Pro 50
Home Up Arrivederci e grazie La prova della bara una realtà scientifica? La Costituzione d'Europa Avvocato 2000 News degl'Innocenti La Bufala Celentano Baby pensione per tutti TAVOLO DELLA MORTE Francione finalista al Betti Sistema bipartisan Consulta pro indizi Cyberunderground Carta diritti Luce color Maroni Bella punizione! Contro furti cellulari Giudice on line Anniversario Balvano Pro Safiya Grottesco al Potere Cronaca Salerno CSM contro Castelli Inchiesta ONU Sciopero giudici Link di Pappagallo Lavorare ammazza Giudice USA contro Morte Partito MP3 Papa No Global Scossa alla Giustizia Tonache & Toghe Cost sotto brac Contro toghe roventi Furto depenalizzato Guerra a toga rossa Congresso MD CSM contro Berlusca Pro 50 Contro patteggiamento allargato Intermittenti Tribunale per l'Arte Giudice è politico Il Giudice Pazzo Giudici matti Evviva Temi Creatrice Eccessiva penalizzazione Diritto anticonico Europa giudiziaria unita Asta inversa Proprietà popolare della moneta Legge bloccagiudici Contro Patriot Act Arte e pace Convegno pedofilia Donne al Parlamento Abbasso i notai Burattini innocui Temi su misura Giusto Dalai? Merimanga Testa o Croce Avvocati per niente Omicidio virtuale? Condanna a morte Legge Ragnatela Caro TV Contro dialer Cicogne Come Natura crea, Ciriello conserva Giustizia a Formello Giudici down Giallo Leopardi Meridione e crimine Toga racconta Processo Caravaggio Imposimato a Nepi Diritti umani DASEIN Intervista a Francione Libertà Internet Toscana antibrunetta Incostituzionale reato clandestinita' Piu' libri piu' liberi Intervista a Francione sulla giustizia Intervista Femmag Enrico De Nicola Diritto e Letteratura Francione Fondatore del Mu-A Giudice di pace creativo Premio Ripdico 2006 Premio Ripdico 2012 GialloLatino in toga Intervista di Sashinka a Francione Diritto e letteratura Ok prostituzione online Emoziioni

 

Cinquantenni senza pensione
di ARMANDO RINALDI *
N egli ultimi mesi, politici di vari schieramenti dimostrano interesse per la condizione dei disoccupati in età matura costretti ad attendere anni, privi reddito, il raggiungimento dei requisiti per la pensione. In Parlamento e in alcuni Consigli regionali si sono avanzate proposte di legge con l obiettivo di frenare l espulsione di questi lavoratori dalle aziende e di individuare strumenti idonei a reintegrare coloro che vivono la condizione di disoccupati. Una breccia si sta aprendo nel silenzio che per anni ha colpevolmente ignorato il dramma di molti concittadini. Ma all impegno sul fronte delle misure per garantire il diritto al lavoro corrisponde un totale rifiuto della politica di prendere atto della necessità di un parallelo intervento sul fronte previdenziale. Le riforme delle pensioni, approvate a partire dal 1995, e la successiva applicazione «elastica» delle nuove normative, hanno creato gravissime condizioni di discriminazione nel Paese in aperto contrasto con il dettato costituzionale. Per anni e ancora in questi giorni, quando il sistema impresa ne ha necessità, si ricorre a decreti legge ad hoc per prepensionare migliaia di lavoratori con 30-32 anni di versamenti contributivi e indipendentemente dalla loro età anagrafica. Ma che succede invece a chi è licenziato individualmente, costretto alle dimissioni con il mobbing, la dequalificazione profes- sionale o con varie forme di incentivo? Qualche esempio reale raccolto dalla nostra associazione: un lavoratore 55enne con 35 anni di contributi versati perde il lavoro. Privo di reddito dovrà attendere il compimento dei 57 anni d’età per avere la pensione. Immaginiamo ora lo stesso lavoratore che perde il posto di lavoro a 55 anni ma ha solo 33 anni di versamenti. Non riesce a ricollocarsi e non ha quindi un reddito sufficiente per pagare i contributi volontari. Avrà la pensione tra 10 anni, al compimento dei 65 anni. E se il lavoratore avesse 52 anni, la sua attesa sarebbe di 13 anni, 13 anni senza reddito. A differenza dei suoi colleghi «più fortunati», prepensionati in quanto vittime di processi di ristrutturazione che coinvolgono migliaia di lavoratori; per lui non ci saranno decreti legge e ammortizzatori sociali ma solo il disinteresse delle istituzioni. Di fronte a queste discriminazioni crediamo che istituzioni, politica e sindacati debbano smetterla di fingere di non vedere, di non sapere il dramma personale e familiare di migliaia di persone. *presidente Associazione per la tutela dei diritti acquisiti dei lavoratori Atdal .
Sito Internet: www.atdal.it. E.mail: atdalit@yahoo.it. Tel. 333.3937.710 giorni feriali 15-18 . Fax 02.2822.423.

http://www.corriere.it/lavoro/job/corriere_lavoro/2003/04_Aprile/04/lettere/BOX.jhtml