Furto depenalizzato
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(Del 20/1/2003 Sezione: interni Pag. 6)

PRONTO UN DISEGNO DI LEGGE BIPARTISAN
Depenalizzare il furto Idea choc alla Camera

ROMA LA proposta bipartisan è scioccante: «Depenalizziamo il furto». Sissignore, il furto. Il professore Carlo Taormina, deputato di Forza Italia, ed Enrico Buemi, capogruppo dello Sdi nella commissione Giustizia, dopo le denunce del procuratore generale Favara, all´apertura dell´anno giudiziario, hanno deciso di presentare un disegno di legge alla Camera per depenalizzare questo reato. Se questa proposta dovesse essere approvata dal Parlamento, per i ladri la prospettiva del carcere si allontanerebbe. Per sempre. Carcere? Obiettano Buemi e Taormina: «La relazione del procuratore generale Favara ha ricordato che a fronte di 789.907 furti denunciati nel 2002, ne sono rimasti impuniti, perché ignoti gli autori, 753.025, il 96%». E, dunque, per Buemi e Taormina già nei fatti il furto non è più un reato perseguito. Insiste l´avvocato Taormina: «La nostra proposta tiene conto della situazione attuale: da quarant´anni non si processano i responsabili dei furti nelle aule di giustizia». Recita l´articolo 624 del Codice penale: «E´ colpevole di furto chiunque si impossessi della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per sé o per altri». Pena prevista: la reclusione da sei mesi a tre anni e la multa fino a 500 euro. La depenalizzazione, dunque, riguarderebbe questa tipologia di furto, che lo differenzia da altri reati contro il patrimonio, quali l´appropriazione indebita, l´estorsione, la rapina e la truffa. Insomma, il furto che si vuole depenalizzare è quello che si consuma senza violenza, armi, minacce alle persone. «La realtà - sostiene Enrico Buemi, Sdi - è che il ladro se non lo becchi in flagranza non riuscirai quasi mai a individuarlo. La gente ruba e rimane impunita. In questi anni di politica giudiziaria e repressiva, c´è stato uno squilibrio: si è voluto enfatizzare i reati contro il patrimonio mentre si è assistito a una depenalizzazione strisciante nei confronti dei reati contro la persona, che in realtà sono i più gravi. Nelle aule di giustizia può accadere anche che se sei colpevole di un omicidio colposo, attraverso il patteggiamento o lo sconto di pena, dopo cinque anni puoi saldare il conto». Ma depenalizzare il furto cosa comporterà? Risponde il professore Taormina: «Alla detenzione noi contrapponiamo una sanzione alternativa, il cui ventaglio va dalla sanzione pecuniaria al lavoro socialmente utile. Con la nostra proposta, non affermiamo che chi fa un furto deve rimanere impunito ma il reato diventa un illecito amministrativo. Naturalmente, dalle ipotesi di furto verrà estrapolato tutto ciò che è collegato con la violenza che andrà collocato come fattispecie di rapina lieve». I deputati Buemi e Taormina stanno ultimando la stesura della loro proposta. Due opzioni restano ancora aperte, e riguardano a chi affidare l´autorità di sanzionare il reato. «Probabilmente - anticipa Taormina - sarà il questore. Oggi il processo per furto si risolve in una pratica burocratica. Un cittadino che subisce il furto dell´autoradio, per esempio, va al commissariato per sporgere denuncia. L´atto viene trasmesso alla Procura e poi, dopo un certo lasso di tempo, il Tribunale certifica la "chiusa inchiesta" per consentire che l´assicurazione paghi il cittadino derubato. Tutto questo potrebbe essere cancellato, delegando agli organi di polizia lo svolgimento delle indagini. Nel caso in cui venisse trovato il colpevole, sarebbero questi organi di polizia a definire la sanzione». Puntualizza Buemi: «Il furto denunciato è soltanto un meccanismo burocratico che non approda a nulla. Paradossalmente, se un ragazzo che ruba una mela viene preso in flagranza finisce in carcere. A volte, è più pericoloso passare con il rosso che andare a rubare in un appartamento. Più che il patrimonio è in pericolo la sicurezza delle persone, della povera gente. Chi ha ricchezze può proteggerle con sistemi, le banche, le polizie private, gli allarmi. E´ la povera gente, ripeto, che è indifesa». Nella proposta Buemi-Taormina, dunque, il furto diventa un illecito. Ma la sua depenalizzazione non rischia di avere l´effetto del crollo di una diga? Insomma, che potere di deterrenza avrà la sanzione amministrativa di fronte a un esercito di ladri? «La deterrenza con la certezza dell´impunità non esiste più nei fatti - replicano Buemi e Taormina - altro discorso sarebbe se il cosiddetto ladro venisse preso in castagna».

 

 
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