Gazzetta del Mezzogiorno
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Gazzetta del Mezzogiorno, 7 marzo  
A sud est di Napoli l'area nella quale è avvenuto il disastro ferroviario.


Secondo quanto risulta dalle prime notizie più di 500 italiani hanno trovato la morte. Essi sono rimasti asfissiati dall'ossido di carbonio quando il treno merci gremito si è fermato per un guasto in una galleria.

 L'ufficio stampa sta facendo dei passi per ottenere un elenco dei nomi delle vittime.
 Successive notizie danno i seguenti particolari: poco dopo la mezzanotte del 3 marzo un normale treno merci delle FF.SS. italiane, condotto da personale regolare civile italiano, si arrestava su una salita in una galleria dell'Italia meridionale. Il treno era composto da 12 vagoni carichi di merci destinati a civili e 33  vagoni vuoti. Sul treno merci si trovavano diverse centinaia di viaggiatori clandestini che, a quanto sembra, vi si erano arrampicati col favore dell'oscurità mentre il treno faceva manovra nella stazione da cui era passato prima di entrare nella galleria. 

 La maggior parte del personale e dei passeggeri sono rimasti asfissiati quasi istantaneamente e i primi accertamenti indicano che non vi sono stati segni di panico... Cinquecento nove persone  hanno trovato la morte per avvelenamento da ossido di carbonio. 

  Il Brig. Gen. Carì R. Gray Jr., direttore generale dei servizi ferroviari delle Forze Alleate, ha nominato un comitato d'inchiesta composto da periti militari e ferroviari alleati e da funzionari delle FF.SS. italiane, per fare investigazioni complete sull'incidente che egli ha definito come "uno dei più incresciosi e dei più insoliti nella storia delle ferrovie".

 

 
Gazzetta del Mezzogiorno, 8 marzo  
Nuovi particolari sul disastro ferroviario.

    Il treno merci n° 8017, proveniente da Napoli, partiva a mezzanotte e 5 da una stazione dell'Italia meridionale. Il treno era composto da due locomotive e 44 vagoni e aveva a bordo passeggeri clandestini. Il treno sostò in una galleria lunga tre chilometri avente una pendenza dell'1,6% e rimase fermo quasi al centro della galleria per circa 5 ore. Il tunnel si riempì di fumo e soffocò i viaggiatori. 

  L'unico sopravvissuto fra il personale del treno, un fuochista, riuscì a raggiungere a piedi una vicina stazione, dando notizia della sciagura, alle 7 antimeridiane. 

  Un treno di soccorso e autocarri della Croce Rossa, con personale sanitario e materiale di soccorso, furono inviati ad una stazione a poca distanza dalla galleria, a cui il treno fu fatto retrocedere. 
  Il Prefetto e tutte le altre autorità, fra cui il maggiore Nicols, della Commissione Alleata di Controllo, si recarono sul luogo della sciagura, assieme a funzionari del Ministero delle Comunicazioni. 

  I corpi delle vittime sono stati riuniti nel ristretto recinto del locale cimitero dove non possono venire tumulati. Si sono potuti salvare una sessantina di viaggiatori, tra i quali 18 in gravi condizioni, che sono stati trasportati in un ospedale. Il totale delle vittime ammonta a 431 uomini 71 donne, tutti asfissiati. Le vittime erano profughi e viaggiatori clandestini.