Peste e Corna
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Canosa Romano è nato ad Ortona il 6-8-35. Ha scritto opere di diritto, ma soprattutto di saggistica giudiziaria colta trattando di storia critica dell'inquisizione, del carcere, della prostituzione etc..

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Tempo di peste(Magistrati ed untori nel 1630 a Milano(Sapere 2000 - Roma, 1985).

La peste milanese del 1630 non fu considerata globalmente una "grande" peste. Non lo fu per il o numero dei morti; non lo fu per le tensioni sociali dalle quali fu preceduta e accompagnata; non lo fu, infine, neppure per le sue conseguenze sulla economia dello stato (la cui crisi, nel secolo XVII, ebbe tutt'altre e più generali cause).

In un quadro di peste media - che soltanto l'opera manzoniana è riuscita a trasformare in grande - la peste del 1630 fu caratterizzata da un accadimento che raggiunse un'ampiezza e un'eco ignote alla magior parte dei contagi: i processi per le unzioni.

Vi sono molti indizi per ritenere che lo sviluppo, tragico,dell'affare degli untori, sia stato determinato dai rapporti di poteri esistenti in quegli anni nel Ducato di Milano e dal tentativo della massima autorità giudiziaria dello Stato, il Senato, di recuperare il ruolo di primo piano del quale aveva goduto in passato.

"Confinato", al termine di un'evoluzione iniziata alla fine del Cinquecento, quasi esclusivamente nel settore giudiziario e privato di ogni diretta influenza politica, il Senato vide nella peste l'occasione per riaffermare nei fatti il suo ruolo egemone nella città e nello stato.

A questo fine ne utilizzò tutte le possibilità a sua disposizione. Dove non arrivò attraverso il governo "tecnico" della peste (gestito da un organo, il Tribunale di Sanità, da lui controllato)arrivò con i processi alle unzioni che gli consentirono di esercitare sulla città e sullo Stato per alcuni mesi un'autentica dittatura.

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Un'opera monumentale di Canosa è stata la Storia dell'Inquisizione in Italia dalla metà del Cinquecento alla fine del Settecento(Sapere 2000, Roma) in sei volumi pubblicati tra il 1986 e il 1990,seguiti poi da altri studi specifici. Una ricerca ardua perché le carte dell'Inquisizione, processuali e non, ssai spesso o sono andate perdute o non sono accessibili.

"L'assenza delle carte processuali <...> rappresenta indubbiamente, dove ricorre, un ostacolo non lieve per la comprensione concreto operare del S. Ufficio lungo i due secoli e mezzo della sua esistenza. Essa tuttavia non è tale da impedire che, in casi del genere, ci si occupi tout court dell'Inquisizione. Questa infatti non fu soltanto una "macchina da processi", ma un elemento della struttura ecclesiastica, istituito per agire in difesa dell'ortodossia religiosa nei vari stati della penisola.

Questa sua caratteristica di essere un tribunale sostanzialmente estero, la pose spesso in conflitto con il governo civile degli stati in cui era chiamata ad operare".

La ricerca al di là del lato coloristico di streghe e stregoni pone in luce una lotta tra la Chiesa che cercava di mantenere tribunali inquisitoriali locali attraverso cui esercitare la sua influenza e i singoli governi che quell'influenza cercavano di ridurre.