Monologhi
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1)KAROSHI.

     Monologo grottesco. Karoshi è termine giapponese indicante "morte per eccesso di lavoro". Di eccessiva fatica i muore ed è quello che capita a Ciro Sciancalepore, amico dall'infanzia di Gennaro Esposito il quale, tra una maledizione, un ricordo e  un discorso politico, santifica l'abitudine napoletana della fannulloneria. Meglio non lavorare o lavorare poco che morire stecchiti in un ufficio, divorati dalla macchina mostruosa della società pseudolibertaria che rende schiavi, lanciando slogan orwelliani del tipo "il lavoro nobilita l'uomo".   Una valanga di meditazioni, di gesti, di sussulti  fino all'esito finale rivelatorio: lavorare non solo stanca e stressa,  come diceva Cesare Pavese, ma per davvero uccide.

                                     

 SCENOGRAFIA ESSENZIALE(scrivania + armadietto)

ATTORE MASCHIO 1  

2) L'ORGIA DEL TERZO POTERE

                                      

Monologo grottesco. Che la sessualità abbia effetti benefici e rasserenanti è cosa nota, ma che uno stimato e noto giudice ultra-conservatore Antonino Scaranzano si esprima a favore delle orge come soluzione per disinnescare le tensioni sociali, disorienta e sorprende non poco. Il monologo descrive l'effetto liberatorio dell'orgia metaforizzata in verità sul mondo come è: caos. L'amore per la verità del giudice Scaranzano, spinta all'eccesso, lo porta ad abbattere pubblicamente l'ipocrisia sociale del ruolo di agente di Temi, affrancandolo in prima persona dalle sue voglie forcaiole e dalle pastoie del mascheramento togato. Il terzo potere, la Giustizia, diventa così faro di luce dissacratoria e rigenerante per tutti gli altri poteri dello stato.

  SCENOGRAFIA ESSENZIALE(scrivania)

ATTORE MASCHIO 1

3)SANTA TECLA DEI NANI DA GIARDINO  

Monologo di Tecla, la brigatista nanista. La ragazza è seguace del movimento per le liberazione dei nani da giardino, quel "Front de libération des nains de jardin" nato in Francia nel 1995 e poi diffusosi in tutto il mondo. Il suo programma politico è semplice: liberare i nani dalla loro vita alienante per riportarli nel loro habitat naturale, la foresta.  Dopo l'ennesimo furto Tecla perora la sua causa davanti al pubblico con toni tra  tra il grottesco e il patetico, per rivelare come siamo tutti, volenti o nolenti, nani di gesso per decorare i prati dei Signori del Vapore.

                             

ATTORI 2

MASCHIO 1 (Optional)

FEMMINA 1

ATTRICE 1

BAMBINI(ad libitum e optional): 7

UNA VOCE FUORI CAMPO

  4)MIODESOPSIE (LA VISIONE DELLE MOSCHE)

  monologo di Gennaro Francione

Le miodesopsie [dal greco myodes, 'simile a mosche' e òpsis 'visione'] o mosche volanti sono la manifestazione di ombre mobili nel campo visivo dell'occhio dovute ad una non perfetta trasparenza del corpo vitreo. Ne è affetto in seguito a un trauma subito l'oculista Geremia Santorino,  il quale dà una lezione di anatomia confidenziale per spiegare come si è liberato dal suo male inguaribile, con la consapevolezza che la Mosca è il suo Spirito Guida  e che l'intero universo esterno è attraversato da insetti-mali fastidiosi da neutralizzare con la mente e col cuore.

                    

 

Scena essenziale

ATTORI 1 MASCHILE

   

5)INCINTITUDINE(LA MADRE DELL'ANTICRISTA).

 Monologo di Lea, la Mosca, sullo stato d'incintitudine suo e di altre. Una dimensione aliena vissuta dalla giovane per derivarne, attraverso la sapienza sofistica e il relativismo universale, sensi della vita fasulla tra il comico e il grottesco.

                                                           

ATTORI 1 FEMMINA 

6)ERETTITUDINE(HOMO PRIAPINUS)

 Il priapismo di Giorgio Marcantonio ha un'impostazione politica nel senso di ricondurre la condizione di erezione totale ed eterna alle continue e sollecite stimolazioni dei media che, al fine di pubblicizzare prodotti e venderli sul mercato, utilizzano l'immagine erotica fino al parossismo.

Il nostro personaggio possiede gadgets (della famosa collezione CineSex), oggetti griffati: è il prototipo  del maschio aziendale, creato cioè sulla falsariga di una indagine di mercato. Numerose le erezioni di fronte ai culi e tette delle pubblicità in tv e giornali, per strada... ovunque.. finché un evento scatenante non procura un fenomeno di priapismo...

E' solo il primo momento di un'orribile mutazione che lo porterà a trasformarsi in Asino alla maniera del Lucio apuleiano o del Lucignolo collodiano. La condizione asinina è l'estremo stadio dell'homo sempererectus.

Cercherà con tutta una serie di espedienti di ammosciare l'attrezzo, fino a convincersi che l'unica soluzione è la castrazione chimica...

                              

ATTORE 1

MASCHIO 1  

7)L'URLO DELLA SCIMMIA.  

In questo monologo un attore racconta la sua vita e il problema sommo di chi recita: l'identificazione col personaggio. Si parte dalla frammentazione originaria del recitante in erba fino alla professionalità talmente pregnante che l'attore non riesce più a liberarsi da un ruolo animalesco impersonato tanto da doversi recare dallo psicanalista per liberarsi dalla paranoia emulativa. L'ultimo rischio è quello della dissociazione totale, nel fallimento della cura abreativa con caduta nella scimmia che si sostituisce al maiale. Dopo quest'altra lesione estrema della personalità l'estremo tentativo è di coniugare col volo della morte la dissociazione dell'attore per tornare, nell'assenza definitiva del teatro-vita, a una forma rudimentale di identità. E' quella del cadavere ambulante.

                                        

1 ATTORE MASCHILE

8)AUTOPSIA DI UN ALIENO POLITICO

  Col sottofondo delle immagini di Autopsia di un alieno(documentario che descrive l'autopsia di un presunto alieno) va il soliloquio dell'Uomo Megacefalico che rivela il mistero. L'alieno è  lui stesso un politico artista, onesto, incorruttibile, creatura unica di questo mondo fatta passare per un marziano.

 

                                                 

ATTORI 1 MASCHIO

OPERA MULTIMEDIALE(TRASMISSIONE FILMATO)

    9)'A FAMMA 'E PULLECENELLA

   Pulcinella è alle prese con la fame senza fondo. Egli fa parte del 70 % di affamati del mondo essendo affamato al 100 %. In un parallelismo incrociato da tra l'amore cieco per
la riottosa cuoca Palummella e la fame inestinguibile si sviluppa il
monologo della maschera napoletana in chiave d’ignoranza "struita".

                                            

1 ATTORE MASCHIO

10)ELOGIO  DELLA CALVIZIE

 

Monologo.

Il fisico inglese Gary Shultz, tra una teoria galattica delle stringhe  e l'elogio della calvizie, in parafrasi del celebre testo di Sinesio, racconta le sue vicende personali con gioie e dolori connessi alla testa pelata, cercandone di farsene una ragione. La verità è che al di là di tutto egli maledice la pelata invocando un atto finale da autentico rivolzionario che possa portarlo con un berretto simbolico a superare il dramma.

 

                                                  

 

1 ATTORE MASCHIO

 

11)L'URDEMA LEZIONE (DOPPELGANGER NAPOLETANO DI RANDY PAUSCH).

 

 

                                             

 

Questo monologo è la risposta napoletana del professore di filosofia Luigi Ricevuto, malato di un tumore terminale a Randy Pausch il docente di informatica anch'egli malato finale che in una memorabile ultima lezione alla Carnegie Mellon University riassunse in una lunga lezione il senso della vita secondo lui.

Tra ricordi familiari, emozioni amicali, rivoluzioni del sapere, si snoda il senso di una vita che prima o poi deve finire e che vale solo in quanto ricerca di una piccola felicità per sé e per gli altri sulla spiaggia dell'isola dove si realizzano i sogni.

 

ATTORE 1 MASCHILE

 

11)APHRA BEHN, LA PROSTITUTA DELL'INTELLIGENZA(Vita e morte di una spia, poetessa e drammaturga a pagamento del  ‘600 inglese)

 Monologo protofemminista e libertino di Aphra Behn (1640-1689), la prima
donna che fa della scrittura, soprattutto drammaturgica, il proprio unico mezzo di sostentamento. Soprannominata Astrea, per il nome di battaglia come agente
segreto inglese ad Anversa, la commediografa descrive la sua vita avventurosa e
soprattutto la battaglia per affermare la libertà della donna di scrivere
letteratura elevata alla maniera dei maschi fino alle soglie di un universale
anticopyright. 
     

                                                    

ATTRICE 1

 + CHITARRISTA FEMMINA

 

12) CHI SO I'? SO FRANCISCHIELLO (MONOLOGO DI UN PAZZO SUL BORBONISMO)

 Irrompe sulla scena Francischiello, l'ultimo re di Napoli.

Sembra il vero re, annientato prima dalla guerra mossagli dai piemontesi e poi da una fortuna avversa che gli tolse l'ultima felicità rimastagli, quella familiare, e poi la vita.

Finisce qui la storia? Con la sua morte? "Manco p'a capo!"  come dicono a  Napoli  dove il popolo è pieno di risorse, addirittura riuscendo a resuscitare i morti gloriosi.

Il redivivo Francischiello assume le spoglie corpo di un pazzo struito che in manicomio si studia la vera storia del Regno delle due Sicilie. Nella sua follia, lanciato verso il futuro,  sogna l'impresa impossibile di sollevare le popolazioni del sud, ridotte a monnezza da quelli del nord. Per questo  propone in testa alla rivoluzione pacifica nientemeno che gli artisti per creare una civiltà nuova bella e buona,  come lo era nei suoi ricordi, quella del decaduto regno borbonico.

1 ATTORE

13) PERORAZIONE  SPARTACHISTA  ALLA GUERRA DI LIBERTA'

 Teatro-danza descrivente la perorazione, che Spartacus gladiatore fuggiasco rivole a liberi e schiavi per ribellarsi al potere centrale del campidoglio.

Opera antica resa in chiave moderna e spettacolarizzata con la danza per rappresentare il tenttivo perenne dei deboli di ribellarsi ai forti.

1 ATTORE-DANZATORE

 14) TUTTI I CANI DI LUGAN (IL DILEMMA DELL'ANIMALISTA)

 Il papà di Lugan è un drammaturgo che deve scrivere una storia attorno al suo personaggio, quasi suo figlio: Lugan appunto.

L'animalista, a fronte di un evento increscioso - il suo dobermann ha morso la sua amata Brughi non amante degli animali - avanza alcuni dilemmi sulla natura del cane  e degli uomini per verificare soprattutto se le bestie sono così buone come dicono.

Nell'enantiodrama dall'uomo alla bestia  e ritorno lo scrittore cercherà una via emozionale per salvare la creatura più debole: il cane stesso. Ciò al di là se sia buona o cattiva a fronte della prepotenza della donna-cagna.

Un monologo che è anche un racconto di come un drammaturgo, tra ricerche libresche e viaggi nella memoria e nelle emozioni, costruisca una storia con filoni essenziali, digressioni e labirinti, razionalità e assurdità.

 

ATTORI: 1

    15)VESALIO: DE HUMANI CORPORIS FABRICA (ANATOMIA

     DRAMMATURGICA DEL PROTODISSEZIONATORE RINASCIMENTALE)

 Monologo multimediale  in due parti di Gennaro Francione descrivente la vicenda medica di Vesalio, attuatore di una rivoluzione in anatomia paragonabile a quella di Copernico.

La piéce si sviluppa in due parti. Nella prima, Dissertazione sulla dissezione dei cadaveri, assistiamo Vesalio che, in chiave pubblica, svolge una conferenza esplicativa sui suoi nuovi metodi di dissezione sul corpo umano.

Nella seconda, L'esilio di  Zante, lo troviamo malato e morente, abbandonato sull'isola foscoliana mentre si recava in Terra Santa. Là ricorda momenti lieti e amari della sua vita pubblica e privata fino all'ultimo respiro quando verrà trascinato nella Danza Macabre dai due corpi prima dissezionati.

ATTORI: 1