al Ministro Moratti

16)   25. 10. 02  - Lettera della CISL al Ministro Moratti

17)   22.11. 02 -  Studium  Urbis - Dibattito-incontro: Un segno per Monte Mario

18)   02. 12. 02 - Telegramma di Italia Nostra al Ministro Moratti

19)                 Informazioni sulla situazione del museo di M.M.

20)  13 Dicembre 2002-  Studium  Urbis - Dibattito-incontro

21)   31.07.03 Visconti a Benvenuti

22)   14.12.04   - Lettera del Presidente dell’Associazione “Amici di Monte Mario” Giovanni Mantovani al Ministro Moratti

 

http://www.galileonet.it/Magazine/mag0402/0402_2.html

OSSERVATORIO DI ROMA
Che fine ha fatto il museo?
di Giovanna Dall'Ongaro

 

Citiamo:

"Questa situazione dà un grande dispiacere a noi polacchi, che abbiamo fatto tanto per avere un luogo che ricordasse gli studi romani del nostro illustre connazionale. Ora temiamo che le cose peggiorino ancora con il trasferimento di materiale a Monte Porzio", dice Krysztof Zaboklicki, direttore dell'Accademia polacca di Roma.

Magazine, 16 gennaio 2004 © Galileo

 

http://www.lanuovaecologia.it/iniziative/vertenze/2833_printversion.php


«Giù le mani da Monte Mario»
Il museo e la biblioteca dell'osservatorio astronomico di Roma potrebbero lasciare la storica sede. Al loro posto si istallerebbe la sede dell'Isaf. L'appello della società civile

19 febbraio 2004
Margherita Scaramella

 

COMUNICATO

L'INAF SE NE DEVE ANDARE DA VILLA MELLINI

L'Istituto Nazionale di Astrofisica(INAF) ha eletto sua sede da qualche anno la storica Villa Mellini a Monte Mario,ove si trova il Museo Astronomico e Copernicano,istituito a suo tempo per la conservazione della memoria storica del grande scienziato polacco Niccolò Copernico,con la comune volontà di eminenti uomini di Cultura italiani e polacchi.

Con un abile colpo di mano,approfittando della sua provvisoria chiusura per i restauri previsti in vista del Giubileo del 2000 (lavori tesi a valorizzare al massimo il patrimonio storico-tecnico in modo tale da far diventare questo Museo Astronomico il più importante o tra i più importanti del mondo)l'Istituto Nazionale di Astrofisica è riuscito a farsi assegnare i locali dell'Osservatorio di Monte Mario per adibirli a ricovero di una struttura burocratica che avrebbe potuto benissimo essere collocata altrove, e, probabilmente, ha attualmente in animo di disfarsi al più presto di quanto ancora rimane in tale luogo a perenne ricordo del percorso culturale rivoluzionario che, da Niccolò Copernico, ci ha condotti alle realtà filosofica e scientifica, oltreché chiaramente astronomica,di oggi. Questa occupazione è da noi ritenuta una grave offesa nei confronti del mondo della Cultura, per cui INVITIAMO l'INAF a provvedere immediatamente per l'agevole ripristino della normale attività del Museo Astronomico e Copernicano di Monte Mario.

Avvertiamo tutti i nostri amici della Cultura che ci stiamo preparando ad una mobilitazione straordinaria per combattere contro chi pensa di poter utilizzare i locali del Museo Astronomico e Copernicano per scopi diversi da quelli stabiliti e concordati tra le autorità accademiche italiane e polacche.

Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea

 

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-----Messaggio originale-----
Da: costanzodagostino@libero.it [mailto:costanzodagostino@libero.it]
Inviato: venerdì 17 giugno 2005 9.30
A: adramelek
Oggetto:

Riceviamo dal presidente pro-tempore e ad hoc del Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea :

                        Cari amici,
    sto seguendo con vivo interesse la campagna, già in atto e da me condivisa insieme a Costanzo D'Agostino e tanti altri amici della Cultura, per il recupero del Museo Astronomico e Copernicano di Roma, nel rispetto della volontà di eminenti accademici polacchi ed italiani, che col loro intenso entusiasmo e non pochi sacrifici date le circostanze di allora,resero possibile la nascita di tale struttura museale.
    In questo momento mi trovo negli Stati Uniti, per combattere, insieme a molte altre organizzazioni non governative internazionali, quelle norme del Wto che condizionano i meccanismi di tutela dei vari governi democratici del mondo, responsabili del pubblico interesse.La campagna cui sto partecipando mira a garantire a tutti i popoli del mondo:
a) la fruizione dei beni essenziali quali cibo e medicine;
b) la fruizione dei servizi essenziali come l'acqua pulita,i servizi igienici,l'istruzione,i trasporti,l'assistenza sanitaria;
c) il rispetto per i fondamentali diritti umani e del lavoro;
d) la sicurezza dei prodotti, degli alimenti e dei luoghi di lavoro;
e) un ambiente salubre e la conservazione delle risorse naturali;
f) la possibilità di essere informati sul contenuto e le caratteristiche dei prodotti per mezzo di etichettatura;
g) la scelta tra beni e servizi con prezzi diversi e competitivi;
h) la considerazione degli interessi dei cittadini nelle scelte decisionali;
i) forme di riparazione che comprendano la facoltà di ritenere responsabili quei governi e quelle imprese che colpiscono le popolazioni nei loro diritti fondamentali.
    Ritenendo che a causa di tali impegni la mia permanenza negli Stati Uniti potrebbe protrarsi fino alla fine di gennaio 2006, Vi informo che, comunque, ho sollecitato tutte le associazioni culturali che da sempre sostengono le nostre battaglie, a dare il massimo appoggio e contributo allo scopo di ottenere al più presto la riapertura dell'importantissimo Museo di Copernico.
    Vi seguo col cuore e sono certo che, contro i tentativi deviazionistici, vi aiuterà nell'azione e nella solidarietà la Memoria della Storia che lega indissolubilmente il Museo Copernicano a Montemario.
Che la Rete sia con Voi!

Los Angeles 16/06/05
Raul Karelia
Presidente pro tempore del Comitato per la Salvaguardia della Cultura Europea

 

 

http://italy.indymedia.org/news/2005/06/814419.php

http://www.ziobudda.net/Admin/redir_news.php?id=22812

http://guide.supereva.com/creativita/interventi/2005/06/214769.shtml

http://zone-h.it/

http://www.cmlug.org/

http://www.macchianera.it/Files/html/posta2.html

http://riassunto.jsk.it/det/9/0/0/

http://www.mrtux.it/article48.html

http://www.lug-ischia.org/

http://www.linuxfm.org/fermolug/index.php

http://www.wup.it/newsmonger.php

http://legnago.linux.it/index.php?mod=none_Headlines/ZioBudda

http://www.salvitti.it/nuke60/modules.php?name=News&new_topic=39

http://www.autistici.org/interzona/index.php?mod=none_Headlines/ZioBudda

http://pirelli.riccardo.free.fr/

http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=52562da20905b

59ee2b2c23022eeadfb&threadid=176950

 

Ecco il fondamento della MEMORIA DELLA STORIA  di cui parla Karelia, che lega indissolubilmente Copernico a Montemario o quanto meno a Roma(nulla entrandoci Monteporzio!)

Il pezzo è tratto da 

COPERNICO, LA RIVOLUZIONE DEL SAPERE (LA VIA DOPPIA), Roma 2005, I volume, con la presentazione della dottoressa Marinella Calisi, Conservatore del Museo Astronomico e Copernicano di Roma. Presentato: all'Arci Matilda di Viareggio il 26 aprile 2005, al bar Elite, Terrazze di Casalpalocco il 18 giugno.

http://www.antiarte.it/cyberomanzofrancione/copernico.htm

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     Nel corso del soggiorno, durato un anno, fece sicuramente delle osservazioni. Ne scrisse Niccolò un breve resoconto in materia astronomica ed osservò un'eclisse di luna avvenuta il 6 novembre 1500. Questa eclisse era contenuta in un Pronostico del Novarese[1] che sicuramente Copernico portò con sé a Roma e così recitava:

%

Sera questo anno la eclipse de la luna a di 5 de novembre in la nocte sequente. Et eclipsarasse la luna circa el nodo septentrionale sotto 24 gradi de Tauro et quasi tuto el corpo de la luna cascara in lombra. El principio de la eclipse sera ad horam 7 e meza, el mezo del eclipse sera un poche  doppo le 9 hore. Ben che alcun astronomi pone el principio de la eclipse ad horam 8 e 7. Et acadera ad alcun error doppio nel calculo: però che cometerano errore in la sexta parte de una hora in la equation de li 61. Un altro più grave error acade che  concedando el moto del accesso et recesso de la octava sphera de necessita bisogna concedere che continuamente se mudi lo equinoctio et cussi se mudara la distantia de le radice dal dicto equinoctio per tanto computando dal equinoctio et sepponandolo in mobile se commettera errore. Et cussi non advertendo sopongono una cossa e ne la conclusion confessano lo opposito. Li effecti de questa eclipse non appareram questo anno essendo la luna nel eclipse in distantia de octo hore temporale dal grado del horoscopo secondo la sententia de Pthelemeo[2].

 

L'eclissi fu preceduta da una catastrofe che scosse un'urbe piena di pellegrini. Infatti proprio ai primi giorni di novembre  Roma fu colpita, a causa delle piogge, da una grande inondazione tanto che al Vaticano si andava con le barche. Ci furono crolli di palazzi intorno al Tevere e grande rovina in città. Comunque Copernico poté vedere l'eclissi nella notte tra il 5 e il 6 novembre  con cielo sereno, poiché già dal 4 novembre mercoledì, il vento era  cambiato, essendo venuta una tramontana che sempre  a Roma spazza via  le nubi[3].

Circa il luogo dell'osservazione poté essere qualche torre o altura o collina anche fuori città.  Nello specifico si è parlato dei Fori o anche della zona Trionfale(territorium triumphale), proprio là dove su Montemario oggi c'è l'osservatorio astronomico con annesso Museo Copernicano[4].

I moderni astronomi sono d'accordo  nel ritenere che le osservazioni dell'eclissi di luna abbia avuto un'importanza iniziale determinante nella critica al sistema tolemaico. L'osservazione dell'oscuramento della stella Aldebaran(alfa Tauri) fatto a a Bologna  nel 1497, segnava l'inizio di questo processo proseguito con altre intuizioni folgoranti nella Città Eterna[5].

 


[1]Era il Pronostico elaborato dal Novara per l'anno 1500 e pubblicato il 20 gennaio di quell'anno a  Bologna.  La stessa eclissi era stata calcolata e prevista nel Kalendarium di Regiomontano, pubblicato Augustae Vindelicorum nel 1492. Cfr. Bronislaw Bilinski, Alcune considerazioni su Niccolò Copernico e Domenico Maria Novara, op. cit. in bibl., pp. 63 e 64.

 

[2]Rip. da Bronislaw Bilinski, Alcune considerazioni su Niccolò Copernico e Domenico Maria Novara, op. cit. in bibl., p. 66.

 

[3]Cfr. Bronislaw Bilinski, Tradizioni dell'astronomia polacca a Roma, op. cit. in bibl. pp. 45-46. E' lo stesso Copernico  a ricordare  a richiamarsi nel De revolutionibus all'eclissi di Luna osservata a Roma il 6 novembre 1500.

 

 

[4]Cfr. Bronislaw Bilinski, Tradizioni dell'astronomia polacca a Roma, op. cit. in bibl., pp. 47-50.

 

[5]E. Rybka, Four Hundred Years of the Copernican Heritage, Kraków 1964, p. 69, rip. da Bronislaw Bilinski, Tradizioni dell'astronomia polacca a Roma, op. cit. in bibl., p. 66. Vedi anche  Bronislaw Bilinski, La vita di Copernico di Bernardino Baldi etc., op. cit. in bibl., p. 48.

 

                        

                            COMUNICATO 20 giugno 2005

Presso il centro commerciale "Le terrazze" di Casalpalocco,a Roma, si è svolta sabato 19 la presentazione del libro di Gennaro Francione " Copernico, la rivoluzione del sapere "(Costanzo D'Agostino editore). I relatori, moderati dal poeta Stefano Loconte, con il favorevole apporto del cielo stellato di una tiepida serata di prima estate, hanno evidenziato la notevole statura umana dell'eroe polacco ed europeo, figlio adottivo del nostro Paese, che con i suoi studi e la sua teoria eliocentrica, riuscì a far mutare la rappresentazione del mondo all'intera umanità,dalla sua epoca in poi. 

Durante il dibattito generatosi col folto pubblico presente all'evento,non poteva essere taciuta la grave offesa a questo grande personaggio,all'intero popolo polacco,a tutta la cittadinanza di Roma e a moltissimi uomini di cultura e studiosi di tutto il mondo,che sta recando chi continua nell'opera di smantellamento del Museo Astronomico e Copernicano di Villa Mellini per prepararne un trasferimento denso di inquietanti interrogativi a Monteporzio per cui un ex  collega del giudice Francione urlerebbe: "Che ce azzecca!".

Al termine dell'incontro è stata, quindi ribadita la necessità di un allargamento della protesta anche contro chi, pur delegato a detenere pubblici poteri per ovviare a situazioni come questa, si dimostra incapace ed impotente a risolvere anche le istanze più semplici provenienti dalla cittadinanza.

Altre presentazioni del libro " Copernico, la rivoluzione del sapere" sono in corso di organizzazione avanzata in tutta Italia,di cui daremo presto notizia. Altre occasioni per ribadire la netta opposizione del mondo della Cultura alla sottrazione,alla città di Roma,dell'importantissimo riferimento storico e scientifico rappresentato dal Museo di Villa Mellini.

Gigi Trilemma.

 
-----Messaggio originale-----

Da: costanzodagostino@libero.it [mailto:costanzodagostino@libero.it]

Inviato: martedì 21 giugno 2005 14.56

 

L'INAF RESTITUISCA IL MUSEO ASTRONOMICO E COPERNICANO ALLA CITTA' DI ROMA

La campagna di informazione e di protesta in atto,per recuperare ai cittadini di Roma e del mondo,il Museo Astronomico e Copernicano di Monte Mario,va percepita in una prospettiva più ampia,che include la liberazione del Sapere da un concetto di proprietà privata che in molti settori culturali ed artistici,nella società tecnologica odierna è divenuto obsoleto, data la necessità di libertà d'accesso(sancita dalla Costituzione italiana all'art.33)quasi da sempre ostacolata dal formidabile sbarramento posto da alcuni potentati economici nazionali ed internazionali.

Insomma, il Museo di Copernico, ove venisse realizzata la sottile strategia di alcuni burocrati dell'INAF (Istituto nazionale di Astrofisica),tesa ad attuare  il trasferimento a Monteporzio Catone(al centro della campagna romana),rappresenterebbe grave offesa non solo ai principi di corretta gestione dei tanti cimeli frutto della solidarietà,dell'amicizia e dell'entusiasmo dei popoli Polacco ed Italiano,ma colpirebbe profondamente l'idea che trascina i cuori di tanti di noi, che vedono i bisogni del Sapere in una dimensione molto più alta di quella delle necessità dell'Economia.

NOI VOGLIAMO IL SAPERE E LE SUE FONTI LIBERI!!

Vogliamo che tutti i popoli del mondo godano dei frutti degli sforzi dell'intera umanità,tesi alla crescita del benessere collettivo,senza i vincoli, talvolta portatori di tragedie, che taluni pongono in difesa dei propri,ben noti, privilegi. 

Vogliamo che i giovani possano accedere alle informazioni,alla cultura,all'arte,senza impedimenti economici o d'altra natura.

Vogliamo puntare sui giovani perché essi rappresentano con i loro dubbi, le loro incertezze,ma anche col loro entusiasmo e la loro voglia di creare una società più giusta,quanto di meglio esiste al mondo, perché sia garantito all'umanità un futuro migliore. Ai giovani,soprattutto a quelli della rete,di qualunque religione,partito,sesso, condizione sociale,chiediamo di non permettere la chiusura ed il trasferimento del Museo Astronomico e Copernicano di Villa Mellini,a Roma. 

Sarebbe la sconfitta della passione e dell'amore di tutti coloro che dalla fine del 1800 ad oggi, hanno reso possibile,talora con rinunce personali inimmaginabili,la costruzione di questa struttura a perenne insegnamento delle generazioni future. Che siamo noi. E a noi tocca il compito storico di difendere il Museo di Copernico. 

Per il popolo Polacco,per il popolo Italiano, per tutti i popoli del Mondo.

Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea

 

 

ESPERIENZE COME QUESTE,PER COLPA DELL'INAF,NON CI SARANNO PIU'

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Stefania Suriano

Dall'acqua al cielo

 

La collaborazione tra il Museo astronomico Copernicano dell'Osservatorio di Roma e l'Istituto Caetani inizia nell'anno scolastico 1997-98 come progetto Musis (Museo multipolare della scienza e dell'informazione scientifica), nell'ambito dell'ottava settimana della cultura scientifica e tecnologica (30 Marzo - 4 Aprile 1998).

L'ambiente vicino viene trasformato in un laboratorio di

raccolta di dati, di osservazione e di monitoraggio; è un luogo ricco di stimoli per l'acquisizione di competenze e lo sviluppo di progetti, nella realizzazione dei quali tutte le persone coinvolte dovrebbero rafforzare comportamenti fondati su una cultura del recupero, della salvaguardia e della valorizzazione.

Il progetto Dall'acqua al cielo: dalle antiche cosmogonie all'iperspazio, attraverso un itinerario sul territorio, naturale prosecuzione di attività svolte negli anni precedenti, è stato ideato dalle proff. Stefania Suriano e Ornella Donzelli, docenti dell'Istituto Caetani e realizzato grazie al consenso della preside prof. Maria Luisa Maringola e alla collaborazione della dr.ssa Marina Calisi, curatrice del Museo, che ha reso possibile la ricerca delle informazioni, la visita alle sale del Museo, l'addestramento dei ragazzi nel ruolo attivo di guide e il contatto con alcuni esperti.

La ricerca, interdisciplinare, ha condotto alunni e docenti di varie classi della scuola a realizzare un metaforico viaggio nello spazio e nel tempo.

Attraverso la linea d'acqua del fiume sono state riscoperte le sue sorgenti, le tracce di antichi laghi quaternari, di pericolose inondazioni, di antichi porti fluviali, di mulini e sentieri, 'le alzaie', lungo i quali gli animali da tiro trascinavano le navi piatte cariche di merci.

Il cielo, immaginato attraverso le letture e osservato negli incontri serali al telescopio dalla terrazza dell'Osservatorio di Roma, ha raccontato antiche leggende e storie di uomini capaci di studiare a lungo, con infinita pazienza, i segni e il moto di quei corpi di cui scoprivano regolarità e armonie.

L'astrolabio, il cannocchiale, il telescopio, gli strumenti conservati nelle vetrine del Museo di Monte Mario, hanno insegnato l'importanza di andare oltre i propri sensi, alla scoperta di confini sempre più lontani nello spazio.

La Torre solare e i moderni laboratori hanno indirizzato i ragazzi verso le problematiche più recenti dell'Astronomia e dell'Astrofisica: un cielo lontano, paradossalmente anche nel tempo, popolato di oggetti invisibili ai nostri occhi, con proprietà così particolari da essere definite dai fisici 'singolarità', probabili ponti tra passato e futuro, oppure tra il nostro e altri universi possibili. I dottori Luca Amendola, Paolo Battinelli, Ilaria Ermolli, astronomi-ricercatori dell'Osservatorio di Roma e la dr.ssa Marina Calisi hanno istruito gli studenti su problematiche diverse e fornito schede-guida per la ricostruzione di alcuni antichi strumenti.

I percorsi tematici hanno riguardato alcuni settori della Storia dell'astronomia.

Sono stati approfonditi in maniera particolare argomenti idealmente collegati alla sequenza espositiva delle sale del Museo Astronomico Copernicano quali: l'osservazione a occhio nudo e la visione dell'universo nell'antichità, dalla lente allo specchio, la fotografia astronomica, orientamento e navigazione, la misura del tempo e del tempo meteorologico, cosmologia e cartografia, Copernico e la rivoluzione copernicana.

 

giovedì 23/06/2005 10.13

FUORI L'INAF DA VILLA MELLINI

Nel libro "Copernico,la rivoluzione del sapere" di Gennaro Francione,a pag.312 si legge:"....Ma quali erano le tecnologie,oltre l'occhio,che usava Niccolò nelle sue osservazioni? Si trattava naturalmente di strumenti astronomici che molto spesso si identificavano con quelli che permettevano le misurazioni terrestri.Ciò anche spiega la facilità di Copernico di passare dai calcoli del cielo a quelli rilevanti ai fini cartografici in fase di rilevamento cartografico.....In tutta questa strumentazione rimaniamo affascinati dall'ingegno umano capace di calcolare distanze planetarie senza spostarsi dalla terra. Bastava un semplice anello posto sul piano dell'equatore,per determinare gli equinozi. Oppure si utilizzava un blocco di legno,scorrevole su un lungo telaio,creando un foro su una delle due estremità per applicarvi l'occhio. In tal modo,facendo scorrere il blocco,si potevano misurare piccoli angoli e valutare la grandezza apparente del sole...... Tutta questa conoscenza del passato,solida base per capire il presente ed immaginare e costruire il futuro,è a disposizione di tutti i cittadini nel Museo Astronomico e Copernicano di Villa Mellini a Monte Mario,a Roma,sempre che alcuni burocrati dell'INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica)lo vogliano. Ma purtroppo ci sembra che in questo momento non lo vogliono,in quanto i locali del museo,servono per le loro ricerche spaziali. Ma non di spazio planetario si tratta,bensì del più modesto spazio del Museo Astronomico e Copernicano che stanno provando in tutti i modi a sottrarre alla fruizione dei cittadini.

Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea

 


by costanzo d'agostino Friday, Jun. 24, 2005 at 8:44 AM

http://italy.indymedia.org/news/2005/06/818983.php

 

DIFENDEREMO IL MUSEO DI COPERNICO


Nell'ambito della campagna di sensibilizzazione nazionale ed internazionale
che stiamo promuovendo per recuperare e far ripristinare il Museo Astronomico
e Copernicano di Monte Mario, ci vediamo costretti a contrastare i progetti
di occupazione "sotterranea" dei locali museali di Villa Mellini, da parte
dell'INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), che probabilmente mira,
attraverso un trasferimento ben congetturato di tutti i vari reperti copernicani
nella sede dell'Osservatorio Astronomico di Monte Porzio Catone,
a risolvere impellenti e necessari bisogni logistici.
Il nostro Comitato, costituito soprattutto da artisti e uomini di Cultura,
sarà, cioè, costretto allo scontro con altri settori e uomini della Cultura.
Noi sappiamo che tale situazione non è dovuta a competizioni personali, a gelosie,
ad invidie che non sono rare in taluni ambienti professionali, ma deriva
dall'ottica miope e condizionata da parte di chi è delegato a guidare la Cosa Pubblica.
Tutti sanno che gli Istituti scientifici, al giorno d'oggi, hanno necessità,
per poter essere competitivi, di svilupparsi fino a raggiungere
dimensioni europee: tale scopo prefigura oltre ad una buona gestione
anche i relativi finanziamenti e la dotazione di sedi dignitose ed adatte.
Che non possono essere sottratte ad altre Istituzioni di altrettanta
se non di maggiore importanza culturale. Sappiamo bene che il governo italiano
attualmente destina alla ricerca (e alle esigenze ad essa collegate) fondi
abbastanza limitati, così come sappiamo che gran parte dei risultati
scientifici ottenuti negli ultimi anni in Italia sono stati dovuti all'oculata
gestione delle risorse disponibili: se si fosse aspettato l'intervento dei
responsabili politici che guidano i relativi dicasteri finanziari,
il livello scientifico del nostro Paese sarebbe ben lontano
da quello di eccellenza. Non ignoriamo che molte delle inefficienze
sono spesso dovute alla spartizione partitocratica vigente in Italia,
che condiziona l'opera dei ricercatori e lo sviluppo di importanti progetti (forse
il nostro ceto politico ha dato ormai per persa la battaglia della ricerca
e dell'innovazione). Ma siamo fortemente convinti che la soluzione
di tali problemi non può essere trovata a scapito di strutture
fondamentali per la Cultura come quella rappresentata
dal Museo Astronomico e Copernicano di Monte Mario.
Che, ripetiamo, difenderemo con forza.


Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea

 
   lunedì 27/06/2005 18.04

LA STAMPA POLACCA INFORMATA DI QUANTO SUCCEDE AL MUSEO ASTRONOMICO E COPERNICANO

DI ROMA.

Il Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea ha inviato una nota informativa alla stampa

polacca su quanto succede a Villa Mellini,sede del Museo di Copernico,che l'INAF (Istituto Nazionale

di Astrofisica) non ha ancora liberato. Precisamente la nota è stata inviata alla "PAP",agenzia di

stampa polacca,da pochi anni trasformata in società pubblica; al quotidiano "RZECZPOSPOLITA",

tiratura 250.000 copie; alla" GAZETA WYBORCZA",circa 500.000 copie di tiratura; al tabloid popolare

" FAKT",c.a 700.000 copie di tiratura; al quotidiano "TRYBUNA",c.a 84.000 copie di tiratura; al

settimanale "WPROST", c.a 315.000 copie di tiratura; al settimanale" POLITYKA", c.c 320.000 copie

di tiratura; al settimanale "NEWSWEEK POLSKA",c.a. 370.000 copie di tiratura; al settimanale "NIE",c.a

380.000 copie di tiratura.

Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea

 


by costanzo d'agostino Tuesday, Jun. 28, 2005 at 10:02 PM AM

http://italy.indymedia.org/news/2005/06/822290.php

IL MUSEO DI COPERNICO E LA PROPRIETA' INTELLETTUALE

Molti beni, pur avendo origine da sforzi collettivi,spesso vengono utilizzati per fini meramente
personali. Un libro o un pezzo musicale o un'opera d'arte in genere,non potrebbero nascere senza
riferimenti ad opere ,idee o intuizioni umane precedenti: però siamo abituati a riconoscere all'autore
di tali prodotti,non l'opera di assemblaggio o di manipolazione realizzate,ma un merito particolare
come si trattasse di personale esclusiva invenzione. E' di questa mentalità che bisogna
liberarsi,perchè essa frena e non incentiva lo sviluppo dell'uomo: chi detiene dei privilegi,la Storia
insegna,farà sempre di tutto per mantenerli.Il museo Astronomico e Copernicano di Monte Mario è
un bene collettivo,creato con lo sforzo e il sacrificio di tanti esseri umani che hanno voluto far dono
all'intera umanità dei loro preziosi cimeli privati,ma l'INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) lo
utilizza come si trattasse di cosa soggiacente al proprio dominio,nella mancanza più assoluta del
rispetto che si deve alla collettività. Ecco spiegato perchè,chi si batte per un nuovo concetto di
diritto d'autore,di brevetto,di proprietà intellettuale,non può non difendere,al tempo stesso, le fonti
e le culle della Cultura,quali il museo di Copernico.Tale struttura e la proprietà intellettuale,come si
è qui chiarito,sono profondamente collegati.
Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea

 

INAF,SVELATO L'ABBAGLIO!!!

Decreto legislativo 4 giugno 2003,n°138

Riordino dell'Istituto nazionale di astrofisica( INAF )

L'articolo 2,al punto 1,dice:

L'INAF è ente pubblico nazionale con il compito di svolgere,promuovere,diffondere,TRASFERIRE e

valorizzare attività di ricerca scientifica e tecnologica nei campi dell'astronomia,della

radioastronomia,dell'astrofisica spaziale e della fisica cosmica,perseguendo obiettivi di eccellenza a

livello internazionale.

ECCO SVELATO L'ABBAGLIO: quella parola "trasferire" viene interpretata come possibilità di collocare

a Monteporzio Catone il Museo Astronomico e Copernicano che si trova,per ragioni storiche a Villa

Mellini( Monte Mario).

Dopo tale abbaglio,è ancora,l'INAF...FIDABILE?

Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea

(pubblicato su www.italy.indymedia.org)

 

la rete può salvare Villa Mellini

Villa Mellini potrebbe contenere TUTTO il Museo Astronomico valorizzandolo, vista la

caratteristica di casa-museo assunta nel XX secolo: infatti la grande Torre Solare è ideale per

mostrare il Sole, in quanto riesce a dare un'immagine di 30 cm di diametro della nostra stella

tanto è vero che durante il passaggio di Venere l'osservazione che si sarebbe effettuata da Monte

Mario sarebbe stata eccezionale proprio per questa caratteristica.

- Il primo meridiano (dopo quello di Greenwich) passa proprio all'interno del parco di Villa

Mellini per cui il colle di Monte Mario assume un'altra caratteristica molto importante.

Il meridiano di Greenwich (o meridiano fondamentale o meridiano primo) è il circolo massimo

meridiano avente per convenzione longitudine pari a zero. È la linea di longitudine passante

attraverso l'Osservatorio di Greenwich in Inghilterra.

È stato concordato nell'ottobre del 1884 a Washington D.C. alla presenza del Presidente degli

Stati uniti d'America, da 41 delegati provenienti da 25 paesi, riuniti per la Conferenza

Internazionale dei Meridiani.

Qui furono stabiliti i seguenti principi:

L'adozione di un unico sistema di meridiani a livello mondiale, in sostituzione dei diversi

esistenti.

Il meridiano passante attraverso il più importante strumento di controllo del traffico

dell'Osservatorio di Greenwich sarebbe stato il primo meridiano.

Tutte le longitudini, sia ad est che ad ovest sarebbero state calcolate a partire da questo

meridiano da 0 a 180°.

Tutti i paesi avrebbero adottato la data universale.

Il giorno universale sarebbe iniziato alla mezzanotte di Greenwich e misurato su un orologio di

24 ore.

I giorni nautici e astronomici sarebbero iniziati ovunque alla mezzanotte convenzionale (di cui

sopra).

Sarebbero stati supportati tutti gli studi tecnici finalizzati a regolamentare ed estendere

l'applicazione del sistema decimale alla divisione del tempo e dello spazio.

 

La seconda risoluzione, che legava i meridiani a Greenwich, è stata approvata con 22 a favore e

contrario solo San Domingo, oggi Haiti; astenuti Francia e Brasile. I francesi non adottarono il

meridiano di Greenwich fino al 1911.

La linea internazionale del cambio di data (la linea spezzata rossa sul lato destro dell'immagine

qui a fianco) si trova sul lato opposto del mondo rispetto al meridiano primo.

In precedenza, il meridiano dell'isola di El Hierro (Isole Canarie) veniva usato dalla maggior parte

delle marine dell'Europa continentale. Veniva definito per convenzione come il meridiano 20°a

ovest di Parigi (17° 39' 46" a ovest di Greenwich).

Altri meridiani primi usati in passato comprendono Roma (12° 27' 08.04" ad est di Greenwich),

Copenaghen, Gerusalemme, San Pietroburgo (Meridiano di Pulkovo, 30° 19' 42.09" ad est di

Greenwich), Pisa, Parigi (2° 20' 14" ad est di Greenwich), e Philadelphia.

Per quanto riguarda gli altri corpi celesti, i meridiani primi vengono definiti arbitrariamente in

maniera simile. Il meridiano primo della Luna passa esattamente a metà della faccia della Luna visibile dalla Terra, e vicino al Cratere Bruce. Il meridiano primo di Marte è definito dal cratere

Airy-0.

- Il cielo di Roma è ancora oggi ideale per le osservazioni serali in quanto il venticello romano

ripulisce l'aria dall'umidità anche nei periodi dell'anno più afosi ... è sempre stata una forte

emozione porre l'occhio al telescopio e vedere nitidimente quanto si stava osservando (questo

non avviene a Monte Porzio dove non ci sono le stesse caratteristiche ... a Monte Porzio non si

riesce a vedere mai nulla tanto è vero che per quest'anno la solita "serata sotto le stelle" verrà

organizzata a Roma ma al Collegio Romano, per la precisione al Liceo Visconti);

ma non è finita qui:

Villa Mellini è una villa quattrocentesca ed è molto tutelata da vincoli architettonici ed ambientali;

secondo noi l' INAF cercherà di ottenere permessi che continueranno a deturpare questa bella

Villa romana, ma per ora essa non ha i requisiti di sicurezza per il personale ad essa afferente.

L'unico piano a norma è quello dove è ancora collocato il Museo e non a caso. Infatti il grande

Prof. Cimino ritenne che per ospitare i visitatori del Museo quello fosse il piano più adatto. I piani

successivi (1;2;3) insistono tutti su di un'unica scala a chiocciola che non è essa stessa per niente

sicura essendo ad esempio troppo stretti i gradini.

Ma di questo all'INAF non importa nulla ... si tace, si continua come se nulla fosse ... la Asl tace

scandalosamente ... i municipi tacciono ... e INAF continua a spadroneggiare.

Non bisogna permettere questo sorpruso. Insisteremo come è giusto,in questioni come queste,

insistere fino alla fine.

Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea

 

( Quest'articolo è stato pubblicato su www.italy.indymedia.it 

)

 

 

 

 
COS'E' IL COMITATO PER LA SALVAGUARDIA DELLA CULTURA EUROPEA

Il Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea è un'organizzazione associativa

temporanea.

Non persegue fini politici, anche se talvolta, per affermare i propri punti di vista, può trovarsi

coinvolto in scontri con personaggi della politica.

Non persegue fini economici e, pertanto, non ha bisogno di finanziamenti da parte di alcuno:ogni

aderente alle campagne organizzate dal Comitato può, secondo le proprie capacità contribuire

alla realizzazione dei materiali o dei servizi necessari per lo scopo comune.

Non fa distinzioni di credo religioso, razza, idee politiche, ceto sociale, ecc. sia tra tutti gli

aderenti alle varie iniziative, sia tra tutti gli esseri umani del mondo.

Non è strutturato in ordine gerarchico: ognuno, di volta in volta può assumere compiti di

responsabilità secondo le proprie competenze.

Non essendo un'associazione ordinaria, non si paga alcuna quota sociale per farvi parte: basta

aggregarsi, con intelligenza ed onestà, alle campagne in atto. E' infatti il raggiungimento degli

obiettivi a tenere in vita tale Comitato che non ha altri interessi collaterali. In questo momento

l'impegno è rivolto verso il recupero del Museo Astronomico e Copernicano che l'INAF (Istituto

Nazionale di Astrofisica), sembra cercare di sottrarre ai cittadini di Roma per scopi logistici o

amministrativi o comunque diversi da quelli richiesti dall'interesse collettivo.

Non avendo finalità politiche, il Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea ben

conosce i limiti da cui è contornato : ma la certezza di essere nel giusto rende i suoi orizzonti

illimitati. DARE A CESARE CIO' CHE E' DI CESARE E A COPERNICO CIO'

CHE E' DI COPERNICO.

Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea

(pubblicato su italy.indymedia.org )venerdì 08/07/2005 17.35

 

" EPPUR SI MUOVE !!!:NOVITA' SUL MUSEO COPERNICANO" lunedì 18/07/2005 12.20

Su www.romaspqr.it/ROMA/Musei/Museo_astronomico.htm è apparso improvvisamente questo messaggio: "Annesso all'Osservatorio Astronomico di Monte Mario, all'interno di un'antica villa, si trova dal 1935 il piccolo ma affascinante Museo Astronomico Copernicano, una preziosa raccolta di strumenti scientifici di vari epoche relativi allo studio degli astri, chiusa al pubblico nel 2000 per lavori di ristrutturazione e purtroppo non ancora riaperta. Fortunatamente sembra al momento RIENTRATA L'IPOTESI di un suo trasferimento nella sede dell'Osservatorio Astronomico di Monte Porzio. Il museo, nato dall'impegno di Arturo Wolynski, studioso polacco che nel 1882 donò allo Stato italiano la sua collezione di cimeli copernicani, nel 1984 subì un grave furto, che si concluse però con il recupero di quasi tutto il materiale trafugato.

Attualmente vi sono conservati telescopi, cannocchiali, lenti ed altri apparecchi utilizzati per aumentare le capacità visive, nonchè i meccanismi destinati alla misura degli angoli e gli strumenti, usati nei secoli, per misurare il tempo, dalle clessidre alle meridiane fino ai più moderni orologi. I primi orologi portatili risalgono al XV secolo, anche se, quanto a precisione, non brillavano proprio, dal momento che non disponevano ancora di un adeguato organo regolatore, realizzato solo a partire dagli ultimi decenni del seicento. Interessante è anche la raccolta di astrolabi, quegli strumenti che indicano la posizione degli astri rispetto alla terra. Uno dei capitoli storici più tristi ed emblematici del contrasto fra la chiesa ed il progresso scientifico è ricordato nel museo dei decreti dell'Inquisizione che colpirono le opere di Copernico (del quale è conservata la prima edizione del De revolutionibus orbium coelestium) e di Galilei che, com'è noto, aveva abbracciato la teoria copernicana. Contestando il sistema tolemaico e negando che la terra si trovi immobile al centro dell'universo, essa metteva in discussione le stesse basi teoriche della tradizione cattolica, che riteneva il geocentrismo in armonia con le Sacre Scritture. L'eresia fu quindi considerata intollerabile e Galileo si trovò, dopo una strenua battaglia conclusasi con una condanna, in ginocchio di fronte ai giudici del Santo Uffizio ad abiurare la tesi eliocentrica.

Il museo dispone di una ricca biblioteca, consultabile previo accordo che comprende testi dal 1499 al 1830, inserita nel servizio bibliotecario nazionale (www.sbn.it)".

COMUNICHIAMO CHE FINTANTO CHE NON CI SARANNO CONFERME UFFICIALI, LA NOSTRA CAMPAGNA DI PROTESTA NON SI FERMERA':

Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea

 

(pubblicato su www.italy.indymedia.org )

 

 

http://italy.indymedia.org/news/2005/07/832044.php

CI SIAMO ROTTI!!! 
by costanzo d'agostino Monday, Jul. 11, 2005 at 3:41 PM 

 

Scrive "costanzodagostino@libero.it" <costanzodagostino@libero.it>: lunedì 18/07/2005 22.47

> Gentile dr. Leopoldo Benacchio,

> scriviamo a Lei in qualità di responsabile dell'ufficio comunicazioni

> dell'INAF, affinchè sensibilizzi i vertici dell'Ente sulla necessità di

> restituire alla città di Roma il museo astronomico e copernicano, la cui

> mancata riapertura sta recando ripetuto dispiacere a molti uomini di cultura

> italiani e polacchi.

> Le contestazioni e le proteste capillari che si realizzeranno in autunno ove

> perdurasse l'antipatica situazione che si è creata ,esprimeranno più

> concretamente il disagio derivante alla città per via del Vostro

> comportamento. Siamo certi che non ci porterete al punto di dover dimostrare

> le nostre capacità culturali e sociali.

> Comitato per la salvaguardia

> della Cultura Europea

>

> (pubblicato su www.italy.indymedia.org 

                               @@@

 

Pubblichiamo, per onestà, la risposta dell'INAF alle nostre sollecitazioni - martedì 19/07/2005 14.30

Gentile dr. D¹Agostino

Le rispondo volentieri assicurandole che Presidenza e Consiglio di

Amministrazione dell¹Istituto sono già fortemente sensibili al problema del

Museo Astronomico di Monte Mario.

In particolare il Presidente, Prof. Benvenuti, fin dalla suo ingresso come

Commissario Governativo prima e poi Presidente, si è premurato di interagire

con quanti hanno a cuore il problema, assicurando un fattivo interessamento

per la restituzione ai cittadini romani, e non, del Museo di Monte Mario. Può

vedere a questo proposito la lettera spedita e pubblicata dal Mensile "Monte

Mario" lo scorso anno (non ho sottomano il numero ma certamente Lei penso lo

abbia visto, se crede posso vedere di procurarmene una copia a Roma)

L¹Istituto è in sostanza ben conscio dell¹interesse che ha per la città il

Museo e vuole risolvere il problema.

Attualmente, come forse Lei saprà, i problemi legati alla normativa sulla

sicurezza non permettono comunque di aprire il Museo al pubblico, ma questa

situazione, siamo confidenti, possa risolversi in breve , dato che i lavori

per la messa a norma dei locali , anche a cura del Provveditorato

Dei Lavori Pubblici, dovrebbero partire a breve ed interessare gran parte

dell¹edificio, comprese le sale del Museo.

 

L¹Istituto sta facendo quanto possibile, di sua competenza, perché i lavori inizino e terminino al più presto.

Cordialmente

Leopoldo Benacchio

 

 
-----Messaggio originale-----

Da: costanzodagostino@libero.it [mailto:costanzodagostino@libero.it]

Inviato: giovedì 19 gennaio 2006 10.55

A: adramelek

Oggetto: IL MUSEO DI COPERNICO RESTA A ROMA

 

Il Museo Astronomico e Copernicano di Monte Mario non sarà trasferito. E' ancora una notizia confidenziale, ma proveniente da fonte autorevole e siamo certi che nelle prossime ore sarà confermata. Salvato il Museo, pensiamo che molto ancora ci sarà da fare per giungere alla sua definitiva riapertura: ma non si tratta più di una corsa contro il tempo.

Nella battaglia culturale che ci ha visti impegnati, determinante è stato l'apporto degli amici di alcuni istituti di ricerca, dell'Università " La Sapienza "di Roma, di varie organizzazioni culturali, delle scuole romane e di tant'altri studiosi e semplici cittadini che ci hanno sostenuti. Importantissimo è stato anche l'intervento della televisione romana " ROMA UNO " e della sua brillantissima redazione giornalistica. Un grazie va rivolto inoltre ai nostri amici del Comitato,a partire da Raul Karelia, che hanno operato a Varsavia, riuscendo a coinvolgere nella protesta importanti Istituzioni polacche che hanno operato in nostro sostegno in modo riservato ed efficace. Ce lo aspettavamo, in verità, dato che da tempo eravamo divenuti referenti di fiducia della comunità polacca in Italia, così come ci aspettavamo che il bombardamento di e-mail cui abbiamo sottoposto importanti uffici istituzionali e culturali nostrani avrebbe prima o poi sortito l'effetto sperato. A questo proposito ci scusiamo con tutti i collaboratori e ricercatori dell'Inaf cui abbiamo scritto, uno per uno, per spiegare loro cosa stava avvenendo presso la loro sede centrale( chi si occupa di conoscenza non può prescindere dalla conservazione, nelle sedi più adatte, della memoria storica dell'umanità ). Altre scuse dobbiamo porgerle a tutti gli insegnanti dei dipartimenti di fisica di varie università italiane che hanno ricevuto le nostre lettere di protesta e a molti personaggi del mondo politico e civile oggetto per lungo tempo dei nostri interventi, talora estremamente provocatori. Un grazie a Indymedia che ancora una volta si è rivelato strumento di primaria importanza per chi ha bisogno di comunicare informazioni in modo rapido, sottostando a necessità " strategiche " fondamentali per il buon esito di eventi come quello cui abbiamo partecipato. Allo stesso modo ringraziamo gli amici del sito www.comunicati.net che, seppur lontani, abbiamo sentito vicinissimi. Non vogliamo pronunciarci in questo momento sulle tante cose che abbiamo capito e scoperto strada facendo, perchè saranno argomento di prossime battaglie culturali cui non ci sottrarremo. Da artisti, da cittadini, ma soprattutto da uomini che credono fermamente nei valori della Cultura, della Pace, della Giustizia.

Grazie per l'attenzione.

Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea

pubblicato su indy e su comunicati

 

 

-----Messaggio originale-----

Da: costanzodagostino@libero.it [mailto:costanzodagostino@libero.it]

Inviato: venerdì 20 gennaio 2006 9.50

A: adramelek

Oggetto: COMUNICATO UFFICIALE DEL MIUR SUL MUSEO COPERNICANO

 

Rimarrà a Monte Mario il Museo Copernicano di Roma

Ieri al Miur una conferenza di servizi sul futuro della struttura scientifica

Si avvia verso una definitiva soluzione la vicenda della sede del Museo Astronomico e Copernicano di Roma. L'antica e prestigiosa struttura scientifica, che risale al 1873 e dal 1938 ha sede nella quattrocentesca Villa Mellini nel territorio del parco di Monte Mario, sarà restituita infatti presto alla fruizione di tutti i cittadini romani, dopo alcuni anni di chiusura e di incertezza sulla sua collocazione finale.

Lo ha stabilito una conferenza di servizi che si è tenuta ieri nella sede del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, alla quale hanno preso parte rappresentanti di tutte le amministrazioni interessate, con l'obiettivo di trovare la soluzione tecnico-logistica più consona: oltre al Miur, che ha presieduto la conferenza, i Ministeri degli Esteri, delle Infrastrutture e dei Trasporti, dei Beni e delle Attività culturali, l'Istituto nazionale di astro fisica (Inaf), la Provincia di Roma, i Comuni di Roma e Monte Porzio Catone (dove esiste un'altra sede dell'Osservatorio di Roma che ospita una parte del patrimonio museale), il Municipio XVII di Roma.

Tutti gli enti si sono dichiarati favorevoli alla riapertura del Museo, che dispone di una ricca collezione di strumentazioni antiche e preziosi volumi sull'astronomia oltre che di cimeli riferiti al grande uomo di scienza polacco, stabilendo inoltre che il materiale attualmente allocato nella sede di Monte Porzio, meta di continue visite da parte di circa 20 mila visitatori all'anno, rimanga comunque nella disponibilità di quella sede. Nel contempo si è tuttavia discusso di una ricollocazione, stanti gli spazi attuali inadeguati, dell'Istituto nazionale di astrofisica, ente pubblico di ricerca che presto vedrà crescere il numero di unità di personale in servizio presso i propri uffici.

Il Museo Astronomico e Copernicano potrà quindi tornare ad essere un punto di riferimento importante sia per gli studiosi e gli appassionati in genere (italiani e stranieri), ma soprattutto per gli studenti. Monte Mario è sempre stato, infatti, un luogo di incontro e di scoperta per bambini, per ragazzi, per intere famiglie ed ha costituito una forte attrazione per quei giovani che più di altri avevano curiosità per l'esplorazione scientifica, come aveva già affermato il Ministro Letizia Moratti, che sin dall'inizio si era impegnata a fondo per la sua restituzione alla comunità romana e nazionale.

I tempi e le modalità per la riapertura saranno individuati nel corso di una prossima conferenza dei servizi che dovrebbe tenersi entro un mese.

NOTA: POTENZA DELL'ARTE!!!

Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea

pubblicato su indy e su comunicati

 
 

-----Messaggio originale-----

Da: italia nostra roma [mailto:italianostra@italianostraroma.it]

Inviato: sabato 21 gennaio 2006 0.31

A: adramelek

Oggetto: Re: IL MUSEO DI COPERNICO RESTA A ROMA

 

CHE SPLENDIDA NOTIZIA !

UN GRAZIE A TUTTI VOI DA ITALIA NOSTRA CHE INSIEME AGLI "AMICI DI

MONTE MARIO" HA INIZIATO QUESTA BATTAGLIA.

DA QUANTO ESPONETE DEL VOSTRO INTELLIGENTE E COSTANTE IMPEGNO APPARE CHIARO

CHE PIU' VIENE DIFFUSA L'INFORMAZIONE E

CONDIVISA LA BATTAGLIA PIU' GRANDE E' LA POSSIBILITA' DI VINCERE.

Mirella Belvisi, consigliera nazionale di Italia Nostra

@@@@@@@@@@@@

 

Gentile Mirella

grazie della partecipazione.

Se siamo riusciuti è anche grazie a voi.

La battaglia continua per la riapertura del Museo

Felice domenica

Andrej Adramelek

 



LETTERA APERTA SUL MUSEO COPERNICANO DI ROMA

Pochi sanno che nella Città Eterna funziona, o ha funzionato almeno fino a poco tempo fa, il Museo Copernicano, dono di un cittadino polacco militante dell'Insurrezione detta di Gennaio ( 1863 ), emigrato. Detto dono per il Popolo Italiano, effettuato nel 1882, reca con sè la condizione che esso debba rimanere aperto nella parte museale e nell'attigua biblioteca, per essere usufruito da studiosi e visitatori. L'emigrante-donatore è stato Artur Wolynski, grande patriota e attivista " pro pubblico bono ", uomo di Cultura originale ed enigmatico. Dopo l'insuccesso dell'Insurrezione del 1863 si era trasferito, come tanti altri militanti, in Francia. Successivamente venne in Italia, paese in cui sviluppò un'intensa attività di ricerca e diffusione degli studi e della Cultura polacca. Una delle sue attività culturali riguarda l'ideazione di un Museo Copernicano, iniziato nel 1887, nella ricorrenza dei 400 anni della nascita di Nicolò Copernico. Wolynski raccolse in tale struttura museale molti reperti preziosi e rari, manoscritti e libri che reperiva da varie fonti con grande sacrificio date le sue condizioni economiche non esaltanti ( morì in povertà all'età di 49 anni ), coinvolgendo nella selezione e raccolta, gli emigrati polacchi e i concittadini in patria, nonchè gli osservatorii astronomici di tutto il mondo. Nel 1887 la collezione del Museo contava 1030 opere in 1180 volumi, 129 manoscritti, 962 autografi di astronomi, 104 strumenti di ricerca, 64 quadri, 117 medaglie d'oro e di bronzo coniate in onore di Copernico ed altri cimeli ( in tutto 2506 oggetti di grandissimo valore storico-culturale). Fino alla data della sua morte, avvenuta nel 1893, Wolynski non si stancò mai di incrementare la collezione. Dopo la sua scomparsa il Museo subì varie peripezie fino ad essere riunito all'osservatorio astronomico di Monte Mario a Roma e lì nel 1938 si svolse la solenne inaugurazione dell'Osservatorio e del Museo, presenti il ministro italiano dell'educazione pubblica e l'ambasciatore polacco dell'epoca. Il Museo Astronomico e Copernicano , insieme alla sua preziosissima biblioteca occupava l'intero primo piano dell'edificio ( 12 ampie sale ) ed era considerato uno dei centri museali- astronomici più importanti tra quelli esistenti in tutto il mondo. Purtroppo già alla fine degli anni '50 del secolo scorso il direttore dell'Osservatorio di allora, come astronomo, cominciò a disinteressarsi del Museo. Esso era carente sia di un bibliotecario che di un restauratore della raccolta. In alcuni periodi, inoltre, la raccolta non veniva resa pubblica.La collezione di Wolynski non tardò ad essere confusa tra i materiali più diversi. Nei periodi succesivi non si è assistito a cambiamento alcuno. Addirittura negli anni '80 alcuni preziosi reperti furono trafugati e perduti irrimediabilmente. Nel 2000, quale ciliegina sulla torta, il Museo è stato chiuso in seguito ad un progetto di rinnovo dei locali in occasione del Giubileo e da quel momento la collezione di Wolynski rimane ancora in quegli angusti spazi in cui era stata relegata, sottoposta all'inarrestabile degrado e chiusa al publico con grave danno alla conoscenza scientifica e alla relativa diffusione, di cui sarebbe compito primario di ogni persona civile, in particolar modo gli appartenenti al mondo della Cultura. Questo stato di cose contrasta con lo spirito insito nell'atto di donazione di Wolynski del 1882.
Di fronte a questa situazione, nonchè al fatto che la collezione di Wolynski è composta soprattutto dai doni della società polacca, la comunità polacca e soprattutto gli accademici e uomini di studio polacchi presenti in Italia, richiamano le autorità italiane ad un opportuno giusto intervento. Chiedono innanzitutto un riordino dei cimeli facenti parte dell'importantissima collezione, un'analisi degli stessi per verificarne le condizioni e le necessità di eventuali restauri ed un pronto ritorno ad un'esposizione pubblica che corrisponda e sia conforme ai requisiti dell'atto di donazione del fondatore.
Jan Piskurewicz ( Prof. UKSW, Accademia delle Scienze, Varsavia) Elzbieta Jastrzebowska ( Direttore dell'Accademia Polacca delle Scienze di Roma ) Leszek Zasztowt ( Accademia delle Scienze, Università di Varsavia ) Jaroslaw Wlodarczyk ( Accademia delle Scienze, Varsavia ) Boleslaw Orlowski ( Accademia delle Scienze, Varsavia ) Roman Duda ( Breslavia ) Katarzyna Dormus ( Accademia delle Scienze, Cracovia ) Marcin Dolecki ( Accademia delle Scienze, Varsavia) Halina Lichocka ( Accademia delle Scienze, Varsavia ) Prof. Antoni Kuczynski ( Breslavia ) Dr. Adam Matuszewski ( Breslavia ) Jaromir Jeszke ( Università Adam Mickiewicz, Poznan ) Wieslaw Wojcik ( Accademia delle Scienze, Sosnowiec ) Irena Szybiak ( AH di A. Gieysztor ) Barbara Kuznicka ( Accademia delle Scienze, Varsavia ) Bozena Urbanek Jan Majewski- Poznan T. Brzezinski Krystyna Romaniszyn ( Università Jagellonica, Cracovia) Tadeusz Srogosz Malgorzata Posluszna ( Università di medicina, Poznan ) Wita Szulc ( Università di Breslavia ) Joanna Brus-Kosinska ( Università di Kalisz, UAM di Poznan,KUL) Roman K. Meissner ( Accademia delle Scienze, Varsavia ) Olga Bartczak Rafal Prinke ( AWF di Poznan ) Kazimierz Puchowskin ( Danzica ) Magdalena Rzadkowolska ( Università di Lods ) Dr. Leszek Krutulski Andrzej Srodka Cezary Obracht-Prondzynski Jan Nosko ( Istituto Medicina del lavoro, Lodz ) Janusz Kolodziejczyk Jaroslaw Dolat ( Museo storico a Opatowek ) Rafal Stobieki ( Università di Lodz ) Ewa Janiszewska Alicja Zemanek ( Università Jagellonica ) Irena Marszakowa-Szajkiewicz ( Università Adam Mickiewicz, Poznan ) Tadeusz Sierotowicz ( Accademia Teologica Pontificia, Roma ) Jan Draus Ewa Milczynska Ligia Henczel-Wroblewska ( Università Adam Mickiewicz, Poznan )

Per il Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea
Il coordinatore generale Costanzo D'Agostino
 

http://www.comunicati.net/comunicati/societa_civile/associazioni/varie/68355.html

http://www.castfvg.it/notiziar/2008/notiz082.htm

http://www.castfvg.it/articoli/storia/museo_copernicano_001.txt

http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=1680