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Convegno del 26 novembre 2017  CASO BOSSETTI. UNA PIETRA MILIARE PER LA RIVOLUZIONE COPERICANA DELLA GIUSTIZIA a Verona con intervento dell’avv. di Bossetti Claudio Salvagni,  presentando  Fine della caccia agli untori. Il processo indiziario non s’ha più da fare!

                                           

 

CASO BOSSETTI. UNA PIETRA MILIARE PER LA RIVOLUZIONE COPERICANA DELLA GIUSTIZIA

 

Il convegno si terrà il 26 novembre h. 16  a Verona

DB Hotel Verona 

Indirizzo: Via Aeroporto, 20/C, 37067 Caselle VR

Entrata libera su prenotazione- Disponibili 200 posti

Informazioni e  prenotazioni allo 045 858 2012

http://www.dbhotelverona.it/

 

INTERVENTI

 

SALUTI

 

- Presenta il convegno il dott. Gianni Dalla Bernardina, proprietario del DB Hotel

- Saluti del dott. Gianni Spoletti e ringraziamenti agli sponsor (DB Dalla Bernardina Fuel Service - DB hotel - Kiwi Art Grafica e Pubblicità - LMA equipment flor solutions)

- Saluti dell’avv. Avv. Simone Curi per l’Ordine degli Avvocati di Verona.

 

MODERA:

 

Raffaella Griggi,  giornalista e cronista Rai

 

RELATORI:

 

Avv. Claudio Salvagni, patrocinante in Cassazione, difensore di Massimo Bossetti.

“Liberare Bossetti per liberare la giustizia italiana”

Dr. Gennaro Francione, Magistrato Tribunale di Roma, Presidente del Movimento per il NeoRinascimento della Giustizia

“Fine della caccia agli untori. Il processo indiziario non s’ha più da fare!”

Avv. Fiorenzo Alessi, patrocinante in Cassazione, difensore di Gessica Notaro

“Gl’ indizi sono ancora una procedura valida nel processo moderno?”.

Avv. Roberto Canevaro, patrocinante in Cassazione

“I pericoli del fondare la restrizione della libertà su base indiziaria”

Avv. Prof. Eraldo Stefani, ocente nel master 2° livello di scienze forensi Università della Sapienza Roma

Le indagini difensive, la parità processuale delle parti e l’impact della biologia forense nelle indagini difensive

Dr. Eugenio D’Orio Biologo forense e genetista forense, Docente al Corso di perfezionamento in “genetica forense” Univ. “Federico II” di Napoli

“La Criminologia dinamica. Il DNA non è prova regina”

Dr. Gianni Spoletti Criminologo investigativo, esperto in tecniche investigative scientifiche in supporto delle investigazioni classiche:

“Dalle microspie alle telecamere a circuito interno”

 

                                 ALTRI INTERVENTI

 

CARCERAZIONE PREVENTIVA SU BASE INDIZIARIA. SOTTRAZIONE LEGALE DI TEMPO VITALE E DISTRUZIONE DELLA VITA DI UN UOMO POI ASSOLTO.

 

-         Avv. Giuseppe Lipera,  esperienze di carcerati per anni,  poi assolti

-         L’ingegnere informatico   Raffaele Sollecito, assolto dall’omicidio Meredith Kercher, dopo aver trascorso circa  4 anni  in carcere preventivo. Presenta il suo libro “Un passo fuori dalla notte” su cui ha vergato  una dedica a  Bossetti.

 

DUE CASI EMBLEMATICI. I DILEMMI DELLE CONFESSIONI PARZIALI E/O CON  CHIAMATE DI CORREO (CASO LORIS STIVAL E ISABELLA NOVENTA).

 

-         Avv. Francesco Villardita, difensore di Veronica Panarello

-         Avv. Gian Mario Balduin, legale dei Noventa per l’omicidio di Isabella 

 

ELENA CESTE. UN CASO DI DELITTO CON CORPO CHE NON PARLA.

 

-         Avv. Enrico Scolari, avvocato di Michele Buoninconti

 

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LA CRIMINOLOGIA DINAMICA, CAVALLO DI BATTAGLIA DEL MOV.RIN.GIU DI G. FRANCIONE

Il MOVIMENTO PER IL NEORINASCIMENTO DELLA GIUSTIZIA (MOV.RIN.GIU), fondato dal giudice drammaturgo Gennaro Francione, partecipa al Convegno del 23 settembre a Milano “La prova scientifica e i nuovi orizzonti della biologia forense nelle investigazioni giudiziarie”.

   Il libro base è "TEMI DESNUDA" (VADEMECUM PER CREARE UNA GIUSTIZIA GIUSTA - Herald editore Roma 2015), curato da Francione e da lui scritto insieme a Ferdinando Imposimato e Paolo Franceschetti, con interventi in pre e postfazione di Saverio Fortunato e Antonietta Montano. Editrice Herald di Roma.

Nel campo penale il MOV.RIN.GIU sostiene i seguenti principi: lotta al processo indiziario, giudice di quartiere e d'intervento web, nomofilachia nel favor rei, verdetti innovativi pro deboli contro i forti, doppio grado di giudizio, diritto medicinale, separazione delle carriere e, infine, una gigantesca rotazione dei giudici nell’unificazione di tutte le magistrature in incarichi pro tempore (giudice ordinario, giudice di pace, giudice amministrativo, giudice di quartiere e web).

Continua una serie di conferenze col Movimento su vari temi esposti dalle avanguardie del diritto per migliorare la giustizia. Quali i rimedi per una nuova giustizia veramente giusta?

   In questo periodo alcuni eclatanti casi giudiziari (Meredith Kercher, Melania Rea, Elena Ceste, Guerina Piscaglia, Roberta Ragusa, Yara Gambirasio, Sara Scazzi, Chiara Poggi etc.) hanno portato alla ribalta degl'indiziati che continuano, pur arrestati, a proclamare la loro innocenza. La mancanza di prove certe e il fondarsi dei processi su elementi puramente indiziari hanno generato un pullulare in rete e in Face Book di gruppi contrapposti di innocentisti e colpevolisti. Un vero e proprio cult dove tutti diventano giudici, criminologi, esperti, alimentato dai media cartacei e soprattutto televisivi che dedicano, questi ultimi, il 70 % della loro programmazione alla materia noir.

  Il Movimento sta girando l’Italia con una serie di convegni e altri ce ne saranno dopo quelli di Roma, Caserta, Crotone, Viterbo, Palaia-Agliati, Napoli, Milano dove si sono avuti interventi di addetti ai lavori, personaggi emblematici (Raffaele Sollecito, procuratore Piero Tony, avv. Giuseppe Lipera, Ronzoni amico di Bossetti), infine delle istituzioni particolarmente interessate alla costruzione di una giustizia giusta (Regione Basilicata, Provincia di Crotone, Comuni di Caserta, Palaia, Corsico). I convegni tendono a verificare le problematiche connesse al processo indiziario dovendo preferibilmente gl'investigatori mettersi alla ricerca di prove fortissime e incrociate, le quali solo fondano un processo giusto per essere certi di mettere dentro dei sicuri colpevoli e non degl'innocenti.

      Il giudice Francione insieme al biologo forense prof. Eugenio D’Orio, operante  presso l’Università di Copenaghen e organizzatore del convegno di Milano, ha elaborato la teoria della "Criminologia Dinamica", che ribalta il processo indiziario a favore di un processo popperiano per prove fortissime, sfruttando i più recenti background tecnico-scientifici provenienti dalla ricerca. Il progetto è stato approvato anche dal direttivo della Crime Unit dell'Università di Copenhagen ed è stato presentato al Congresso di Vienna "Increasing security solving Crime".

Sia dai fatti di cronaca sia dalle posizioni di diversi “addetti ai lavori” si evince come il test genetico a cui possono, a determinate condizioni di legge, essere sottoposti gli indagati, non è infallibile come si crede. Il metodo rigoroso popperiano porta a escludere che il processo possa essere fatto per indizi, essendo necessarie prove fortissime e incrociate.

Nel caso del DNA prima di tutto il prelievo e le analisi devono essere garantite dalla creazione de iure condendo di un servizio di prelievo e indagini con esperti super partes, alle dipendenza della magistratura e non del P. M.. Allo stato quegli atti delicatissimi d'indagine vanno garantiti dalla compresenza di un consulente alla difesa anche pro ignoto alias è tutto nullo (art. 111 della Cost.). E’ necessario prevedere un difensore per ignoto e un consulente per ignoto per ovviare alla falla formale della procedura di controllo e verifica. Non è pura teoria visti i problemi creati dalla polizia scientifica nel caso Meredtih Kercher, conclusosi con l’assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito

  Nella sostanza d'indagine bisogna stabilire in maniera precisa "come" una traccia significativa sia arrivata su un corpo, "quando", e soprattutto che rapporto abbia con l'eventuale azione omicidiaria, non potendosi escludere una contaminazione accidentale, ad arte o un lascito da parte del soggetto incriminato al di fuori del delitto di omicidio (casuale o rapportata ad altri eventi come occultamento di cadavere).

Le prove forti vanno ricercate naturalmente per costante giurisprudenza anche post crimen e in queste vengo in rilievo tecniche di pedinamento  e intercettazione e avanzate come quelle proposte dal dott. Gianni Spoletti.

   Il caso forte esaminato nel convegno di Verona sarà naturalmente quello di Yara Gambirasio che sarà esaminato in profondità grazie alla presenza al convegno del suo difensore, l’avvocato Claudio Salvagni oltre ad altri illustri relatori come gli avvocati   Fiorenzo Alessi,  Roberto Canevaro,  Eraldo Stefani.  Il dilemma sull’innocenza di Bossetti è solo un emblema perché altri casi verranno citati paralleli con interventi dei difensori: avv. Francesco Villardita (Panarello), avv.. Enrico Scolari (Buoninconti),  avv. Gian Mario Balduin (legale dei Noventa per l’omicidio di Isabella), avv. Giuseppe Lipera (a narrare esperienze di carcerati per anni, poi assolti).  Sarà ancora presente l’ingegnere informatico Raffele Sollecito, vittima illustre di un sistema parascientifico  e indiziario che l’ha tenuto dentro 4 anni per poi assolverlo.

Massimo Bossetti malgrado dubbi irrefragabili di procedura e di sostanza è da anni in prigione e, secondo Francione, va assolto. Il DNA in mancanza di verifiche a monte e a valle (il reperto si è esaurito) sui modi di assunzione ed elaborazione fa sì che quell’elemento non sia nemmeno un indizio. E' zero. Il resto è solo romanzo e gossip.

Ammesso e non concesso che il DNA sia di Bossetti, non basta quest’elemento perché bisogna stabilire come sia arrivato là per accidente o no e, se portato direttamente dall’imputato sul corpo di Yara, quale sia stato il ruolo nell’azione omicidiaria dell’indiziato, il quale potrebbe tra l’altro essersi limitato al semplice trasporto del cadavere. E, in questo, viene in aiuto la criminologia dinamica unitamente a prove altre che non ci sono.

In definitiva per aversi un processo giusto è necessario che il diritto si allei strettamente alla scienza rigorosa degli esperti e che diventi esso stesso scienza, operando popperianamente alla ricerca di prove fortissime e incrociate. Gl’indizi, secondo Francione,  vanno ridotti sempre allo stato di mere congetture, inefficaci si non portino a prove solide tali, se incrociate. da poter giungere al medesimo risultato di fronte a qualunque sperimentatore.

 

- MOVIMENTO PER IL NEORINASCIMENTO DELLA GIUSTIZIA (MOV.RIN.GIU)

https://www.facebook.com/groups/969134863127287/

- CONTRO IL PROCESSO INDIZIARIO:

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