Commento Iapichino
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Un ficcante commento sulla sentenza  anticopyright   la potete trovare, firmata dall'avv. Vincenzo Iapichino, in http://www.difensore.it/dirittointernet/vucumpra.htm

Vi trovate l'analisi alle tre chiavi di volta della sentenza

Quella prettamente giuridica;

> Quella sociale-politico;

> Quella dell'arte.

> Dal lato specificatamente giuridico Iapichino nota che la sentenza si occupa del:

> Valore della consuetudine

> Onere prova della non punibilità in ossequio nuovo artt.111e giusto processo

> Esimente art.54 cp

> Interpretazione della legge "alla luce del mondo concreto"

 

> Dal punto di vista squisitamente sociale politico:

> Sintonia tra il dettato della legge e il "comune sentire della popolazione"

> Il Parlamento non può tradire le aspettative del popolo(le sentenze vengono  emesse in nome del popolo )pena la disapplicazione della legge

 

> Dal punto di vista dell'arte:

> L'arte e la scienza devono essere libere e quindi usufruibili da tutti

> L'arte deve essere umanitaria e sociale e quindi facilmente accessibile.  Anche la New Economy depone  nel senso dell'arte a diffusione  gratuita o a bassissimo prezzo.

Un commento efficace che apre vie per altre fervide riflessioni in questa sentenza rizomatica.

 

 

Sentenza anticopyright
note di Vincenzo Iapichino

Il Tribunale di Roma, Giudice Monocratico Dott. Gennaro Francione, ha pronunziato assoluzione di quattro extracomunitari venditori in strada di cd contraffatti per aver agito in stato di necessità (bisogno di nutrirsi), avendo rilevato un danno sociale in concreto inesistente per il limitato numero di copie vendute e per analogia con la diffusione anticopyright dell'arte libera e gratuita in rete .

In data 15/02/2001 il Giudice Gennaro Francione ha emesso una innovativa sentenza che, nel dichiarare non punibile un extracomunitario per la detenzione di cd abusivamente duplicati   per aver commesso il fatto per sfamarsi ,sfiora molti problemi di grande attualità acquistando così una portata di vasto respiro che certamente farà  discutere molto e non solo nel mondo prettamente giuridico.

E' una sentenza che rispecchia i tempi con cui si confronta e a cui si adatta come naturale conseguenza della volontà sostanziale ed evidente del popolo in nome del quale vengono emesse le sentenze .E' figlia dell'"era della globalizzazione " che coglie l'intuito della NEW-ECONOMY :arte e scienza libere grazie alla loro diffusione anche a mezzo internet e quindi a basso costo.

Il potere economico si deve adattare al volere del popolo,del popolo mondiale che vuole internet libero .

L'atteggiamento della new-economy,che non sfugge al redattore della sentenza,non è in  contraddizione col suo essere e la sua natura. L'economia ha capito che può sfruttare internet solo se i costi si mantengono bassi  e i costi bassi  generano diffusione  e quindi alla fine l'economia guadagna di più.

E' la prima volta che si incontrano potere economico e popolo,potere economico e arte libera .

Questo nuovo modo di rapportarsi senza dubbio distribuisce  benefici   a tutti.

Gli americani già da tempo hanno capito che bisogna cambiare mentalità.

 ("Anche grossi network come Napster si sono mossi da tempo in senso anticopyright e hanno permesso copie di massa dell'arte musicale. Fenomeno appena sfiorato dalle recenti sentenze degli USA che si sono espresse nel  senso di regolamentare la materia della riproduzione di massa, ma con un pagamento ridottissimo in un nuovo mercato dove il guadagno dei produttori è quantificato su "minimi diffusissimi") .

E l'Europa stessa cammina verso la liberalizzazione (Anche grossi network come Napster si sono mossi da tempo in senso anticopyright e hanno permesso copie di massa dell'arte musicale. Fenomeno appena sfiorato dalle recenti  sentenze degli USA che si sono espresse nel senso di regolamentare la materia della riproduzione di massa, ma con un pagamento ridottissimo in un nuovo mercato dove il guadagno dei produttori è quantificato su "minimi diffusissimi")  La sentenza quindi va letta con un occhio rivolto al modo di pensare di oggi che è globalmente in favore dell'arte libera. Solo in Italia la testardaggine dei produttori , che badano solo allo "sfruttamento dell'arte" senza mirare quanto meno a conciliare i loro "equi" guadagni con il fine principale dell'arte veicolo di tanti apprezzabili valori che completano ed evolvono l'educazione e la formazione del cittadino,ha DETERMINATO una legislazione che punisce molto severamente anche chi vende qualche cassetta pirata  per poter campare. Si arriva all'assurdo :contestare finanche "il reato di ricettazione" quando poi oramai gratuitamente da internet ci si scarica tutto ciò che si vuole.  Napster dispensa e il povero extracomunitario subisce un procedimento penale per qualche cassetta.

Con quale risultato ?  I Tribunali si intasano(nel mentre è stata favorita la depenalizzazione a vasto raggio),lo Stato spende soldi(addirittura paga l'avvocato difensore: i "vucumprà "sono nullatenenti),nasce il conflitto fra i venditori stranieri, che possono evitare le pene cambiando Paese, e i nostri commercianti mentre l'autore(vero titolare dei diritti)non ci guadagna proprio niente.

Finora nessun risultato ha dato l'aver inasprito le pene:i marciapiedi sono pieni di vucumprà. L'unica cosa che ha un certo effetto è la confisca del materiale(la sentenza che ci riguarda ha proceduto alla confisca).

Se si vuole risolvere il problema allora bisogna a tappeto sequestrare sgombrando i marciapiedi e abbassare notevolmente il costo degli originali.

Anche in questo caso se non interviene una legislazione coerente con i tempi (Speriamo nelle istituzioni europee)ci sarà il marocchino che se la cava dicendo"aggia accampà"(è la prima parola dialettale che imparano gli  extracomunitari)e c'è lo sfortunato che si guadagna finanche il reato di ricettazione e la pubblicazione sui giornali.

 E' meno grave picchiare una persona che vendere una cassetta abusivamente duplicata,nel mentre  la New Economy depone per l'arte a diffusione gratuita o a bassissimo prezzo.

Non capisco perchè in Italia ci si vuole ostinare a fare pagare salate l'acquisizione delle conoscenze.

Lo Stato non fa pagare all'utente gli stipendi dei professori  perché appunto ritiene l'acculturamento dei consociati di capitale importanza e poi pretende dal più debole(i grandi personaggi hanno le informazioni gratuite)il pagamento dell'uso degli strumenti informativi: Grazie internet! Difendiamola tutti

E' grazie a internet che vi giunge questo mio intervento.

In questo modo io dico" la mia", sperando di raccogliere qualche frutto ,e l'utente gode dell'opinione altrui decidendo di farne tesoro o meno e il tutto gratis,o anzi ancora si pagano gli scatti telefonici.

Internet mette a disposizione la cultura . Lo Stato ancora NON HA ADERITO alle varie richieste di fornire i testi delle

leggi gratis Il sito Giust.it cita una circolare del ministero degli interni in relazione alle infrazioni rilevate con l'autovelox. Non posso leggerla però perchè non sono "ABBONATO" allora vado nel sito del ministero degli interni e cerco nelle circolari. Manca giusto quella. Come Giust.it ce l'ha e io cittadino che devo difendere altri cittadini non posso leggerla sul sito di chi ha emanato la circolare...ma allora che circolare è? è solo per i dipendenti?e io non devo

sapere come si devono regolare i dipendenti? oppure ed eppure solo se mi abbono lo posso sapere.

E' come se si volessero tenere nascoste le Leggi E' vero che le pubblico sulla gazzetta che a molti arriva gratis.

E' anche vero che c'è gente che non si può permettere il lusso dell'abbonamento.

E allora come fa a rispettare la legge?

E l'extracomunitario?

Già non parla la lingua italiana per cui di per se stesso trova difficoltà a recepire una legge di difficile interpretazione anche per gli stessi giuristi immaginarsi se gli si può chiedere di acquistare le gazzette ufficiali I siti che permettono l'accesso gratis alle leggi sono fra i più seguiti. Si pensi al comune di Jesi :che opera meritoria che sta facendo.

La sentenza è per gratuita diffusione dell'arte e della scienza,ma mi sa che molti ostacoli bisognerà superare in Italia prima che la cultura diventi patrimonio di tutti e quindi fruibile da tutti senza"impingimenti"

Se non si favorisce la diffusione del contenuto delle Leggi immaginarsi quale "testardaggine" nel concedere l'accesso gratis alla cultura in generale e ciò mentre IMPERA INTERNET IN UNA SOCIETA' civile l'accesso alla cultura non può pretendere costi esosi.

Non si può limitare internet?(sono interessati gli ordinamenti giuridici degli altri Paesi) Non si può bloccare la grossa società estera che diffonde gratuitamente in tutto il mondo  con grossi benefici per le multinazionali che su quei siti

inseriscono la loro pubblicità?

Allora colpiamo il poveretto che vende qualche cassetta!!!!!!!!!

Inumano? ma noooo!!!..gli paghiamo l'avvocato

 

Ha più considerazione la prostituta che non il" vucumprà"

Non si infierisce contro la prostituta ,che anzi si cerca di porla in salvo,ma contro il suo sfruttatore ;nessuno invece cerca di dare una mano all'extracomunitario che a questo punto per "campà" potrebbe scegliere altre vie poche rischiose dal punto di vista penale ma con conseguenze dannose per la nostra società. Bisogna capire che l'extracomunitario anche in questo settore è uno "sfruttato":certo che dietro a loro c'è un giro di miliardi,ma

non possiamo fare i severi con gli ultimi della catena:i più deboli i quali, però di fronte al bisogno di sfamare i propri figli non si faranno impaurire da pene severe.

Il discorso come si vede ci porta lontano. Evidenzia questa sentenza ampi risvolti E' una sentenza così ricca di spunti,di riflessioni,considerazioni che per commentarla bisognerebbe scrivere libri.

Per il momento ci limitiamo ,per sottolineare appunto la sua portata,a mettere a fuoco  le questioni più interessanti sollevate dalla sentenza e che si possono inquadrare per una migliore valutazione in tre categorie:

1 Quella prettamente giuridica

2 Quella sociale-politico

3 Quella dell'arte

 Dal lato specificatamente giuridico si occupa del:

Valore della consuetudine

Onere prova della non punibilità in ossequio nuovo art. 111 e giusto processo

 Esimente art.54 c.p

 Interpretazione della legge "alla luce del mondo concreto"

Dal punto di vista squisitamente sociale politico:

 Sintonia tra il dettato della legge e il "comune sentire della popolazione"

 Il Parlamento non può tradire le aspettative del popolo(le sentenze vengono emesse in nome del popolo )pena la disapplicazione della legge 

 Dal punto di vista dell'arte:

 L'arte e la scienza devono essere libere e quindi usufruibili da tutti

 L'arte deve essere umanitaria e sociale e quindi facilmente accessibile

 Anche la New Economy depone, dunque, nel senso dell'arte a diffusione gratuita o a bassissimo prezzo .