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L’intervista di Salvatore Fiaschi a Gennaro Francione
su Observo Onlus (Ostia) DIC. 2009 anno I numero 4

Con grande piacere presentiamo ai nostri lettori un personaggio di grande spessore umano, culturale e artistico che ha vissuto una vita intensissima tra codici, leggi e testi teatrali e che da qualche anno, appesa al chiodo la toga di magistrato, si è tuffato nel teatro trasferendovi il suo enorme bagaglio esperienziale. Ci ha concesso una lunga intervista che per motivi di spazio dobbiamo pubblicare in più tornate. In questo numero cerchiamo di conoscere il nostro concittadino, le sue esperienze, i suoi programmi. Successivamente ci addentreremo in problematiche giudiziarie attualissime che egli ci spiegherà con logica e cognizione
di causa.

Dovendosi presentare ai nostri lettori come lo
farebbe?

Sono un magistrato penale messosi in pensione assai giovane per poter realizzare la sua passione: fare il drammaturgo e l'attivista socioculturale "libero" e... a tempo pieno”.

Da quando tempo vive su questo territorio? E come pensa che ci si vive?

Da 15 anni sono qui. Vivo bene, a Casalpalocco, il Pianeta Verde dove si vive in maniera salutare. L'abbiamo scelta perché è una zona con molti alberi, equidistante dal centro ma soprattutto dal mare.

Laurearsi in legge cosa ha significato per lei?

Una rivolta nel pratico. Avrei voluto fare filosofia o lettere, essendo io da sempre artista. Ho pensato di dare una svolta pragmatica nella mia vita poi realizzatasi con la vincita del concorso di magistratura.

Quando si è reso conto di essere particolarmente attratto dal Teatro?

Agl'inizi degli anni '90. Avevo composto saggi mastodontici, romanzi planetari e cercavo una via
sintetica ma anche multimediale alla mia espressione artistica.
L'ho trovata nel teatro dove non ci vogliono mesi per scrivere opere ma talora finanche un paio
di giorni.
Inoltre ho elaborato una teoria, l'antiarte(per approfondire www.antiarte.it/antiarte, ndr), per cui qualsiasi opera è incompiuta potendo essere sempre modificata. Questo modello l'ho tratto proprio dal teatro dove sempre ogni opera (anche drammatica) è un canovaccio che tende a materializzarsi con il regista, gli attori, lo scenografo, il musicista etc..

Torniamo al lavoro, perché ha preso la decisione di lasciare anzitempo la Magistratura?

Per essere libero come tempo ed espressione nell'arte e nella diffusione delle mie idee.
Ho portato avanti attraverso la magistratura le avanguardie del diritto, che si sostanziano nel
principio del giudice creativo.
Secondo me il giudice non può essere la “bouche de la loi”. Egli interpreta la legge e in ciò la crea.
Una visione nuova, apparentemente rivoluzionaria, che trova il fondamento nell'art. 3, comma 2 della Costituzione Italiana che impone ai poteri dello Stato, ivi compresa la magistratura(Terzo Potere), di rendere reale l'eguaglianza dei cittadini rimuovendo gli ostacoli di ordine economico,
politico e sociale che impediscono una concreta parità tra i cittadini.

Ci può, sinteticamente, elencare le sue esperienze
più interessanti vissute in Magistratura?

Il 15 febbraio 2001 assolsi 4 venditori extracomunitari di cd contraffatti per aver essi agito per stato di necessità (bisogno di alimentarsi) e per analogia con lo sviluppo anti-copyright in Internet.
Ero il primo giudice al mondo a sostenere le tesi dell'anti-copyright per cui mi batto ancora
oggi.
Nel luglio 2001 sollevai questione di costituzionalità sulla presenza della parte civile nel processo penale, invocando un reale sistema bipartisan tra accusa e difesa ai sensi del nuovo art. 111 della Costituzione.
Nel febbraio 2003 sollevai questione di costituzionalità sulla repressione penale della diffamazione per disparità di trattamento tra i parlamentari che godevano di immunità "ove diffamino nell'esercizio delle loro funzioni" e i cittadini comuni,discriminati nei loro attacchi verbali pur se operanti a fini politici.
Alla fine della mia carriera di giudice elaborai tra l'altro la tesi delle “scriminanti umanistiche” necessarie per il giudice creativo al fine di equilibrare il diritto che spesso si accanisce contro i deboli,lasciando aperte le maglie per gl'insetti criminali forti.

Cosa pensa delle recente sentenza di Perugia che ha condannato i tre ragazzi per l'omicidio della studentessa inglese?

Amanda, Raffaele, Guede erano tutti da assolvere perché condannati in base a un sistema indiziario fallace.
L'atto più importante che ho compiuto nella mia carriera è stata l'ordinanza del 13 giugno 2000 con cui, come giudice monocratico del Tribunale di Roma, sollevai questione di costituzionalità del sistema indiziario alla luce soprattutto della nuova formulazione del giusto processo (art. 111 della Costituzione).
Ho trovato validi alleati come il dott. Ferdinando Imposimato che ha fatto oggetto di studio l'ordinanza nelle sue Lezioni di diritto penale -Principi generali per gli anni 2003-2004-2005-2006, presso l'Università dell'Aquila – Facoltà Scienza delle Investigazioni.
Tornando alla sua domanda (ma la premessa era doverosa) i tre giovani di Perugia erano da assolvere perché mille indizi non formano una sola prova come 1000 conigli non formano un leone!
Intendiamoci noi non diciamo che i tre sono innocenti ma non ci sono prove sufficienti per dire che siano colpevoli o per dire chi di loro sia il colpevole.
Potrebbero essere colpevoli uno o due diloro e gli altri innocenti. Ma chi? E possiamo mai sacrificare una o due persone per colpirne di sicuro almeno uno?
Come diceva Voltaire: "E' meglio correre il rischio di salvare un colpevole piuttosto che condannare un innocente".

Vorrebbe spiegarci nei dettagli qual è il suo esame sulla posizione dei tre imputati per quanto riguarda gl'indizi?

Da quanto ho appreso dai mezzi d’informazione, dei tre giovani nessuno ha confessato. Le tracce scientifiche - per cui esistono dubbi di corruzione - dimostrerebbero al più che i tre erano presenti sul luogo del commesso delitto, ma non si può dire chi specificamente abbia commesso il crimine.
Chiamati Amanda A, Raffaele B, Guede C, il delitto, casuale e privo di movente sicuro, può essere stato commesso dai tre insieme A, B, C, (come da sentenza ma non ci sono prove del comportamento dei singoli). Oppure da A, o da B, o da C. Da A con B. Da B con C. Da A con C. In ogni caso è ovvio che chi è venuto dopo sulla scena del delitto è innocente. Ma come si fa a dire chi ha ucciso e da chi specificamente sia stato aiutato?
Intendiamoci, i giudici hanno correttamente rispettato la legge che consente loro di usare il processo indiziario e, quindi, è la legge che consente quel sistema che va cambiata.

Progetti per il prossimo futuro?

Fare drammaturgia a tutto spiano, attivismo culturale, politico-sociale per portare avanti le nuove idee da me propugnate attraverso il Movimento Utopist-A da me fondato.
Sto elaborando, inoltre, il progetto “Diritto 2000” che sostituisca al medievale diritto penitenziale (basato sulla punizione) il neoumanistico diritto medicinale (cura, sanzioni e misure di sicurezza). In questa chiave in un recente convegno della Regione Lazio che anticipava la legge di criminalizzazione dello stalking mi espressi paradossalmente contro la legge.

Come ha conosciuto l'Associazione Observo Onlus onlus?

Ne avevo sentito parlare sul territorio e l'ho cercata in rete. Apprezzo le vostre finalità. Una delle mie idee innovative è il giudice di quartiere con funzioni soprattutto di pacificatore sociale e d'intervento a fronte di un allarme.
Nella mia esperienza di giudice penale vedevo che spesso la violenza e i reati nascevano nell'ambito della famiglia, dei condomìni etc. e mi chiedevo a cosa servisse punire e perché non si creava una politica d'intervento e di allarme per pacificare i soggetti contendenti prima dello scoppio del crimine.
Ecco: la vostra organizzazione nel sistema da me escogitato sarebbe di ottimo ausilio ma sempre in fase di prevenzione perché io mi batto contro una politica di pura repressione.
Prendiamo ad esempio lo stalking che è uno dei cavalli di battaglia di Observo onlus:lo stalking va seguito, aiutando la vittima a neutralizzare subito l'aggressore. Aspettare che il crimine si compia è un assurdo. Mettere in carcere lo stalker spesso non serve, anzi acuisce il rancore nei confronti della vittima denunziante, con possibili effetti micidiali una volta che il soggetto sia stato liberato.
Come, ahimè, si è già verificato.

Un ultimissima domanda: siamo a dicembre, finisce un anno, ne comincia un altro. Un pensiero (un augurio) a se stesso, ai cittadini di questo territorio, all'Italia, al mondo intero.

La Bellezza salverà il Mondo (Dostoevskij).
Questo il mio credo.Se facciamo delle cose belle diventiamo anche buoni.
Il mondo attuale è corrotto perché si fanno cose brutte, sporche, micidiali, contro l'uomo.
Il mio desiderio: "L'imagination au pouvoir!".
Prima di tutto portare arte, cultura, teatro tra i giovani del territorio di Ostia e di Roma per dare loro una speranza reale di un mondo diverso dallo sballo delle droghe, dell’alcool e del vuoto. Alzo il calice e brindo.
Auguri.

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che vogliono mettere a disposizione degli altri le proprie competenze e le proprie capacità).

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