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La nuova Ellade l'arcipelago del pianeta verde All'Axa e Casalpalocco, per forza di cose, con la virtuale presenza di tanti personaggi ellenici che affollano le strade di quartiere, si respira aria ellenica. Ed è forse nell'area un "segno premonitore", un segno positivamente salvifico. In quest'area nella quale i valori tendono a scomparire e la vita si appiattisce, questa immanente presenza ci indica la via del rinnovamento, grazie alla scoperta di quelle salde radici. Ispirarsi a quelle condizioni ambientali esistenti quando la collettività esprimeva la sua capacità di essere positivamente attiva e saggia, fornendo l'humus per tante figure emergenti, (una numerosa pleiade di celebrità in un limitato arco di tempo). In questi luoghi nell'ambito degl'"INCONTRI DEL PIANETA VERDE" Francione Gennaro ha presentato il 30 ottobre 1999 l'Antiarte. L'eco dell'intervento la ricaviamo dall'intervista rilasciata dall'organizzatore ing. Giuseppe Bordonaro(Gazzetta di Casalaplocco dic. 1999)
La Storia di Casalpalocco è stata desunta dal saggio inedito di Gennaro Francione giudice scrittore, dal titolo: "Il Pianeta Verde. Stradario e saggezza per un'oasi di natura, spirito e goliardia a pochi chilometri da Roma". Il Pianeta Verde può così configurarsi come luogo d'Arte, di Cultura, di Convivialità. L'esperimento va visto come prototipo per un nuovo modello di città a misura d'uomo in cui natura, cultura, spirito e gaiezza si fondono armonicamente Noi cerchiamo nell'arte un linguaggio universale, non comprensibile solo a certe categorie ristrette, e l'espressione viva del bello interpretato con gusto e schiettezza. Consideriamo quell'arte che nel suo essere bella si identifica con la cognizione del buono, del bello, della verità. Taluni hanno polemicamente chiamato questo antiarte; dunque i protagonisti dobbiamo chiamarli non-artisti? Sono comunque atteggiamenti giustificati dalle situazioni ingeneratesi nel modo più paradossale e brutale. L'artista Dimitris Kakavelakis, anche lui dubbioso che si possa salvare l'arte, parla in un manifesto in termine di meta-arte capace di esprimere lo spirito di mutabilità, la costante rivoluzione e la costante ricerca di una verità e nozione oggettiva - e per estensione di un'etica obiettiva - attraverso il veicolo di un meta-linguaggio spaziale che opererà lungi da ogni veicolo ed oppressione. Allora, dice quest' artista, Platone si commuoverà fino a piangere perché hanno evitato l'esilio i poeti e gli artisti che entrano autorevolmente nella nuova città spaziale. Noi facciamo lode a chi ammaestri tutti coloro che sentono la necessità interiore di esprimersi con i tratti grafici ed i colori per sprigionare il loro amore per la natura e il bello. Ognuno,a suo modo, compone così il suo poema. Non scriverà pagine gloriose sulle tele variopinte, ma si schiererà fra coloro che esercitano "la cultura della città, la cultura della collettività". |