Teatro di Nessuno
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Teatro di Nessuno

 

 

 

 

 

 

Chi Siamo! (...e cosa facciamo)

 

 

 

 

Il Teatro di Nessuno è un Laboratorio Teatrale per la sperimentazione attiva del linguaggio scenico nella direzione dei grandi maestri del novecento. Con il nostro teatro, con il nostro laboratorio, con i nostri seminari e workshops, con la nostra rassegna, in una parola: con la nostra attività, vogliamo dare spazio a quel teatro che si rifà ad alcune grandi tradizioni del Novecento: quelle rappresentate dalle “azioni fisiche” di Stanislavskij, dal “mimo corporeo” di Decroux. Per arrivare fino ai giorni nostri a maestri quali Grotowski e Barba (potremmo dire giocando: “una successione di maestri spirituali”. Grotowski si dichiara infatti allievo di Stanislavskij; Barba  a sua volta si dichiara allievo di Grotowski), ed a questo breve elenco di riferimenti possiamo di certo aggiungere i nomi di Craig, Appia,  Mejerchol’d. Questo non per scimmiottare queste tradizioni, che per alcuni versi hanno del “religioso”, ma per circoscrivere un settore del “teatrare”, dinamico ed attuale, che si identifichi in quella ricerca artistica che spazia nell’ambito di produzione scenica orientata verso i linguaggi artistici a matrice fisica.  Un ambito che ha visto impegnati gli artisti e i ricercatori appena citati, “accomunati dalla esigenza di bandire dall’uso teatrale (extra-quotidiano) del corpo umano la facile spontaneità e la narcisistica e disordinata esibizione delle emozioni, per sottoporre l’espressione corporea ad un duro lavoro di disciplinamento e di artificializzazione formali che la depuri dagli elementi contingenti e accidentali, relativi alla vita passionale dell’individuo, e la metta in grado – così spersonalizzata – di cogliere l’intima essenza di un fenomeno, di svelare le verità profonde della vita interiore”(De Marinis). I fattori che contraddistinguono il nostro lavoro sono la coerenza dell'esperienza artistica, il reale esercizio sul linguaggio teatrale, la conoscenza e la viva pratica delle tecniche dell'attore, l'approfondimento dei rapporti tra meccanismi drammaturgici ed interpretativi. Il Teatro di Nessuno si propone dunque come un percorso espressivo di Sperimentazione Teatrale sulle tracce di Eugenio BARBA, Peter BROOK, Jerzy GROTOWSKI, Tadeusz KANTOR e nell'ambito di una Ricerca Teatrale che, lontana dalle oscure alchimie di certa "Avanguardia", sia dedicata a tutti coloro che hanno sempre sognato di calcare le tavole di un palcoscenico ed hanno l'esigenza di un luogo, almeno uno, in cui l'apparire, il sembrare ed il mostrare della vita quotidiana non sono sufficienti: un luogo in cui, in più, occorre essere!

L'esperienza teatrale è intesa sia come forma espressiva ma anche come personale itinerario di conoscenza attraverso cui il declinare i sentimenti, il coniugare le emozioni, non siano optional inaccessibili, ma il presupposto per porci una domanda: "...qual'è il bisogno umano più semplice, più interumano, più popolare, qual'è questo bisogno che sta per nascere? E se ci poniamo la domanda in questi termini la parola stessa "teatro" cadrà. Non è il teatro che è necessario, ma assolutamente qualcos'altro. Superare le frontiere tra me e te: arrivare ad incontrarti per non perderti più tra la folla, né tra le parole, né tra le dichiarazioni, né tra idee graziosamente precisate, rinunciare alla paura ed alla vergogna alle quali mi costringono i tuoi occhi appena gli sono accessibile "tutto intiero". Non nascondermi più, essere quello che sono. Almeno qualche minuto, dieci minuti, venti minuti, un'ora. Trovare un luogo dove tale essere in comune sia possibile..."(Grotowski)

Dunque non è un teatro in carta patinata che rifletta una omogenea e consolatoria luce per tutti identica, ma un'esperienza espressiva che sia invece uno sguardo vigile sui passi perduti di una istintiva, mitica, forma di ricerca in cui chi agisce sulla scena parla direttamente al suo cuore che dialoga con quello dello spettatore, come avveniva nel segreto degli antichi Misteri.

 

Gli incontri settimanali del nostro Laboratorio Teatrale - curando la Respirazione, con facili esercizi sulla Voce, sulla Tensione e Distensione muscolare, sul Linguaggio del Corpo, appena affacciandoci sull'inconsueto territorio dello Psicodramma, esplorando un mondo nuovo alla scoperta della Via al Personaggio, di Testo e Sottotesto, Verità Scenica e Finzione, Memoria Emotiva sulle tracce di gioie, paure, emozioni - sono dei lavori sempre in corso, un cantiere aperto, un continuo divenire alla ricerca della costruzione, mattone su mattone, di un ponte, percorribile in entrambi i sensi, tra l'io del personaggio e l'io dell'attore; ma i materiali vanno cercati frugando in noi stessi, nei chiari e distinti ricordi vicini come in quelli lontani appannati da una memoria a volte sfilacciata dal tempo, nelle esperienze vissute nella realtà, nelle nostre pulsioni, in elementi interni analoghi alle emozioni, ai desideri ed ai vari elementi dei personaggi che via via interpretiamo.

Tutto questo in un'atmosfera giocosa in cui "...Che tu reciti bene o male non importa: importa che tu reciti vero!...Se per definizione quello che esprimo fuori (La mia maschera) rispecchia quel che sono dentro, se il mio occhio è la spia fedele del mio pensiero, io a teatro non posso, non sono libero di non far vedere quello che penso, o mostrare quello che non penso o non sento." (Stanislavskij)

 

Oggi siamo certi che sulla scena, come nella vita, solo una verità produce altre verità e mai da una falsità nasce una verità!

www.teatrodinessuno.it

 

 

 

 

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