TEMI 
		DESNUDA
		
		                                                     (VADEMECUM PER  
		CREARE UNA GIUSTIZIA GIUSTA) 
		    La Temi desnuda come 
		Giustizia denudata, riecheggiante la Maya Desnuda del Goya.   Temi o 
		Temide è la dea greca, simbolo  della giustizia,  spesso rappresentata 
		bendata come la Dea Fortuna. Talora la benda ricopre occhi da cui escono 
		rivoli di sangue perché forze pseudodemocratiche l’hanno accecata e le 
		impediscono il giusto dosaggio della bilancia. In questo saggio a più 
		mani, Gennaro Francione (anche curatore), Ferdinando Imposimato e  Paolo 
		Franceschetti, con interventi in pre e postfazione di Saverio Fortunato 
		e Antonietta Monano,  raccontano  il fallimento di Temi nelle  
		democrazie  occidentali dove spesso la Giustizia è diventata un 
		simulacro, una prosperosa babilonide, con in mano la mazza puntuta e 
		ricoperta di metalli rugginosi, asservita, nell’applicazione pedissequa 
		della legge, ai poteri forti. Quali i rimedi per una nuova giustizia 
		giusta? Lotta al processo indiziario,  giudice di quartiere, 
		nomofilachia nel favor rei, verdetti innovativi pro  deboli contro i 
		forti, separazione delle carriere e, infine, una gigantesca rotazione 
		dei giudici: questi i rimedi per evitare il formarsi e rigenerarsi 
		perenne della Casta costituente il Terzo Potere.  Questa la via per una 
		giustizia realmente democratica che renda concreti i principi di 
		libertà  ed uguaglianza, in nome di una fraternité gettata come 
		contrappeso liquido sulla bilancia del Tribunale degli Onesti. 
		
		
		
		                                                   Interventi 
		
		
		
		Saverio Fortunato:  Prefazione
		
		
		 
		
		
		          Gennaro Francione: DALLO STATO PIRAMIDALE ALLO STATO SFERICO  
		DI TEMI 
		
		
		 
		
		
		Ferdinando Imposimato: LA RUOTA DELLA GIUSTIZIA
		
		
		             
		
		
		 Paolo Franceschetti : Giustizia giusta.   RIVOLUZIONE E NON RIFORME
		
		
		 
		
		
		Antonietta Montano:  Postfazione